Dalle sezioni del PCL

Alla scuola del capitalismo si può anche morire

28 Gennaio 2022

La sezione di Bologna del PCL aderisce al presidio di sabato 29 gennaio, indetto dopo la morte dello studente Lorenzo Parelli, per dire basta all’alternanza scuola-lavoro

alternanza_bologna


Il crimine capitalista con il suo stillicidio quotidiano di infortuni di morti sul lavoro, il cui numero e aumentato vertiginosamente dopo l’inizio corsa per la cosiddetta ripresa economica, ha finito per colpire uno studente di 18 anni.
Al servizio di questo crimine stavolta ci si è messa la scuola, o per meglio dire quella “Buona scuola” voluta dal governo Renzi che ha reso obbligatorio l’istituto dell’alternanza scuola-lavoro (oggi PCTO).

Come spesso è accaduto negli ultimi decenni, è stato un governo di centrosinistra, nondimeno borghese fino al marciume, ad avere mano libera nello smantellamento materiale e giuridico dei principali istituti dello stato sociale, tra cui non ultima la scuola pubblica. È il duro insegnamento, ribadito innumerevoli volte, che le forze di sinistra che fanno riferimento alla classe lavoratrice devono trarre per escludere categoricamente di poter proporsi di appoggiare direttamente o indirettamente questi governi, pena il tradimento sociale più smaccato.

Lorenzo Parelli faceva parte di quello speciale contingente della forza-lavoro messo a disposizione della proprietà d’impresa, praticamente a costo zero, da parte di una formazione scolastica di nuovo nel solco della subordinazione agli interessi della classe dei capitalisti.
Non a caso era studente dell’istituto paritario salesiano Bearzi di Udine (cioè una scuola privata e confessionale sostenuta con risorse pubbliche) e svolgeva l’alternanza scuola-lavoro presso lo stabilimento della Burimec Srl, azienda che produce materiali e attrezzature per la siderurgia e avente il sito produttivo principale a Buttrio, nel cuore del distretto della sedia di Manzano. Ovvero: quel micidiale sistema di esternalizzazione produttiva che abbatte i diritti e di livelli retributivi della manodopera e dove i sindacati sono tenuti fuori.

Insomma, questa tragica morte apre il sipario sul sistema micidiale di sfruttamento della società capitalista che colpisce le condizioni di vita delle lavoratrici, dei lavoratori, delle studentesse e degli studenti e di tutte le classi popolari in molteplici forme e sotto i più vari aspetti: la sicurezza sul lavoro, il comando sul lavoro, il diritto al salario, i diritti sindacali, il diritto allo studio e ad una formazione scolastica libera dagli interessi padronali, il diritto alla scuola pubblica e contro la sua progressiva privatizzazione (vedasi l’autonomia scolastica che crea scuole di serie A e scuole di serie B, e il finanziamento pubblico alle scuole private), il diritto alla laicità e alla liberta da insegnamenti confessionali.

Per questo bisogna abolire la “scuola del capitalismo” in tutte le sue molteplici forme, ideologiche, materiali ed etiche e contrapporgli gli insegnamenti che possono venire dalle lotte delle lavoratrici, dei lavoratori, delle studentesse e degli studenti per un’alternativa di società e una prospettiva di rivoluzione.
Non possiamo più attendere oltre:

• NO ALL’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO, BASTA CON LO SFRUTTAMENTO DEL TCPO.
• ABOLIZIONE DELLA LEGGE SULLA BUONA SCUOLA
• ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO ALLE SCUOLE PRIVATE E MASSICCIO INVESTIMENTO NELLA SCUOLA PUBBLICA
• DIRITTO ALLO STUDIO
• ABROGAZIONE DELLE LEGGI CHE PRECARIZZANO IL LAVORO E DI TUTTE LE ESTERNALIZZAZIONI
• REGOLARIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI
• TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO SOTTO IL CONTROLLO DI CHI LAVORA. BASTA MORTI SUL LAVORO!
• DIRITTO AL SALARIO E DIRITTI SINDACALI SENZA CONDIZIONI

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Bologna

CONDIVIDI

FONTE