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I dati Eurostat sul baratro del Sud

Ancor più necessario un progetto rivoluzionario

6 Maggio 2022
eurostat


I dati Eurostat parlano chiaro: nel 2021, tra le cinque regioni europee con il tasso di occupazione più basso, quattro sono italiane: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. La quinta è un dipartimento francese di oltremare (la Mayotte).
Particolarmente significativo è il raffronto con il tasso di occupazione medio per la fascia di età quindici-sessantaquattro anni dei ventisette stati dell’Unione Europea (68,4%). Per la Sicilia è il 41,1%, per la Campania il 41,3%, per la Puglia il 46,7%, per la Calabria il 42%; per le donne va ancora peggio: in Campania e Sicilia il tasso è pari al 29,1%.
Questi i dati bruti; e ci sono dati ancora peggiori se si considera il livello dei servizi e la carenza di strutture essenziali, la prepotenza della criminalità organizzata, l’emarginazione di consistenti aree territoriali, il peso del patriarcato che aggravano il dato oggettivo offerto dal deficit occupazionale.
Tutte le attese millantate da anni di ciance che imponevano sacrifici e rinunce in cambio dello sviluppo sociale si sono rivelate una tragica beffa.
Anni di liberismo, di privatizzazioni ma anche di un intervento pubblico indirizzato a sostenere il profitto e, più ingenerale, i privilegi capitalistici hanno reso più profondo un baratro storico. Oggi l’economia di guerra, le politiche di riarmo, l’intensificazione dei flussi migratori, i guasti delle crisi pandemica rendono le prospettive ancora più forte.
Di fronte a questi dati, il problema è anche quello di dare ai lavoratori del Sud, in particolare alle giovani generazioni, la capacità di rimettersi in campo. Tutte le direzioni sindacali corresponsabili di questa Caporetto del lavoro devono essere mandate a casa. Tutti i soggetti politici (ora riformisti, ora populisti) che bloccano lo sviluppo della coscienza di classe devono essere duramente criticati.
Un programma di lotta anti capitalistico (patrimoniale sulle grandi ricchezze, riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga, fine della precarietà, potenziamento dei servizi) può essere concepito solo nella prospettiva di una trasformazione rivoluzionaria della società, di un orizzonte socialista garantito dalla presenza di un governo dei lavoratori.
Questo ci dicono, anche sullo scenario internazionale, i dati dell’Eurostat.

Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione meridionale

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