Dalle sezioni del PCL

La crociata ideologica della destra cittadina contro l'istruzione pubblica a Siena

29 Marzo 2021
scuole_siena


Nel pieno della terza ondata pandemica, che ha investito la nostra città e la nostra provincia, la giunta dell’amministrazione di destra, a trazione sovranista e patriottica, guidata dal sindaco Luigi De Mossi, ha deliberato di appaltare la gestione ai privati di un asilo nido pubblico comunale. Una semplice delibera di giunta ha sancito il passaggio dalla gestione pubblica comunale a quella privata con neppure un passaggio in consiglio comunale.
D’altronde l’amministrazione di destra considera il confronto tra posizioni diverse un inutile orpello, essendo per natura più incline all’omologazione a un unico registro.

Il varo da parte della giunta di tale operazione non è una casualità, ma frutto di una chiara strategia politica della maggioranza di leghisti, patrioti e civici che amministrano la città di Siena, e che vede da giorni alla ribalta delle cronache cittadine l’assessore all’Infanzia ed Istruzione Paolo Benini, in quota Fratelli d’Italia.
Vorremmo porre l’attenzione su di una scelta che non appare casuale nell’individuazione di quale asilo da appaltare alle cooperative. Infatti la scelta è caduta sull’asilo nido “Le Biciancole”, il quale è ubicato in una struttura attigua ad una scuola dell’infanzia comunale, un polo pubblico 0-6 anni. In futuro, qualora si iniziasse un'esternalizzazione delle scuole dell’infanzia comunali, per ragioni logistiche e di opportunità vedrebbe l’attigua scuola dell’infanzia “B. Vestri” in buona posizione per essere esternalizzata ai privati, con grande soddisfazione delle cooperative che gestiranno i servizi all’infanzia, andando a creare un polo privato 0-6 anni che garantirebbe quella continuità didattica molto ricercata e gradita dalle famiglie dei piccoli bambini in occasione della scelta e dell’iscrizione alla scuola d'infanzia.

Tale operazione non è dettata da motivazioni economiche, perché il comune di Siena fortunatamente non presenta situazioni di difficoltà finanziaria, basti vedere le recenti assunzioni effettuate o i concorsi che dovranno essere banditi, come ci risulta dalle cronache della stampa cittadina.
Tale scelta non è dettata neanche da situazioni di calo demografico, come goffamente sostenuto dall’assessore Benini, in quanto basta vedere le liste di attesa delle famiglie per poter far entrare i propri bimbi agli asili nido comunali, che smentisce tale tesi.

Ricordiamo invece ai tanti immemori della città che Siena ha visto nel recente passato le manifestazioni politiche della destra clerico-reazionaria delle cosi dette “sentinelle in piedi” organizzate in Piazza Salimbeni ed in Piazza Del Campo e partecipate da esponenti che attualmente sostengono l’attuale amministrazione di destra della città. Fenomeno, quello delle sentinelle in piedi, nato in Francia per protestare contro la presunta persecuzione di chi difende la famiglia tradizionale.
Siamo inoltre stati la città dove alcuni anni fa un manipolo d’individui, con il favore delle tenebre, attaccò ai cancelli di una scuola dell’infanzia comunale uno striscione contro la fantomatica “teoria del gender”, secondo un’invenzione cara all’estrema destra europea ed italiana, che sostiene che i valori della famiglia tradizionale (quella, per intenderci, dove avviene un femminicidio ogni tre giorni) sarebbero sotto assedio, e il complotto inizierebbe proprio dalle scuole, dove fantomatiche “lobby gay” vorrebbero imporre una sorta di lavaggio del cervello a partire dai bimbi minando alle fondamenta la società tradizionale.

Pertanto nel ricordare brevemente queste manifestazioni e questi fatti, l’operazione varata dalla giunta di destra a trazione Lega-FdI appare politicamente sotto una luce diversa, inserendosi in un contesto che politicamente non è neutro.

Inoltre un’ultima questione, che a molti può apparire marginale, riguarda i rapporti di forza e gli equilibri sindacali all’interno del comune tra le varie sigle sindacali dei lavoratori comunali. L’adesione sindacale delle lavoratrici del settore dei servizi scolastici comunali è a grande maggioranza indirizzata verso un’organizzazione sindacale. Il nuovo quadro politico dell'amministrazione della città dal 2018, con il peso sempre più determinante della componente di FdI, vede nella mobilitazione sindacale della sigla più rappresentativa del settore scolastico, schierata a difesa del mantenimento della gestione pubblica comunale del nido, un nemico a prescindere. Non ci meravigliano i toni ideologici con il quale il “patriota” assessore all’istruzione Benini presenta la difesa del servizio comunale da parte di lavoratrici e lavoratori come una battaglia politica strumentalizzata da una sigla, in realtà rendendo plateale l’avversione sua e di tutta la giunta di destra verso una organizzazione sindacale vista con la lente deformata degna di un contesto storico dell’Italia dei primi anni del dopoguerra del secolo scorso.
Naturalmente brilla in questa vicenda l’assordante silenzio o le scarne difese d’ufficio, sulla vicenda esternalizzazione, delle altre sigle sindacali presenti all’interno del comune.

Perciò iniziare a destrutturare il servizio dell’istruzione comunale è un'operazione squisitamente politica, che risponde a diversi obiettivi: gettare le basi per un'istruzione a partire dai più piccoli incentrata su valori cari alla destra reazionaria e clericale; ridimensionare il peso del settore istruzione dal punto di vista economico e di spesa; riequilibrare i rapporti di forza tra organizzazioni sindacali all’interno dell’ente favorendo quelle sigle sindacali con le quali vi è sintonia.

Le lezioni da trarre da questa vicenda sono molteplici: dal punto di vista sindacale è che la sbandierata unità sindacale portata avanti dalle burocrazie sindacali secondo la narrazione vigente non è altro che una parola vuota. L’unità o è a difesa del lavoro pubblico, a difesa di un servizio educativo ritenuto d’eccellenza che preservi la qualità e le condizioni di lavoro di chi ci lavora, o semplicemente non è. Bene hanno fatto le lavoratrici ed i lavoratori del comune di Siena dei servizi educativi a non partecipare all’iniziativa sindacale unitaria in occasione della presentazione della nuova piattaforma contrattuale, in polemica con quelle sigle sindacali che di fronte alle scelte dell’amministrazione sull’esternalizzazione del nido si sono semplicemente girate dall’altra parte. Sul piano politico è che i lavoratori e le lavoratrici di questa città per contrastare la destra reazionaria non possono fare affidamento su di una evanescente opposizione cittadina liberale o di centrosinistra orfana di quel ruolo di governo che è il solo per il quale ha motivo di esistere, sia a livello locale che nazionale.

Inoltre le roboanti quotidiane dichiarazioni a favore di telecamera sulla difesa del servizio pubblico, sia esso dell’istruzione o sanitario, rilasciate dagli amministratori di diverso colore politico si rivelano alla prova della realtà per quello che sono: dei puri esercizi linguistici di propaganda, smentiti dalle reali politiche attuate e portate avanti quotidianamente sui territori in nome dell’esternalizzazione, del risparmio e dello sfruttamento della forza lavoro senza alcuna sostanziale differenza tra esponenti di formazioni di destra, di centrodestra, di centrosinistra o di sedicenti tecnici.

Nell’esprime tutta la nostra solidarietà alle lavoratrici del settore educativo del comune di Siena, ci auguriamo che le stesse lavoratrici mettano in atto tutte le necessarie azioni di lotta che autonomamente decideranno di attuare al fine di contrastare la scelta dell’amministrazione comunale. Ci auguriamo che trovino il sostegno di quelle organizzazioni sindacali che non sacrifichino le ragioni del lavoro e delle lavoratrici sull’altare di una vuota unità dei ceti dirigenti e lavorino per estendere senza alcuna distinzione di settore o appartenenza una giusta lotta.
Saremo nel nostro piccolo, come sempre, al loro fianco, a tutela del lavoro e delle lavoratrici, e sempre contro le destre, le rendite parassitarie e gli interessi corporativi che prosperano anche nella nostra città.

Partito Comunista dei Lavoratori - nucleo di Siena

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