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Primo Maggio a Milano. Uno squallido tentativo di aggressione

6 Maggio 2021
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In occasione della manifestazione del Primo Maggio a Milano sono intervenute numerose lavoratrici e lavoratori, dalla logistica agli educatori.

Tra questi anche un nostro compagno insegnante precario, militante dell’area Riconquistiamo Tutto – Opposizione CGIL e del percorso delle Assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi, il cui contributo è stato determinante insieme a quello di altri compagni dell’area Riconquistiamo Tutto e del PCL nella costruzione tra il 2019 ed il 2020 del Coordinamento Precari della Scuola Autoconvocati. Il Coordinamento è stato protagonista di un ciclo di lotte nella scuola per la stabilizzazione dei precari.

Sin dalle prime battute del suo intervento il compagno è stato aggredito verbalmente da una dirigente dell’ADL Cobas Lombardia, con un passato nella presidenza del Direttivo FLC CGIL di Milano.

Nonostante le continue provocazioni il compagno ha continuato il suo intervento, denunciando il carattere classista e di genere del precariato e le gravi responsabilità delle burocrazie confederali.

Purtroppo, non ha potuto tacere anche del ruolo non positivo di alcune piccole realtà del sindacalismo di base che utilizzano i coordinamenti precari come bacino di reclutamento, com’è successo con il Coordinamento Precari della Scuola Autoconvocati di Milano, con la conseguenza del suo pesante indebolimento. Queste pratiche rischiano infatti di depotenziare e le esperienze di autorganizzazione e di lotta dal basso al di là di ogni retorica movimentista.

Subito si è scatenata l’aggressione fisica di un paio di dirigenti dell’ADL Cobas Lombardia che, incapaci di una risposta politica, hanno provato a colpire il nostro compagno urlandogli contro minacce, come già successo nei mesi precedenti, dinnanzi alla sua denuncia del loro ruolo distruttivo nei confronti del movimento dei precari della scuola.

Non possiamo accettare simili provocazioni. Continueremo come abbiamo sempre fatto a denunciare nelle piazze e tra i lavoratori le logiche delle burocrazie confederali, come le logiche autocentrate quanto opportuniste da qualunque parte dovessero essere portate avanti e che, se portate alle conseguenze estreme, come si è visto nell’occasione di questa aggressione, rischiano di danneggiare irreversibilmente il tentativo di costruire l’unità nelle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non abbiamo alcuna paura del confronto, anche il più schietto e duro, ma sempre ed esclusivamente sul terreno politico. Rivendichiamo il confronto aperto e libero, nelle piazze, tra i lavoratori ed in ogni occasione di lotta, ma non tollereremo in alcun modo aggressioni e squallide provocazioni che nulla hanno a che fare con la democrazia operaia ma mirano solo a silenziare con la violenza chi la pensa diversamente.

Neanche un passo indietro dinnanzi ad ogni aggressione e intimidazione!

Partito Comunista dei Lavoratori

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