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Piena solidarietà agli operai e alle operaie della FedEx-TNT

Ancora una volta la polizia dello Stato borghese risponde al richiamo del padrone. Ma gli operai non si sono lasciati intimorire

2 Febbraio 2021
fedex tnt


Le compagne e i compagni del Partito Comunista dei Lavoratori esprimono la massima solidarietà alle operaie e agli operai in lotta contro i licenziamenti annunciati da parte della FedEx-TNT di Piacenza.

La multinazionale americana ha annunciato migliaia di licenziamenti in tutta Europa, di cui centinaia in Italia. Lo stabilimento di Piacenza è particolarmente colpito ed è qui che si è mostrata la forza della resistenza operaia. Le lavoratrici e i lavoratori in sciopero, con il loro picchetto per molte ore hanno impedito l'uscita dei camion della FedEx-TNT.

A questo punto i padroni hanno chiamato la polizia e la polizia è accorsa a difendere il loro sacro diritto di sfruttare e di licenziare, nonostante la pandemia.

Quelle stesse autorità dello Stato, a partire dal governo, che hanno dimostrato una criminale incapacità nel gestire l'emergenza sanitaria e ora sono in ginocchio davanti alle multinazionali dell'industria farmaceutica che centellina le forniture di vaccini per speculare il più possibile e trarne il massimo profitto, non esitano a picchiare e gasare lavoratrici e lavoratori. Quegli stessi lavoratori e lavoratrici che prima sono stati costretti a lavorare a rischio di contrarre il contagio da Covid in nome della continuità dei profitti, ora vengono scaricati e sono costretti a lottare per non perdere il posto di lavoro.

Questi operai nella notte scorsa hanno dato un grande esempio di determinazione e forza, resistendo alla violenza poliziesca e riuscendo a continuare il presidio.

Il PCL non può che associarsi alla loro lotta prendendola ad esempio ed esprime tutto il suo sostegno alla vertenza portata avanti dal SI Cobas, con cui per altro è impegnato da mesi nel percorso unitario tracciato dall’"Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi" che venerdì 29 gennaio ha promosso lo sciopero generale.

La giornata del 29 è stata una tappa di una mobilitazione che continua e dovrà necessariamente allargarsi coinvolgendo possibilmente i milioni di salariati che a causa della crisi sanitaria ed economica sono gettati sul lastrico e rischiano il licenziamento di massa dopo il termine del blocco dei licenziamenti del prossimo mese di marzo.

Partito Comunista dei Lavoratori

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