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Fine del 'disciplinamento sociale', fine delle fantasie del complotto?

29 Marzo 2022
disciplinamento


È recente la notizia che ad aprile cadranno molte restrizioni relative al Covid, mentre dal primo maggio il certificato vaccinale (“green pass”) non dovrebbe più essere obbligatorio. Il governo ha annunciato che queste misure sono temporanee, nel senso che potrebbero essere modificate a seconda dei successivi sviluppi.

Come partito, ci limitiamo a una brevissima riflessione. Diversamente da alcuni settori della sinistra (pur minoritari), ci siamo sempre tenuti alla larga dalle fantasie del complotto sul Covid. L’abbiamo detto subito, fin dai nostri primi comunicati, e più di recente abbiamo anche scritto una lettera aperta ai Wu Ming sulla questione del certificato. Così come non siamo cascati nelle fantasie del complotto per quanto riguarda il Covid in sé, non l’abbiamo fatto neanche per quanto riguarda le misure prese per affrontarlo. Le abbiamo sempre analizzate e criticate per quello che erano, guardando ai loro effetti reali sulla salute e sulla vita delle persone, e soprattutto dei lavoratori, la categoria più a rischio. All’inizio della pandemia, i nostri compagni nelle fabbriche hanno favorito gli scioperi spontanei che chiedevano sicurezza. Abbiamo denunciato in più modi i massacri di Bergamo e Brescia, resi possibili da una borghesia famelica che non poteva rinunciare neanche a un centesimo del proprio guadagno, neanche a prezzo di una strage di lavoratori.

Non appena i vaccini sono stati disponibili, abbiamo detto subito che erano uno strumento importante per combattere la pandemia, e che era interesse precipuo dei lavoratori vaccinarsi (questo naturalmente senza dimenticarsi di attaccare i profitti delle multinazionali e i loro brevetti, la distruzione della sanità pubblica, ecc.). Quando in Italia e in altri paesi dei governi hanno deciso di introdurre un certificato vaccinale, ci siamo guardati bene dall’unirci alle proteste no pass/no vax. Nella migliore delle ipotesi, si è trattato di proteste inutili e mal dirette (anche quando in buona fede), uno spreco di risorse; nella peggiore, unirsi a quelle proteste ha voluto dure unirsi a neofascisti (che hanno anche devastato una sede sindacale), a vari movimenti antiscientifici e pseudoscientifici, complottismi vari, ecc.

Fra le varie interpretazioni che alcuni a sinistra hanno usato per criticare il certificato (definito addirittura “tessera del fascio”), ha riscosso una certa popolarità quella del “disciplinamento sociale”. Secondo questa poco chiara teoria, in generale le restrizioni pandemiche e il certificato nello specifico avrebbero fatto parte di un piano per condurre un grande esperimento di “disciplinamento sociale”. Che cosa esattamente fosse questo disciplinamento non è dato sapere, ma riconosciamo che certamente l’espressione fa paura e tocca delle corde sensibili in molti di noi. Con l’incredibile sviluppo del capitalismo tecnologico, non è possibile che il capitalismo mondiale elabori dei metodi di controllo subdoli, dei quali non riusciamo neanche ad accorgerci?

Sia chiaro: la tecnologia non è per niente una cosa neutra, basti pensare ai braccialetti di Amazon, agli algoritmi dei riders o ai tanti altri dispositivi ideati per controllare e sfruttare i lavoratori. Detto questo, come lavoratori non dobbiamo farci prendere dal panico, e dobbiamo esaminare la situazione oggettiva.
A un veloce esame, è chiarissimo che la pandemia è stata gestita in Italia in modo confuso, incoerente, ipocrita, talvolta criminale e dettato dal panico. È altrettanto chiaro, però, che dietro la decisione di introdurre il certificato o l’obbligo vaccinale parziale non c’era nessun strano piano di disciplinamento. Poi, disciplinare che cosa? Un movimento di lavoratori attivo e rivoluzionario in procinto di prendere il potere? Può sembrare una battuta, ma ci sembra ovvio che la borghesia ha bisogno di disciplinare la classe operaia quando questa è attiva, cosciente, e in lotta; e questo, purtroppo, non è il caso oggi in Italia.

Se fosse necessaria l’ennesima prova, eccola qui: se adesso il certificato non servirà più, a che cosa è servito fare tanto chiasso? A niente, se non a rendersi ridicoli di fronte alla maggior parte dei lavoratori. Diciamo che si è trattato dell’esperimento di disciplinamento sociale più breve della storia, durato appena pochi mesi!

Purtroppo, in queste interpretazioni sbagliate hanno una loro responsabilità anche certe teorie alla moda come quelle di Michel Foucault, soprattutto dell’ultimo Foucault. Questo filosofo francese talvolta considerato marxista (ma di un marxismo assai strano e postmoderno), ha scritto molte riflessioni sulla necessità e sulla pericolosità del potere disciplinante e autoritario dello Stato, per esempio con "istituzioni totali" quali le carceri e i manicomi.
Sia chiaro: naturalmente anche noi ci uniamo alla giusta critica di queste istituzioni. Il problema è che il concetto foucaultiano di potere è una cosa talmente vaga e diffusa da essere invisibile e impercepibile, insomma una categoria esoterica e postmoderna. E non è un caso che soprattutto l’ultimo Foucault paragonasse addirittura le carceri e i manicomi alle scuole e agli ospedali, in quanto sarebbero state tutte istituzioni dedite al disciplinamento sociale (ed ecco la perfetta coerenza con alcuni no pass di sinistra…). Paradossalmente, che se ne rendesse conto o meno, Foucault si era così non poco avvicinato al liberismo più selvaggio, che infatti si scaglia contro i principi dell’istruzione e della sanità pubbliche e gratuite. Perché dovremmo lottare per più sanità e più istruzione (pubbliche e gratuite), se tanto si tratta solo di artifici statali per disciplinarci?

Alla luce degli ultimi sviluppi, ci auguriamo che anche quanti a sinistra si sono buttati nella lotta no vax/no pass operino una rivisitazione critica delle proprie posizioni, ammettendo di aver adottato una analisi erronea che, come minimo, sbagliava grossolanamente il bersaglio. Adesso, c’è bisogno dell’aiuto di tutte e tutti per partecipare alle lotte vere, nei veri interessi della classe operaia: contro la disoccupazione, contro la macelleria sociale di Draghi, per la vaccinazione universale e per la sanità pubblica e gratuita, contro gli imperialismi che stanno portando il mondo verso la catastrofe. In questo, noi del PCL saremo sempre in prima fila, ma facciamo appello anche a tutto il resto della sinistra di classe.

Partito Comunista dei Lavoratori

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