Prima pagina

Appunti telegrafici dalle assemblee confederali per la manifestazione del 27

26 Novembre 2021
manocra


Ascoltando i dirigenti sindacali di FIOM-FIM-UILM, abbiamo trascritto questo campionario di assurdità che offriamo al lettore come report indicativo del clima da “oscurantismo sindacale” in cui dobbiamo intervenire. Non vi consoli troppo che i virgolettati appartengano pressoché in blocco alle menti sopraffine di FIM e UILM. Non abbiamo, infatti, sentito smentita alcuna alla sinistra...


«Lo sciopero generale rischia di essere inflazionato». Invece la passeggiata innocua al sabato non è inflazionata? Ormai facciamo solo quelle. L’ultimo sciopero generale risale al 2014.

«Bisogna fare i contratti solo per i lavoratori iscritti al sindacato». Pare che il problema sia il calo delle tessere, non la perdita di diritti e salario. Una volta obbligati tutti a pagare la quota contratto, resterà il contratto bidone, ma le tasche dei lavoratori non si riempiranno lo stesso, né aboliremo la Legge Fornero con il 100% dei tesserati forzati. In compenso la burocrazia sindacale avrà salva la poltrona. Perché la morale di fondo è questa: la colpa è dei lavoratori parassiti che sfruttano il sindacato che gli porta gli aumenti, non dei burocrati sindacali che non scioperano per tenere la mano a Draghi. Il corollario è l'illusione che gli stipendi aumentino solo perché il burocrate guarda sempre e solo il valore numerico ma ignora sistematicamente l'inflazione, cioè il potere d'acquisto. Se con 1000 euro comprate 1000 litri di benzina e con 2000 solo 500, direste che il vostro stipendio è raddoppiato o dimezzato? Il lavoratore dovrebbe pagare o farsi rimborsare dal burocrate?

«Abbiamo preso 110 euro di aumento». In 4 anni e mezzo. Al V livello. Lorde. Sembra che si debba ringraziare per questo e pure pagare la quota contratto. Far pagare i lavoratori per due soldi di aumento e quattro di inflazione che se lo rimangia, è il modo di risolvere i problemi dei dirigenti; far pagare i dirigenti (specie quelli a vita) facendogli rassegnare le dimissioni, è il modo migliore per cominciare a risolvere i problemi dei lavoratori.

«Abbiamo abolito il 1° Livello, miglioramenti per una platea enorme di persone». I metalmeccanici in Italia sono oltre 1 milione e 600mila addetti. Al primo livello sono 6/7000. Lo 0,43% dei metalmeccanici.

«Ai tavoli nazionali ci sono troppe sigle che non contano niente e firmano al ribasso». Bisogna fare uno sforzo ai limiti della fantascienza per immaginare qualcuno che firmi contratti nazionali peggiori di questi.

«Anche lo sciopero di 8 ore non basta se poi ti fermi lì». Verissimo. Ma chi lo deve stabilire di bloccare il Paese fino al ritiro della manovra, se non i dirigenti sindacali? Sembra che a parlare sia un esterno al sindacato non un dirigente. Sappiamo cosa direbbe il dirigente provinciale. Lui è solo un pesce piccolo, le decisioni le prendono più in alto. Già ma lui potrebbe contrastarle contestando i suoi superiori. Come mai non solo non lo fa, ma si fa anche portavoce della linea sindacale dei superiori? Perché appartiene a una organizzazione sindacale? No, perché appartiene in tutto e per tutto a una burocrazia e se la sconfessasse perderebbe la poltrona.


CONCLUSIONI

Per la Fornero vennero fatte tre ore di sciopero. Oggi per il suo ripristino manco quelle. Solo la FIOM ha proclamato otto ore di sciopero da gestire in attesa che si muovano anche gli altri, ammesso e non concesso che lei voglia mobilitarsi davvero al di là della semplice testimonianza. Cosa che è molto improbabile nonostante l’annunciato sciopero anch’esso testimoniale della scuola. Noi ci impegniamo perché queste due categorie fondano assieme le loro mobilitazioni (anche se gli scioperi FIOM da qualche parte sono già partiti). Ma in ogni caso la FIOM, da sola o con la scuola, non basta, tanto più se ingabbiata nella morsa di sindacati filopadronali, CISL e UIL, che non faranno nulla. L’unità fatta sull’immobilismo è deleteria, serve ai padroni non ai lavoratori. Bisogna rompere con CISL e UIL. Se ci si mobilita davvero bloccando il Paese fino al ritiro della Fornero, si può invertire la rotta anche scioperando solo come CGIL insieme con i sindacati di base. Se ci si mobilita al sabato, per giunta in contemporanea con la manifestazione contro la transfobia e contro la violenza sulle donne prevista a Roma, si sprecano solo le energie.

La colpa non è solo dei gruppi dirigenti, ma anche e soprattutto dei delegati che accettano tutto e non esprimono mai un dissenso alla linea sindacale, nonostante salario e pensione lo perdano pure loro. Finché scambiano il sindacato per una caserma la strada sarà ancora in salita. Quando lo capiranno e smetteranno di fare i sindacalisti gregari allora scavalcheranno burocrazie immobili e recupereremo diritti e salari. Altrimenti toccherà ai lavoratori scavalcare anche loro.

Lorenzo Mortara

CONDIVIDI

FONTE