Dalle sezioni del PCL

Solidarietà di lotta con i lavoratori e lavoratrici della Speedline di S. M. di Sala

Contro chiusure e licenziamenti occupare, espropriare, nazionalizzare: costruiamo lo sciopero generale di massa e continuativo

8 Dicembre 2021
speedline

Alla Speedline di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, la multinazionale svizzera Ronal, proprietaria dello stabilimento che produce cerchi in lega per auto, ha annunciato la chiusura del sito entro il 2022, indicando la volontà di delocalizzare la produzione in Polonia. Vengono così colpiti 800 lavoratori, di cui 500 diretti, 100 in somministrazione e 400 dell’indotto.


L’annuncio della chiusura, dato con disinvoltura giovedì scorso dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro durante un convegno all’università Ca’ Foscari, è stato confermato lunedì mattina dai legali del gruppo e dalla direttrice del personale dello stabilimento alle organizzazioni sindacali – FIM CISL e FIOM CGIL - che hanno organizzato un primo sciopero e avviato i tavoli di trattativa con la Città metropolitana, la Regione e con il Ministero dello Sviluppo economico.

Questa tragedia si somma ad altre già in corso, dopo il via libera allo sblocco dei licenziamenti dato dall’avviso comune tra Landini, Draghi e Bonomi, che nei fatti si è rivelato una bufala. I padroni non hanno perso tempo, licenziamenti e chiusure aziendali hanno preso corso.

In Veneto già la vicenda delle crisi aziendali della ACC di Mel e della Ideal Standard non riescono a trovare vie di uscita a favore dei lavoratori e le soluzioni messe in campo sono delle vere truffe in versione Whirpool, mentre a livello nazionale sono circa 90 i tavoli di crisi aziendali aperti al Ministero dello Sviluppo Economico, ai quali si aggiungerà anche la vertenza Speedline.

Ultimamente la vicenda GKN, grazie alla mobilitazione dei lavoratori al motto “insorgiamo”, è riuscita a mettere al centro del dibattito sindacale e politico la centralità della lotta operaia. In GKN si sta dimostrando che si può costruire un argine di resistenza contro il padronato arraffone. Questa esperienza si deve espandere per costruire il più ampio fronte possibile.

Quindi “Insorgiamo” e “fare come in GKN” dovrebbero diventare parole d’ordine unitarie. A partire da quella lotta, dall’occupazione della fabbrica e dalla conseguente rivendicazione della nazionalizzazione sotto il controllo operaio contro i licenziamenti e contro le delocalizzazioni, si deve lanciare l’obiettivo della unificazione delle diverse vertenze tra loro separate e disperse - GKN, logistica, Alitalia, Whirlpool, ecc. - e di tutte le lotte e resistenze in corso. Costruire il loro coordinamento, lanciare l’apertura di casse di resistenza e solidarietà per sostenere le lotte e aprire un confronto democratico tra lavoratrici e lavoratori fino a una assemblea nazionale di delegati e delegate, per costruire il percorso di una vertenza nazionale generale unificata che porti a uno sciopero generale prolungato e di massa.

Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria totale e incondizionata solidarietà e sostegno dei lavoratori e lavoratrici della Speedline, con la convinzione che questa vicenda non può e non deve rimanere isolata.

Lo sciopero generale del 16 dicembre proclamato dalla CGIL e dalla UIL contro la legge di bilancio del governo, nonostante la debolezza della piattaforma e del suo stesso percorso di costruzione, dovrà essere in questo senso un terreno per approfondire il dibattito proprio sul tema delle delocalizzazioni, dei licenziamenti e delle chiusure aziendali e aprire il varco alle necessarie dinamiche di lotta di massa e prolungata.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Venezia "Pietro Tresso"

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