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Contro il governo Draghi, costruiamo lo sciopero generale

4 Dicembre 2021

Testo del volantino che distribuiremo oggi alle varie manifestazioni regionali previste per il "No Draghi Day"

NO DRAGHI DAY


GKN, Whirlpool, Saga Coffee, Alitalia, Ex Ilva, Acciaierie Piombino, Acc Wanbao, Ideal Standard, FedEx ed ora anche Tim e Stellantis. Al Ministero dello Sviluppo Economico sono circa 90 i tavoli aperti di crisi aziendali, mentre il governo Draghi procede con la Legge di Bilancio colpendo lavoratori e lavoratrici.

Di fronte a uno scenario così drammatico, dopo aver fatto digerire ai lavoratori lo sblocco dei licenziamenti e avere ricevuto l’ennesimo schiaffo dal governo, mentre la CISL si alza soddisfatta dal tavolo di trattativa, le burocrazie di CGIL e UIL continuano a temporeggiare, senza lanciare la necessaria e adeguata mobilitazione generale.

Lo sciopero del sindacalismo di base e di classe dell’11 ottobre ha visto, sebbene nel quadro di un’adesione limitata, una partecipazione significativa nelle piazze. Purtroppo la contaminazione delle manifestazioni no green pass, tollerate o sostenute da alcune sigle sindacali, ne hanno indebolito il risultato e il programma di classe, indubbiamente non favorendo il percorso verso la necessaria costruzione di una mobilitazione vera di massa e continuativa.

Se da un lato anche con la giornata di oggi, incentrata sul contrasto al governo Draghi, il sindacalismo di base e conflittuale si pone il giusto obbiettivo di avanzare alla classe lavoratrice una proposta di mobilitazione su un proprio e indipendente terreno vertenziale, ciononostante manca ancora da parte del complesso di questo settore di avanguardia sindacale una chiara presa di posizione di sfida nei confronti della CGIL rispetto al lancio unitario dello sciopero generale, una sfida che potrebbe aprire un varco per intercettare, a partire dalle avanguardie, i milioni di lavoratori e lavoratrici iscritti al sindacato confederale.

Bisogna riprendere la centralità del movimento operaio e le ragioni di classe recuperando e unificando le diverse vertenze tra loro separate e disperse: quelle della logistica, dell’Alitalia, della Whirlpool, della Pam Panorama e di tutte le lotte e resistenze in corso. A partire dall'iniziativa avanzata di lotta che stanno mettendo in campo i lavoratori della GKN contro i licenziamenti e contro le delocalizzazioni, bisogna rivendicare la nazionalizzazione sotto il controllo di chi ci lavora delle aziende che licenziano e che chiudono e il loro coordinamento; costruire un percorso di unificazione tra settori lavorativi e territori diversi per l’apertura di una vertenza e mobilitazione generale, per uno sciopero generale prolungato.

In questo clima di difficoltà di mobilitazione lo sciopero del 10 dicembre indetto dal settore della scuola e gli scioperi proclamati dalla FIOM, così come il prosieguo delle mobilitazioni nel settore della logistica, costituiscono sicuramente un elemento di positività per la ripresa della conflittualità nelle vertenze di categoria, che potrebbe favorire il percorso di allargamento delle lotte e la prospettiva dello sciopero generale.

- Blocco dei licenziamenti! Occupazione delle aziende che licenziano, e loro nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori e delle lavoratrici!
- Coordinamento nazionale per unificare tutte le vertenze e le lotte frammentate!
- Costituzione di casse di resistenza per sostenere le lotte!
- Pieno rispetto dei diritti sindacali. Via le leggi di precarizzazione del lavoro!
- Cancellazione di tutte le esternalizzazioni, con l’assunzione diretta del personale in appalto!
- Eliminazione di tutti gli abusi e delle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro!
- Riduzione generale dell’orario di lavoro a parità di paga: 30 ore pagate 40!
- Salario medio garantito a tutte le categorie di lavoratori!
- Tutela sotto il controllo di chi lavora della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro!
- Abolizione della legge Fornero, diritto alla pensione a 60 anni o dopo 35 anni di lavoro!
- Facciamo pagare la crisi a chi non ha mai pagato, patrimoniale del 10% sul 10% più ricco!
- Costruzione di una assemblea nazionale di delegati per decidere il percorso di lotta!

Queste sono tutte ragioni più che sufficienti per rivendicare uno sciopero generale contro il governo Draghi. Uno sciopero generale vero, unitario, di massa e prolungato, di tutti i lavoratori e le lavoratrici di ogni settore e categoria.

Partito Comunista dei Lavoratori

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