Interventi

Letta faccia pace col buonsenso

13 Ottobre 2021

Alcune riflessioni sull'intervista del segretario del Partito Democratico Letta a La Stampa

Letta


Sui fatti di Roma, il segretario Dem dice che «trasformare questa vicenda in una questione destra-sinistra sarebbe un errore». Niente di più sbagliato. L'attacco alle Camere del Lavoro di sabato è avvenuto proprio in funzione di una logica "destra-sinistra". Si è colpita la sede della CGIL proprio in quanto vista come simbolo della sinistra, a torto o a ragione.

Sappiamo benissimo che le burocrazie dei sindacati confederali (compresa la CGIL) non hanno neanche la benché minima parvenza di sinistra, ma l'ignoranza neofascista, come l'Alice di De Gregori, tutto questo non lo sa.

Uno dei primi atti del fascismo di cent'anni fa è stato proprio colpire le associazioni dei lavoratori, e Fiore e i suoi accoliti hanno cercato di scimmiottare quei tragici avvenimenti proprio per ricalcare i fasti del fascismo in camicia nera. Perché ciò non si ripeta, è necessario tenere la guardia alta e non sottovalutare episodi allarmanti come quello di sabato.

Letta dice: «siamo contro tutti gli estremismi, ma qui è stato attaccato un sindacato dai fascisti, quindi bisogna condannare e prendere un'iniziativa su questo». Sentir parlare di difesa delle istituzioni dei lavoratori (CGIL) dal leader di un partito che ha votato le peggiori manovre contro gli operai e a favore dei capitalisti, durante i governi Prodi (dalla Legge Treu al taglio dell'IRAP) è semplicemente un controsenso.

Letta faccia pace col buonsenso: o di qua con i lavoratori o di là con i capitalisti e i loro governi. Ma sappiamo bene da che parte il PD sta, per la sua stessa natura di classe.

Sul tema dell'antifascismo, che Enrico Letta vorrebbe argomento unificante per tutto l'arco costituzionale, ci sarebbe molto da dire. Siamo tutti antifascisti, certo. A parole. Ma se la Meloni che civetta da sempre con l'estrema destra (solo in questi giorni era in Spagna al congresso di Vox) e Salvini che ha tentato un improponibile matrimonio con i neofascisti di CasaPound, sono facili bersagli, che dire del Partito Democratico che, sempre durante i governi Prodi votava le peggiori misure antimigranti (Legge Turco-Napolitano) ed oggi stringe accordi con il governo libico per mandare i migranti nei suoi lager? Come direbbe Forrest Gump, «fascista è chi il fascista fa», e misure xenofobe come quelle elencate poc'anzi fanno a pugni con il tema dell'antifascismo.

Va poi ricordato, a riconferma di quanto già detto, che il PD ha votato il documento europeo che equipara nazismo e comunismo. Non molto gratificante per un partito che si dichiara antifascista.
Se infatti lo stalinismo è stato un regime burocratico della peggior specie, coi suoi milioni di morti e il suo sterminio sistematico dei compagni che osteggiavano il regime, il comunismo inteso come la dottrina che va da Marx a Lenin a Trotsky è la più alta ideologia per la liberazione da ogni tipo di oppressione, e si colloca il più lontano possibile dal totalitarismo nazista.

Infine Letta auspica "atteggiamenti inclusivi" verso le piazze no vax e no green pass, che rappresentano la parte più reazionaria ed anti-scientista del Paese. Ovviamente il segretario Dem vuole tenere il piede in due scarpe, forte della logica del "ma anche" che lui stesso critica nel corso della stessa intervista. Insomma, ok il green pass ma non si possono perdere i voti di chi è contrario, soprattutto in vista del ballottaggio di domenica!

Luca Dalle Donne

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