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Solidarietà alla lotta delle lavoratrici della Yoox

18 Dicembre 2020
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Pubblichiamo l’intervento del Comitato 23 settembre alla manifestazione bolognese di sostegno alla lotta delle lavoratrici in appalto della Yoox, un’azienda italiana di abbigliamento e beni di lusso attiva nelle vendite on line.
Passando tra appalti e subappalti alle lavoratrici viene imposto uno stravolgimento dell’orario di lavoro e dei turni, in un quadro di aumento dei ritmi produttivi, associati alla riduzione delle pause e a frequenti atti intimidatori e ritorsivi nei confronti delle lavoratrici che hanno preso parte agli scioperi. Un episodio esemplare di attacco padronale, aggravato e favorito dalla fase di crisi sanitaria, che per le aziende attive nell’e-commerce è fonte di maggiore produttività e profitti.
Il dato più significativo ed emblematico della vertenza, dal punto di vista delle condizioni generali delle donne oppresse, è l’elevato numero di lavoratrici costrette a dare le dimissioni (senza potere accedere neanche al sussidio di disoccupazione), costrette a rinunciare al loro lavoro per svolgere il lavoro domestico e di cura.
Secondo l'Ispettorato del Lavoro nel 2019 sono state 37.611 le dimissioni volontarie delle lavoratrici madri a fronte delle 13.947 dei lavoratori padri. Sono state dunque il 73% del totale. Cifre che dimostrano oggettivamente quanto il carico del lavoro di cura sia sulle spalle delle donne.
La lotta delle lavoratrici della Yoox indica la necessità di organizzarci contro ogni attacco dell’arroganza padronale per difendere i nostri bisogni immediati, e di rivendicare con ancora più forza e radicalità in questa fase di crisi sanitaria ed economica, insieme alla difesa del lavoro e del salario, congedi parentali per entrambi i genitori retribuiti al 100% e la necessità di servizi sociali universali e gratuiti, nella prospettiva della socializzazione del lavoro di cura per la nostra autodeterminazione e autonomia
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Commissione donne e altre oppressioni di genere del PCL




SOLIDARIETÀ MILITANTE ALLA LOTTA DELLE LAVORATRICI DELLA YOOX DA PARTE DEL COMITATO 23 SETTEMBRE

Sabato scorso si è tenuto a Bologna il presidio delle lavoratrici della Yoox, una grande azienda della logistica (circa 600 dipendenti) che ha sferrato di recente un ennesimo attacco alle lavoratrici,  aumentando il numero dei turni in una giornata a orari impossibili; e impedendo di fatto alle lavoratrici con figli di andare a lavorare. Già una cinquantina di esse si è autolicenziata, molte invece stanno resistendo con l'appoggio del SICobas, mentre la CGIL ha già sottoscritto tutto questo e sta contribuendo a intimidire le lavoratrici in sciopero agitando lo spettro della chiusura dell'azienda!
Abbiamo partecipato al presidio molto affollato, che ha imposto la sua presenza in piazza nonostante la folla di addetti allo shopping o al ritrovo al bar (rigorosamente senza mascherina). Le donne della Yoox hanno espresso in prima persona la loro rabbia e la loro volontà di lotta, è intervenuta anche, efficacemente, una bambina, descrivendo cosa era diventata la sua vita quotidiana a causa dei nuovi orari della madre. C'è stato poi un breve corteo fin sotto alla prefettura.  Siamo intervenute come comitato per portare la nostra solidarietà militante a questa lotta. Ecco il nostro intervento:

Solidarietà alla lotta delle lavoratrici della Yoox!

Portiamo la solidarietà militante del Comitato 23 settembre, il comitato che si è costituito di recente in occasione del processo per il femminicidio di Atika, qui a Bologna.
Il nostro comitato si propone di denunciare e combattere tutte le forme di oppressione e di sfruttamento delle donne nel mondo del lavoro e nella vita sociale.
Oggi siamo qui perché riteniamo della più grande importanza la lotta che state conducendo. È una lotta che viene da lontano: sono molti anni infatti che avete iniziato a lottare, contro la bolgia degli appalti e contro le molestie sessuali, e nel corso degli anni, per difendere i vostri diritti. Al tempo stesso questa lotta prefigura il futuro: un futuro durissimo per tutti, ma soprattutto per le donne lavoratrici e disoccupate, che quando finirà il blocco dei licenziamenti perderanno in massa il loro posto di lavoro e si vedranno precipitare dalla povertà alla miseria.
Già oggi è dura per molte la necessità quotidiana di far fronte al lavoro fuori casa e agli impegni di lavoro in famiglia, con sempre meno aiuti dallo stato e poca condivisione in casa. Adesso, con il cambio dei turni, ci ha pensato la Yoox a rendere impossibile questo difficile equilibrio. La colpa non è del Covid: è il padrone che coglie ogni occasione per ristrutturare il lavoro nell'azienda e ingigantire i profitti, la colpa è dello stato che appoggia e aiuta le imprese in ogni modo lasciando ai lavoratori solo le briciole, e tra poco neanche quelle, la colpa è del sistema sociale in cui viviamo, che prospera sullo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per quanto dura sia questa lotta, essa è necessaria, perché non riguarda solo voi, né solo noi che siamo qui a sostenervi.
Solo a Bologna, alla fine dell'anno, saranno 1200 lavoratrici costrette a lasciare il posto di lavoro per accudire ai figli. Nel primo semestre 2020 in Italia ben 470.000 donne hanno perso il posto di lavoro; il lavoro è diventato un problema drammatico per le donne con figli, alle quali sono stati concessi 15 giorni di congedo parentale al 50% dello stipendio!
Questa lotta dice a tutte le donne e le lavoratrici che non vogliamo essere costrette a scegliere tra i figli e il lavoro, che vogliamo resistere contro il peggioramento delle nostre condizioni di lavoro come anni fa non abbiamo voluto accettare di subire in silenzio le molestie dei capi pur di conservare il posto di lavoro!
La forza di questa lotta sta nella vostra tenacia e nella possibilità di estendersi alle tante lavoratrici che sono nelle vostre condizioni.
Il nostro comitato, 23 settembre, vuole impegnarsi a contribuire all'allargamento di questa lotta e a collegarla con tutte le lotte delle donne in atto sui vari fronti di oppressione.
La stessa pressione che avete ricevuto per tornare a casa, la pressione che vorrebbe togliere alle donne l'autodeterminazione, è quella che ci penalizza quando siamo madri: in Italia, l'essere madri è la prima fonte di discriminazione sul posto di lavoro. Gli stessi che ci penalizzano quando siamo madri sono quelli che ci impediscono in ogni modo di accedere alla interruzione di gravidanza assistita, che ci costringono al ricovero ospedaliero, in tempi di Covid, quando vogliamo usare la pillola RU486, gli stessi che consentono l'ignobile propaganda che si è vista nei manifesti affissi nelle nostre città.
L'attacco alle donne, ai loro diritti, alla loro condizione di lavoro, alla loro dignità proviene da più parti. Dobbiamo rispondere a tutti questi attacchi! Non abbiamo alternative, se non la lotta. Viva la lotta delle donne, viva la lotta delle lavoratrici della Yoox!

Comitato 23 settembre

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