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Pfizer, AstraZeneca, Moderna... La vaccinazione di massa ostaggio del profitto

29 Gennaio 2021

Il mercato e la concorrenza imperialistica non fanno eccezione per la produzione e la distribuzione di vaccini, e quindi per le vaccinazioni. Di fronte alla più grande pandemia degli ultimi cento anni, la vita dell'umanità è ridotta a variabile dipendente del profitto

bigPharma


La campagna europea per la vaccinazione di massa era partita con grande squillo di trombe. Non era e non è solamente una campagna propagandista tesa a celebrare il volto umanitario dell'Unione Europea di fronte al contagio. Era ed è anche un investimento strategico nella ripresa economica del capitalismo continentale dopo la grande recessione del 2020, un investimento decisivo sul terreno della competizione mondiale con l'imperialismo USA e l'imperialismo cinese.

Ma il diavolo fa le pentole dimenticandosi dei coperchi. I colossi capitalistici della farmaceutica, gli uni contro gli altri armati, hanno prima incassato le regalie pubbliche dei rispettivi Stati e ora tagliano la produzione del vaccino. È il caso dell'americana Pfizer, poi dell'anglo-svedese AstraZeneca, infine dell'americana Moderna. L'obiettivo è tanto cinico quanto semplice: sfruttare il proprio peso monopolista per alzare i prezzi pattuiti, vendere i vaccini a clienti più compiacenti (magari perché più ricchi o più ricattabili), privilegiare i propri stati nazionali di riferimento, usare in ogni caso senza pudore la segretezza dei contratti stipulati con UE, a tutela dei propri brevetti e dei relativi affari.

I governi imperialisti della UE e la loro Commissione protestano ora per le mancate consegne, e “chiedono” ai colossi farmaceutici di poter “pubblicare” i contratti. Il fatto stesso di dover chiedere ad azionisti privati il permesso di pubblicare contratti che riguardano l'interesse pubblico dell'umanità è già di per sé indicativo della natura della società capitalista. Oltretutto le case farmaceutiche hanno buon gioco nel rivendicare il sacro diritto della concorrenza a tutela dei propri brevetti: è la legge del mercato, bellezza! Quella stessa legge che i governi capitalisti di tutto il mondo invocano ogni giorno per giustificare la compressione dei salari, i licenziamenti di massa, la distruzione dei diritti, il taglio delle spese sociali... Si tratta dell'interesse mondiale dei capitalisti a continuare a scannarsi tra di loro sul mercato mondiale prendendo in ostaggio i propri salariati e arruolandoli nelle proprie guerre.

Ora l'esigenza di ripresa dell'economia capitalistica mondiale richiederebbe una gigantesca e rapida produzione di massa dei vaccini su scala planetaria. Ma la concorrenza sul mercato dei diversi Stati o poli imperialisti si riflette sui processi di vaccinazione, i loro tempi e le loro forme. Anche la vaccinazione è diseguale e combinata, come l'anarchia del capitalismo mondiale. Pfizer e Moderna privilegiano il proprio imperialismo USA, impegnato innanzitutto a contrastare la Cina. AstraZeneca tutela in primo luogo l'imperialismo inglese, impegnato nella complessa gestione della Brexit. Gli imperialismi continentali europei arrancano in salita sgomitando tra loro, in inferiorità di mezzi. Si pensi solo che l'Unione Europea ha previsto per il piano di vaccinazione due miliardi e settecento milioni, gli USA ne hanno investito diciotto. La disparità di potenza si occupa a modo suo della salute.

E ora? La Commissione Europea si divide sul da farsi, a seconda degli interessi nazionali in gioco. L'Italia minaccia ricorsi legali contro Pfizer e AstraZeneca. I governi nordici, a partire dalla Svezia, rimproverano alla Commissione di essersi mossa in ritardo e difendono i diritti contrattuali dei colossi. Germania e Francia dal canto loro si affidano alle soluzioni di outsourcing delle case farmaceutiche, auspicando liberi accordi tra interessi privati foraggiati da nuovi aiuti pubblici, come quello che vede la francese Sanofi produrre insieme a Pfizer e BioNTech (tedesca) 125 milioni di dosi del farmaco.
L'unico elemento certo è che di fronte alla più grande pandemia degli ultimi cento anni, la vita dell'umanità è ridotta a variabile dipendente del profitto, mentre le spese militari aumentano vertiginosamente a tutte le latitudini del mondo, assieme al volume d'affari delle Borse. Nel mondo dell'intelligenza artificiale e dei miracoli della scienza, la vita umana resta segnata dalla legge della giungla. «Genio tecnico e idiozia sociale», così Trotsky definì il capitalismo alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Una caratterizzazione perfetta anche per l'oggi.

La vaccinazione di massa, rapida e universalmente disponibile, è un'esigenza primaria dell'umanità.

Via il segreto commerciale sui contratti stipulati fra gli Stati e le case farmaceutiche: tutti hanno diritto di conoscere ciò che riguarda la loro vita!
Via i brevetti a tutela dei profitti: le conquiste della scienza medica vanno subito messe al servizio di tutto il genere umano!
Nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori dell'industria farmaceutica, in ogni paese e su scala mondiale, per sviluppare una produzione di massa pianificata dei vaccini e la loro distribuzione sull'intero pianeta in base ai bisogni di tutti e di tutte!


Liberare l'umanità del capitalismo è più che mai oggi una esigenza morale e vitale.
La lotta per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, che riorganizzi la società da cima a fondo, si ripropone ovunque, oggi più di ieri, come l'unica vera soluzione alternativa.
Il socialismo è il solo ordine nuovo; la rivoluzione l'unica via per realizzarlo.

Partito Comunista dei Lavoratori

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