Dalle sezioni del PCL

Pandemia, elezioni e bavagli in Calabria

16 Febbraio 2021
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L’undici aprile 2021 (?) si dovrebbero svolgere le elezioni regionali in una Calabria colpita dalla pandemia la cui diffusione è stata favorita anche da una sanità federalistica e sostanzialmente privata.
Il federalismo ha prodotto non solo questo tipo di danni.
L’Italia è un pullulare di leggi elettorali regionali l’una peggiore dell’altra e tutte, però, accomunate dalla preclusione alla partecipazione delle forze di minoranza.
In Calabria, poi, un ceto politico variegato, su tutti i fronti protagonista sistematico di scandali e inquietanti vicende giudiziarie, dà vita a uno spettacolo indecoroso. Faide e personalismi di ogni tipo minano centrodestra, PD e i fantasmi dei Cinque Stelle; a Roma tutti cavalier serventi di Draghi ma in Calabria...
Il civismo di De Magistris e Tanzi (guarda caso due vecchi pezzi da novanta dello scenario istituzionale) è un falso percorso di risoluzione della crisi, è anch’esso il sottoprodotto dell’antipolitica, con la buona pace degli pseudocomunisti che piatiscono un piccolo spazio dentro questo carrozzone.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, la cui proposta di una presenza che rappresentasse autonomamente il mondo del lavoro e degli oppressi nella scadenza elettorale è stata fatta cadere indecorosamente, anche per le leggi elettorali capestro, denuncia il carattere tragicomico della prossima scadenza, nella quale, ad oggi, è impossibile anche esprimere un sostegno critico a un candidato decoroso.

Partito Comunista dei Lavoratori - Coordinamento della Calabria

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