Dalle sezioni del PCL

In memoria del compagno Gino Donè

Il partigiano del Granma

27 Marzo 2008

Rievocazione della figura di Gino Donè, partigiano e combattente della rivoluzione cubana

Ho avuto l'opportunità di porgere l'ultimo saluto a Gino Donè, in occasione dei funerali non religiosi svoltisi a Spinea(ve). Tra bandiere rosse e pugni chiusi, è stata ricordata la sua storia. Partigiano appena ventenne nella Brigata Piave, dopo la caduta del fascismo, trovandosi solo con la libertà appena faticosamente conquistata, è costretto a cercare lavoro all'estero. Arrivato fortunosamente a Cuba, entra in contatto con Fidel Castro e gli altri oppositori al regime di Batista. Forte della sua esperienza di guerriglia nella lotta al nazifascismo, viene immediatamente reclutato, al pari di altri stranieri, tra cui l'argentino Che Guevara. Gino Donè, El Italiano, è tra gli 82 imbarcati nel mitico Granma. Nel drammatico sbandamento seguito allo sbarco, perde contatto con gli altri sopravvisuti, e non riesce a raggiungerli nella Sierra Maestra. Braccato dalla polizia, ripara all'estero, da dove non smette mai di servire la rivoluzione cubana.
Tutta la sua vita è stata rievocata oggi dagli interventi degli inviati dell'ambasciata cubana, che tra due corone di rose rosse inviate da Fidel e Raul Castro hanno concluso gridando all'unisono 'Hasta la victoria siempre', dei rappresentanti dell'ANPI, e di quanti hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo. Poi è stato proiettato un documentario, realizzato dal sig. Tricarico, e allora è stato Gino stesso a parlare di sè, con una modestia e una tranquillità difficili da trovare, anche in persone che hanno dato ben meno all'Italia e al Mondo. 'Più che italiano o cubano, sono sempre stato dalla parte dei poveri e degli infelici', diceva Gino. 'Spargete le mie ceneri al vento, magari faranno crescere qualcosa'. E giurerei che, unendomi al coro dei partigiani che lo salutavano cantando Bella Ciao, qualcosa stava crescendo, magari anche solo nel mio cuore di giovane comunista.

Enzo Tataranni

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FONTE

  • enzotataranni@yahoo.it