Teoria

Sull’Anti-Dühring di Engels

28 Novembre 2020

Prefazione all’edizione russa del 1928 dell'Anti-Dühring, scritta dal marxista russo e tra i maggiori studiosi dell'opera di Marx ed Engels David Rjazanov in occasione del cinquantesimo anniversario della pubblicazione dell'opera, avvenuta a Lipsia nel 1878

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L'edizione russa dell'Anti-Dühring


Cinquanta anni sono trascorsi dall’uscita dell’Anti-Dühring come volume separato. La Prefazione alla prima edizione fu firmata da Engels “11 giugno, 1878”. La data però non è del tutto corretta. Gli articoli contro Dühring furono pubblicati sul Vorwärts, l’organo centrale della socialdemocrazia tedesca. Il primo articolo apparve il 3 gennaio 1877. La prima sezione del libro (Filosofia), fu pubblicata in diciannove numeri fino al 13 maggio 1877. A questo punto ci fu una interruzione. La seconda sezione (Economia politica), cominciò ad apparire il 27 luglio, occupando nove numeri e terminò il 30 dicembre 1877. Seguì la terza sezione (Socialismo), dopo un considerevole lasso di tempo superiore ai quattro mesi. Fu pubblicata in cinque numeri, a cominciare dal 5 maggio fino al 7 luglio 1878. Dunque l’ultimo capitolo uscì sul Vorwärts un mese dopo rispetto a quanto mostrato nella prefazione.

Quando parliamo del significato dell’Anti-Dühring è necessario considerare la posizione della socialdemocrazia tedesca del tempo. È noto – soprattutto per quanti hanno studiato le controversie sul programma di Gotha – quanto era inadeguata l’attrezzatura marxista della socialdemocrazia tedesca nel 1875. Le dispute che ebbero luogo intorno al progetto di programma sono ben note. Ma questo non restituisce un quadro completo del livello straordinariamente basso di marxismo che fu caratteristico della socialdemocrazia tedesca. Quanto a questo Mehring aveva ragione. Se Marx ed Engels erano insoddisfatti con Liebknecht a causa del compromesso che egli realizzò con i lassalliani nell’ambito del programma e delle tattiche, ciò fu perché essi sopravvalutarono la comprensione marxista nei ranghi degli eisenachiani, la frazione del partito che considerava se stessa marxista. Se si considera l’organo centrale della socialdemocrazia, anche dopo l’unione, noi non troviamo niente di più che un socialismo incredibilmente confuso, quasi volgare. Fu una combinazione mostruosa di proposizioni di Marx con alcune di Lassalle, con una serie di tesi la cui origine è rintracciabile nella letteratura borghese del tempo. È bene ribadire come dal 1873 in poi l’autorità di Dühring divenne sempre più grande.

I compagni che hanno avuto dimestichezza con l’Anti-Dühring solitamente hanno l’impressione che Dühring sia stato un cretino assoluto. Ma Dühring non fu un idiota. Egli fu una grande personalità. Era presente in lui quello che rende molti di questi uomini attivi immediatamente attraenti per la gioventù, cioè le qualità di un uomo con una educazione enciclopedica, che riusciva ad orientarsi in modo insolitamente libero in questioni di scienze naturali, filosofia, economia politica e socialismo. Fu un uomo che riuscì a dare alla giovane generazione, nel vecchio termine popolare, “un sistema di verità”. Egli diede un sistema completo, una visione del mondo, dando risposta a questioni problematiche. Inoltre egli fu un uomo noto alla nuova generazione per il suo astio nei confronti dei professori, e nella sua vita personale non particolarmente felice, come può essere quella di un uomo che perse la vista all’età di ventotto anni, e fu costretto ad acquisire tutta la sua conoscenza con l’aiuto di altre persone spesso accidentali. Fu un uomo che visse in una grande povertà. Tutto ciò creò un sentimento di compassione per lui.

Il principale apostolo di Dühring nella socialdemocrazia tedesca fu Bernstein. Abbiamo almeno cinque memorie su questa fase interessante della vita di Bernstein. In ognuna di queste egli ne è un fervente e zelante discepolo. Lui contagiò Fritsch, Most, Bebel e Bracke col “dühringhismo”. Egli scrisse nel 1873 che non aveva perso nemmeno una occasione per ascoltare le lezioni di Dühring e che trascinò col suo entusiasmo una intera serie di compagni, anche stranieri, in maggioranza russi. Egli diede un libro di Dühring a Bebel quando era in prigione, e dalla prigione Bebel scrisse, nel marzo 1874, un articolo intitolato Un nuovo comunista.

Bebel concludeva il suo articolo nel modo seguente:

Tutte le nostre considerazioni contro la concezione di Dühring non sono rivolte contro la sua visione fondamentale. Noi la consideriamo incontestabile, e guardiamo a lui con una completa approvazione. Noi non esitiamo a dichiarare che, dopo Il capitale di Marx, il nuovo lavoro di Dühring appartiene a quanto di meglio sia stato prodotto in quest’epoca in ambito economico. Noi dunque raccomandiamo lo studio del suo libro.

Questo fu il responso di Bebel, il quale non fu soddisfatto dall’unificazione di Gotha, col compromesso di Gotha. È facile immaginare come fu ricevuto questo articolo a Londra. Abbiamo la prova che Engels chiese immediatamente spiegazioni a Berlino su chi fosse l’autore dell’articolo. Liebknecht si affrettò ad assicurare Engels (13 giugno 1874):

Certo è impossibile evitare le sciocchezze, ma appena vengono scoperti essi sono, per quanto possibile, corretti. Hai le basi sufficienti per credere che Dühring sia in malafede o un nemico nascosto? Tutto quello che so mi rafforza nel credere che, per quanto sia confuso, egli è indubbiamente onesto e schierato dalla nostra parte. L’articolo che denunci non è corretto ed è stato scritto con entusiasmo smisurato. In ogni caso le intenzioni dell’autore erano certamente buone e l’articolo non ha prodotto cattivi effetti.

Più tardi Bloss scrive ad Engels dal carcere: «Rispetto a Dühring hai ragione, nella sua Storia critica dell’economia politica e del socialismo ha scritto molte stupidità. Ho letto solo ora questo libro».

Dopo che Liebknecht e in particolare Bloss divennero più cauti nei confronti di Dühring, Liebknecht inviò la richiesta ad Engels (1 febbraio 1875) di scrivere un articolo su Dühring. Sfortunatamente non ci sono lettere di Marx ed Engels rispetto a questo, ma ovviamente, ciò creò in loro non poco disturbo. Scrisse Liebknecht:

Quando sarà possibile ricevere da te dei lavori su Dühring, che nella seconda edizione della sua Storia dell’economia politica ha ancora ripetuto le sue numerose stupidità su Marx? Ho frequentato le sue lezioni prima di Natale. Megalomania e allo stesso tempo odio furioso nei confronti di Marx, questo è tutto. Ma egli si è radicato in modo forte tra la nostra gente, specialmente a Berlino, e di conseguenza è necessario esaminarlo a fondo. Tu probabilmente hai la seconda edizione. Se non ce l’hai, te la manderò.

In una seconda lettera, non direttamente a Engels o a Marx, ma alla moglie di Engels, Liebknecht aggiunge: «Devi dire ad Engels che deve affrontare Dühring, ma è necessario ricordare una cosa: Dühring sta letteralmente morendo di fame».

Engels non accettò volentieri e per tanto tempo fu restio. Dalla sua corrispondenza con Marx sappiamo che questo compito non lo attraeva particolarmente, soprattutto perché al tempo era pieno di fervore per il suo studio delle scienze naturali. Da poco tempo egli aveva comunicato a Marx e a Schorlemmer le tesi di fondo della sua Dialettica della natura. Egli era intento ad ampliarle in un’opera specifica, e non voleva porre da parte questo lavoro per occuparsi della polemica contro Dühring, che era più noto a lui che a Liebknecht. Marx ed Engels avevano già terminato con Dühring. Quest’ultimo aveva già attratto la loro attenzione inizialmente negli anni ‘60, quando scrisse una delle prime recensioni critiche de Il capitale. Loro avevano già scoperto che egli era libero docente in economia politica e un collaboratore della rivista ufficiale Staatsanzeiger, a cui Marx si era rifiutato di contribuire, e che Dühring aveva avuto una causa con il ben noto consigliere privato Wagener, per rivendicare la paternità di un memorandum scritto per Bismarck su come risolvere la questione socialista. Wagener pensava di aver a che fare con un semplice libero docente, e aveva apposto la sua firma al documento. Dühring intentò una causa contro di lui e la vinse. Marx ed Engels erano consapevoli che Dühring nella sfera dell’economia politica era un gran sostenitore di Carey e List, che non erano noti tra i cosiddetti giovani compagni.

Engels, che aveva cominciato ad occuparsi di cose più interessanti, fu molto scontento di impegnarsi contro Dühring. E dal carteggio è possibile vedere quanta pressione fu necessaria da parte di Liebknecht prima che Engels intraprendesse definitivamente questo lavoro.

Tra il 1875 e il 1876 il culto di Dühring divenne sempre più forte.

«Invece del grido di lotta “Lassalle o Marx”», scrisse Bernstein nella sua ultima autobiografia, «sembrò che si stesse cominciando a diffondere un nuovo slogan: “Dühring o Marx e Lassalle”. E in tutto questo c’era ben poco da rimproverarmi».

Si ebbero dei tentativi di utilizzare il Vorwärts per propagandare Dühring. Infatti Liebknecht dovette intraprendere una lotta ostinata, dopo aver permesso questo errore da parte di Bebel, per non consentire che il Vorwärts venisse convertito in un organo che esaltava Dühring come un pensatore di livello uguale a quello di Marx. La faccenda divenne più complicata quando Most scrisse un lungo articolo filosofico su Dühring e lo spedì a Liebknecht. Nel 1876, Most superò anche Bernstein nella venerazione di Dühring; da energico lavoratore e agitatore magnifico quale era, fece conquistare a Dühring una grande popolarità tra gli operai berlinesi, e la Berliner Freie Presse, l'organo dell'organizzazione berlinese, crebbe sotto l'influenza di Most.

Ricevuto l’articolo di Most, Liebknecht lo spedì ad Engels, perché presumeva che dopo averlo letto Engels si sarebbe deciso a lavorare su Dühring, gli piacesse o meno farlo. Alla fine Engels accettò di scrivere una serie di articoli su Dühring e cominciò l’opera.

Non mi dilungherò in più dettagli su questo punto, perché la corrispondenza tra Marx ed Engels fornisce una intera serie di indicazioni sulla riluttanza con la quale Engels cominciò ad interessarsi al caso Dühring. In ogni caso, egli non fu in grado di spedire il primo articolo prima dell’autunno 1876. Questo apparteneva alla prima sezione, quella sulla filosofia.

Ma qui accadde un piccolo contrattempo: Liebknecht non si aspettava che Engels avrebbe mandato il suo articolo così tardi. Egli lo aspettava prima, all’inizio della campagna elettorale – per le elezioni che ebbero luogo nel gennaio 1877. È comprensibile che Liebknecht e un certo numero di altri compagni fossero estremamente occupati con la campagna elettorale, troppo per mostrare attenzione a come sarebbero stati pubblicati gli articoli di Engels. È chiaro che Engels era giustificato nella sua disaffezione. Sarebbe stato impossibile utilizzare gli articoli di Engels in modo peggiore di come fu fatto dal Vorwärts durante il gennaio 1877. I capitoli della sezione Filosofia furono stampati con numerosi errori e furono suddivisi senza alcuna base e senza alcun senso. Dopo aver letto i suoi articoli in questa forma vergognosa, Engels era fuori di sé e tuonava con gli editori nelle sue lettere, vedendo in tutto questo un complotto dei dühringhiani. Un pensiero del genere, infatti, sorgerebbe a chiunque vedesse il modo con cui le sezioni dell’Anti-Dühring furono pubblicate.

Infine, Engels scrisse una delle sue feroci lettere a Liebknecht. Le lettere di Engels a Liebknecht erano scritte sempre in termini taglienti, ma questa superò tutte le altre. Engels accusò Liebknecht di tutti i peccati mortali. Ma Liebknecht mostrò sempre grande pazienza in relazione al “vecchio”. Egli spiegò ad Engels che tutto era dovuto alla campagna elettorale e, infine, fu fatta pace tra di loro, ma a questo seguì subito un nuovo incidente, quello del famoso Congresso di Gotha del 1877. L’ultima parte della Filosofia fu stampata il 13 maggio 1877, e il Congresso si tenne dal 27 al 29 maggio 1877. Vediamo come viene fornita la storia di questo Congresso dai due autori. Per primo ascoltiamo Mehring:

La grandezza della necessità del libro di Engels fu dimostrata innanzitutto nella maniera più sorprendente dall’accoglienza piuttosto sfavorevole nel Partito. Molti non erano lontani dal vietare al libro le colonne del Vorwärts, riservando così all’eretico Engels un destino simile a quello che fu riservato a Dühring dalla cricca ufficiale dell’università. Fortunatamente il Congresso del 1877 non prese questa decisione. Solo sulla base di una agitazione e di una considerazione pratica, si decise di continuare la pubblicazione di questa polemica puramente scientifica in questo giornale, ma in un supplemento scientifico. Comunque non poche parole dure furono pronunciate. Neisser accusò il comitato di redazione del Vorwärts di non aver compiuto gli sforzi sufficienti per una corretta supervisione del lavoro di Engels, e Walteich osservò nel suo modo arrogante (con cui aveva già contrastato Lassalle) che i toni di Engels erano destinati a rovinare il gusto letterario del giornale e dunque il prezzo che avrebbe pagato il Vorwärts sarebbe stato insostenibile.

Questo è il resoconto di Mehring. Ora volgiamoci al racconto di Bebel:

Ancora più spiacevoli furono i dibattiti provocati da Most circa il tema degli articoli di Engels sul Vorwärts, diretti contro Dühring. Quest’ultimo aveva avuto successo nel portare dalla sua parte quasi tutti i leader del movimento operaio di Berlino. Io ero dell’opinione che, ai fini dell’agitazione, fosse necessario sostenere ed utilizzare ogni tendenza letteraria che, come le opere di Dühring, criticava aspramente l’ordine sociale esistente e si dichiarava favorevole al comunismo. Da questo punto di vista, avevo già scritto dalla prigione per il Volkstaat due articoli sotto il nome A New Communist, nei quali io esaminavo le opere di Dühring. Queste mi furono mandate da Eduard Bernstein, che, al tempo, insieme a Most, Fritsch ecc., apparteneva ai ferventi ammiratori di Dühring. La circostanza che Dühring venne quasi subito in conflitto con le autorità universitarie e col Governo – un conflitto che si concluse con la sua cacciata dall’Università di Berlino nel 1877 – aumentò ancora di più il suo prestigio agli occhi dei suoi seguaci. Tutto questo condusse Most ad introdurre la proposta che i futuri articoli simili a quelli di Engels contro Dühring – che non presentavano alcun interesse per la gran parte dei lettori, oppure che suscitavano l’insoddisfazione dei lettori – non dovessero essere pubblicati più sull’organo centrale.

Sia Bebel che Mehring, tuttavia, non descrivono esattamente ciò che è accaduto al Congresso. Accaddero altre cose spiacevoli. Le osservazioni di Neisser sono già state fornite da Mehring. Liebknecht si indignò contro Neisser. Successivamente Most e i suoi compagni introdussero una risoluzione secondo la quale il Congresso doveva dichiarare che «articoli come i recenti articoli di Engels contro Dühring sono completamente privi di interesse per i lettori del Vorwärts e dovrebbero essere rimossi dall’organo centrale». Liebknecht ovviamente intendeva protestare, ma fu introdotta immediatamente la proposta da Kleimich e i suoi compagni, che recitava: «la discussione sulla proposta di Most, e le altre proposte relative agli articoli di Engels sul Vorwärts devono essere inquadrate solo dal punto di vista dell’opportunità materiale e in nessun caso dal punto di vista dei principi o della scienza».

La risoluzione di Kleimich fu approvata da trentasette voti a trentasei. Dopo questa, Liebknecht dichiarò che la discussione perdeva ogni significato se su questa questione era possibile discutere solo in termini di opportunità materiale. Allora Bebel e i suoi compagni introdussero la mozione che segue:

Prendendo in considerazione la lunghezza (!) degli articoli di Engels contro Dühring e presumendo che in futuro diventeranno ancora più lunghi, e tenendo conto che la polemica che sta conducendo Engels sulle colonne del Vorwärts contro Dühring o contro i suoi sostenitori, darà il diritto di replica a quest’ultimo e ai suoi sostenitori concedendogli lo stesso spazio, e in questo modo tutto prenderebbe troppo spazio del Vorwärts, e tenendo conto che la nostra causa non guadagnerà nulla da questo, poiché è una questione di disputa puramente scientifica, il Congresso decreta che la pubblicazione degli articoli di Engels contro Dühring sulla parte principale del Vorwärts debba cessare, e che questi articoli devono essere pubblicati nel supplemento scientifico del Vorwärts o in un pamphlet separato. E nello stesso modo ogni futuro dibattito a proposito di questo argomento deve essere rimosso dalla parte principale del Vorwärts.

Questa risoluzione fu accettata dal Congresso dopo che Most ritirò la propria proposta e sottoscrisse quella di Bebel. In questo Congresso Bebel giocò un ruolo considerevolmente diverso da quello descritto nelle sue memorie.

Liebknecht, in una delle sue lettere ad Engels, scrisse che, sfortunatamente, egli non ebbe modo di discutere le cose con Bebel, e Bebel aveva commesso questa idiozia. Ad ogni modo, l’intero episodio riguardante gli articoli di Engels su Dühring sull’organo centrale, Liebknecht che ne fu il direttore e sul quale Bebel ebbe grande influenza, è caratteristico del calibro intellettuale del Partito socialdemocratico tedesco dell’epoca.

La polizia e le autorità universitarie vennero di nuovo in aiuto di Dühring. Il Congresso finì nel maggio 1877. Engels dovette continuare i suoi articoli. Proprio in questo periodo Dühring raggiunse l’apice della sua popolarità. Il Ministero per l’educazione sollevò la questione del licenziamento di Dühring dall’Università di Berlino. Questo fu un evento sensazionale nell’Europa dell’epoca, e non fu seguito meno attentamente nella nostra madrepatria, dove già prima di questo episodio, la gente aveva cominciato a interessarsi a Dühring. Mikhailovsky scrisse un lungo articolo su Note della madrepatria sullo Scandalo all’Università di Berlino. Il Vorwärts e Liebknecht furono anche obbligati a prendere le difese di Dühring, in quanto era impossibile lasciarlo alla mercé delle autorità universitarie. Una serie di articoli apparvero sul Vorwärts in difesa di Dühring, e questa volta non come autore di un sistema completo, ma semplicemente come difensore della libertà della scienza che fu necessario difendere dallo stato di polizia prussiano. Il Vorwärts pubblicò anche poemi e odi in onore di Dühring proprio nel lasso di tempo tra la pubblicazione della prima e della seconda sezione dell’Anti-Dühring. Molti giovani studenti – Schippel, Emmanuel Wurm, Firek, Manfred Wittich – presero le difese di Dühring insieme a Fritsch e Most, quest’ultimo organizzando assemblee di operai ecc. Gli altri dal canto loro organizzarono assemblee studentesche, dove Dühring veniva difeso come rappresentate della scienza oppressa. Mehring dichiara nella sua Storia della socialdemocrazia tedesca che questo fu l’ultimo movimento idealistico tra gli studenti tedeschi.

La Berliner Freie Presse, con la partecipazione di Most e dei suoi compagni, ancora nell’ottobre 1878 difendeva in toto Dühring. Ma all’inizio di novembre avvenne una completa rottura. Dühring giunse definitivamente alla conclusione che Most e i suoi compagni intendevano sacrificarlo a Liebknecht, e non adempirono le loro promesse, in quanto non riuscirono ad assicurare la cessazione degli articoli di Engels sul Vorwärts. Così scrisse Bernstein. Dühring dichiarò che i socialdemocratici volevano semplicemente usarlo per il loro partito, e così rovinare la sua carriera scientifica.

Bernstein, in un’altra variante delle sue memorie, scrisse: «Non è stato Engels ad uccidere Dühring, è stato Dühring ad uccidere se stesso».

La stessa idea si trova in una lettera di Liebknecht ad Engels. Naturalmente c’è una esagerazione in questo. Dühring perse il suo prestigio, ma il culto per lui rimase immutato. Era ancora necessario combatterlo, e questo apparve chiaro proprio nel 1878. Fu fondato un nuovo giornale – Il Futuro – il predecessore di quello che divenne il supplemento scientifico del Vorwärts. Il programma di questo giornale, che doveva servire come organo scientifico centrale del partito, costituiva una miscela così tanto eclettica che Engels scrisse a Marx che in Germania si stava ricomponendo un nuovo socialismo tedesco volgare, che era paragonabile al “vero socialismo” da essi già criticato nel 1845. Di conseguenza Engels scrisse gli articoli contro Dühring, le sezioni Economia politica e Socialismo, in modo diverso. Egli aveva di mira Dühring, ma si rivolgeva anche a Most, Fritsch, Liebknecht e Bebel. In alcuni luoghi Engels polemizzò direttamente contro di loro, pur non menzionando esplicitamente i loro nomi.

Resta da dire qualcosa sul significato dell’Anti-Dühring. Ho già richiamato l’attenzione sulle cause principali della popolarità di Dühring. Questa deve essere sempre tenuta presente. Dühring fornì alla gioventù rivoluzionaria una interpretazione del mondo. Diede loro un sistema di idee; diede loro un sistema di risposte a questioni difficili.

Cosa aveva un marxista a quel tempo? C’era il Manifesto del partito comunista. Ma il Manifesto senza tutto ciò che l’aveva preceduto, senza elementi preparatori, era meno intelligibile del Programma operaio di Lassalle. Ed è importante aggiungere che c’era solo dal 1872, quando fu pubblicata una nuova edizione, dopo che per molto tempo era rimasto introvabile, cosa che ne impedì una larga diffusione. Il capitale veniva letto raramente. Ma anche per Liebknecht, Il capitale restava principalmente il libro che gli aveva fornito i materiali per un discorso al Reichstag sulle leggi operaie, che gli avrebbe fornito materiale per un discorso sull’anniversario, se avesse voluto mostrare il grado a cui era giunto lo sfruttamento degli operai sotto il capitalismo. Liebknecht era sinceramente convinto nel 1874 che Buckle era il più grande degli storici ed il creatore di una nuova concezione della storia mondiale, mentre Marx era stato il creatore di un nuovo sistema economico. Così come in Russia, Il capitale nella sua parte filosofica e storico-materialistica restava per i lettori di Marx «un capitolo non letto del libro preferito», come disse Plechanov.

Il legame letterario di Engels con il Volkstaat (lo Stato del popolo), che nasce sotto la direzione di Liebknecht, comincia già dal 1873. Egli dovette rispondere ad alcune questioni pratiche. Un certo Mühlberger aveva scritto un articolo sul problema delle abitazioni che aveva mostrato come il Volkstaat aveva dimenticato la differenza tra proudhonismo e marxismo, ed Engels sfruttò questa opportunità per fornire una magnifica esposizione della differenza tra proudhonismo e marxismo attraverso questo esempio concreto. Questo era il modo tedesco erudito di scrivere per una occasione concreta. Una descrizione di un intero sistema di filosofia e di interpretazione del mondo continuava a mancare. Questa fu data per la prima volta nell'Anti-Dühring. Engels stesso ci dice dove stava il significato dell’Anti-Dühring:

Da una parte essa mi ha dato la possibilità di sviluppare positivamente nei campi diversissimi, che qui devono essere toccati, il mio modo di vedere su punti controversi che oggi hanno un vasto interesse scientifico o pratico. […] Sono stato quindi obbligato a seguirlo dappertutto e a contrapporre alle sue le mie concezioni. La critica negativa è di conseguenza diventata positiva; la polemica si è trasformata in un’esposizione più o meno unitaria del metodo dialettico e della visione comunista del mondo rappresentati da Marx e da me, e ciò in una serie piuttosto ampia di campi. (Anti-Dühring, Prefazione alla prima edizione)

Engels stesso riconosce che la polemica con Dühring l’ha indotto a porre un sistema in opposizione ad un altro sistema, una visione del mondo in contrapposizione ad un’altra visione del mondo. E in questo consiste il significato principale dell’Anti-Dühring. Marx ed Engels sapevano naturalmente – ciò che noi sappiamo solo ora – che nei loro archivi giaceva il manoscritto de L’ideologia tedesca. Essi sapevano che negli anni Quaranta avevano avuto la possibilità di porre la loro visione comunista del mondo contro quella della corrente borghese del “vero socialismo”. Ma solo Marx ed Engels lo sapevano. Liebknecht che lavorò e visse in stretto contatto con Marx ed Engels per dodici anni non lo sapeva; gli innumerevoli lettori non lo sapevano e, sicuramente, nessun singolo lettore del Programma di Gotha poteva averne idea. Per la prima volta, nel 1878, nell’Anti-Dühring, fu data in forma sistematica la visione comunista del mondo che poteva rifiutare la filosofia piccolo-borghese in tutte le sue varianti, e facendo questo Marx ed Engels si basarono sui loro lavori precedenti.

Ora (ed è questo il punto interessante), quando leggiamo i capitoli de L’ideologia tedesca dedicati a Feuerbach – questi sono stati stampati negli Archivi promossi dall’Istituto Marx-Engels – possiamo stabilire quando Marx ed Engels cambiarono il loro punto di vista. Non dal tempo de La sacra famiglia (dunque il compagno Stepanov avrebbe ragione) perché il punto di vista adottato in quest’opera da Marx ed Engels era stato “revocato” ne L’ideologia tedesca. Questa fu una fase iniziale. Questo era un approccio vicino al marxismo, ma non era ancora il marxismo.

In un suo articolo contro Heinzen Marx scrisse:

Dove egli procede ad osservare la diversità, egli non vede l’unità, e dove egli vede l’unità non vede la diversità. Quando egli stabilisce varie definizioni queste immediatamente si pietrificano nelle sue mani, e considera grave sofisma mettere insieme l’una contro l’altra queste concezioni in modo tale che prendano fuoco e diventino vive.

Tra il punto di vista de L’ideologia tedesca e quello che sviluppò nel primo libro del Capitale non c’è nessun tipo di “salto”. Le basi della concezione che Engels sviluppa nell’Anti-Dühring nella sezione Filosofia, così come nelle parti che riguardano le scienze naturali, erano completamente formulate ne Il capitale in una serie di osservazioni, che furono distorte da Dühring. Nell’Anti-Dühring Engels sviluppa il metodo dialettico che Marx e lui avevano creato e con cui essi avevano lavorato dal 1846, dai tempi de L’ideologia tedesca. l’Engels degli anni Ottanta che avrebbe cercato «concezioni completamente opposte» sorge dalla comprensione poco chiara di varie osservazioni presenti nell’Anti-Dühring, e da una lettura poco attenta della premessa di Engels alla seconda edizione dell’Anti-Dühring.

Quando pubblicai la Dialettica della natura di Engels, che ho scoperto, precisai nella mia premessa che rispetto a quanto Engels diceva nell’Anti-Dühring, non c’era nessuna idea nuova. Scrissi «nemmeno una singola idea nuova» intenzionalmente. Il tentativo abbastanza insostenibile di alcuni compagni di cercare le differenze tra l’Anti-Dühring e l’Engels degli anni Ottanta che avrebbe cercato «concezioni completamente opposte» sorge dalla comprensione poco chiara di varie osservazioni presenti nell’Anti-Dühring, e da una lettura poco attenta della premessa di Engels alla seconda edizione dell’Anti-Dühring.

Cosa scrive Engels in questa premessa? Che ebbe a che fare con Dühring in un momento nel quale stava subendo un “processo di mutazione” rispetto alle scienze naturali. Egli non si espresse con una terminologia adeguata; ciò che gli serviva non era a sua disposizione, e sperava che in seguito sarebbe stato in grado di esporre la sua concezione in una forma più ragionata. Egli scrisse questo nel 1885. Chiunque legga con attenzione la prefazione alla seconda edizione, sa che Engels consapevolmente, per il peculiare tatto letterario che aveva, era attento ad ogni possibile cambiamento. Bisogna leggere le lettere di Engels a Marx per comprendere quanto sia stato difficile per Engels, dal punto di vista umano, scrivere polemiche contro Dühring. Egli scrisse che era veramente difficile per lui scrivere contro un uomo cieco. Dovette lottare contro se stesso per lungo tempo per vincere questo sentimento. E quindi, scrisse di nuovo nella sua prefazione, che non avrebbe potuto scrivere diversamente da come scrisse nel 1878.

Ho già sottolineato nella mia introduzione alla Dialettica della natura che Engels non conosceva la tavola periodica di Mendeleev quando scrisse l’Anti-Dühring. Non bisogna dimenticare che gli articoli della sezione Filosofia furono stampati prima del maggio 1877, e furono spediti per la pubblicazione nell’autunno del 1876. Engels non ebbe l’opportunità di studiare la letteratura scientifica di ambito chimico che era disseminata nei vari articoli scientifici. Può essere menzionato a sua giustificazione che solo nel 1877 appare una esposizione della legge di Mendeleev in un testo completo di chimica che scrissero Roscoe e Schorlemmer. Engels avrebbe potuto usarlo nella seconda edizione nel 1885, quando aveva a disposizione una mole di materiale che avrebbe confermato le sue tesi di fondo, ma scelse deliberatamente di non farlo. Nella prefazione alla seconda edizione fornisce un accenno di un suo futuro lavoro, ma non cambia il suo punto di vista. Sono le stesse concezioni di fondo che ha formulato nell’Anti-Dühring, quelle che appaiono nelle note e negli articoli scritti dopo il 1878, soltanto più ampliate. In relazione a questo, chiunque cerchi delle contraddizioni tra l’Engels del 1878 e quello del 1882, basandosi sul desiderio di attaccare una nuova etichetta su una vecchia idea, è destinato a fallire.

Dopo l’Anti-Dühring Engels ebbe l’opportunità di sviluppare in modo più approfondito alcune concezioni che aveva formulato nella sezione filosofica dell’opera contro Dühring. In una sua opera su Feuerbach, egli fornì una dettagliata esposizione sulla relazione sua e di Marx con la filosofia di Hegel e di Feuerbach. Rispetto a questo, Engels ha dato una risposta positiva ad una grossa serie di questioni relative alla filosofia, all’etica e alla scienza sociale. In questo modo, il libro di Engels su Feuerbach diventa non solo un supplemento importante, ma anche un commentario eccellente dei capitoli corrispondenti dell’Anti-Dühring. Non meno importanti in queste connessioni sono le parti che ho pubblicato da L’ideologia tedesca e dalla Dialettica della natura.

Bisogna in particolare soffermare l’attenzione sulla descrizione brillante di Engels, nella prima sezione, dell’origine e dello sviluppo dell’idea di uguaglianza. Marx aveva già mostrato ne Il capitale che la determinazione del valore delle merci a partire dal lavoro e il libero scambio di questi prodotti del lavoro sulla base del valore, costituisce la base reale dell’intera ideologia politica, giuridica e filosofica della moderna borghesia.

Lo schema di Engels servì a stimolare una serie di opere marxiste – in particolare di Lafargue, Kautsky e Plechanov – che indagarono l’origine dei vari tipi di idee “eterne”.

La seconda sezione dell’Anti-Dühring è dedicata alle questioni di fondo della teoria economica marxista e al giorno d’oggi è la più autorevole introduzione allo studio de Il capitale. Engels fornisce una definizione dell’oggetto di studio, del metodo e dei compiti dell’economia politica. Su questo punto non sono d’accordo con quanti considerano l’economia politica come la scienza che studia solo l’economia delle merci e la relazione capitalistica delle merci.

Tutti questi tentativi mostrano il desiderio di dare a tutto un inizio e una fine, di definire esattamente, di fissare punti quando invece lo sviluppo è in un continuo progresso, nel quale la forma successiva abolisce la precedente, spiegandola e spiegando se stessa a partire dalle condizioni antecedenti.

La seconda sezione contiene anche notevoli articoli rivolti alla teoria della violenza, in cui la relazione reciproca tra i fattori economici e politici nella storia della società umana sono spiegati in modo magistrale. In aggiunta Engels fornisce una storia concisa dell’arte della guerra, mostrando quale grande significato lo studio della storia della guerra ha per l’interpretazione materialistica della storia. La grande importanza di questi capitoli diventerà manifesta quando tutti gli scritti di Engels sulle questioni militari saranno apparsi, ma insieme alla prefazione al libro di Borkheim (1887) e l’articolo L’Europa può disarmare?, lo schema dato da Engels nell’Anti-Dühring rappresenta la formulazione più chiara dei punti di vista che aveva sviluppato in lunghi anni di studio della storia e della teoria della guerra.

Egli fu in grado di prevedere la futura guerra imperialista e di abbozzare le sue probabili conseguenze con accuratezza quasi profetica. È vero che lo schema di storia dell’arte della guerra che ha dato nell’Anti-Dühring si ferma al 1877. La guerra franco-prussiana del 1870 fu l’ultima grande guerra che Engels esaminò. Rispetto a questo lo schema di Engels necessita di considerevoli integrazioni.

È possibile dire che alcune delle asserzioni di Engels non sono del tutto incontestabili. Specialmente quando scrive che gli armamenti usati al tempo della guerra franco-prussiana «hanno raggiunto una perfezione tale che miglioramenti in questa direzione non avranno alcuna influenza decisiva». Anche le armi da fuoco hanno avuto un considerevole sviluppo dal 1878. Nuove branche di tecnica militare sono nate, basate sullo sviluppo degli aeroplani e dell’industria chimica. I sottomarini hanno portato cambiamenti nella sfera della guerra navale. È vero che le esperienze della guerra del 1914-1918 hanno pienamente giustificato le conclusioni a cui Engels era arrivato sulla base della sua analisi circa la questione della competizione tra mezzi corazzati e artiglieria. Nella forma del dreadnoughts (nave corazzata inglese) l’incrociatore corazzato «è stato portato a quel vertice di perfezione tecnica che lo rende tanto esorbitantemente costoso quanto inutilizzabile militarmente».

Ma Engels ha rivelato in modo eccellente il moto dialettico interno al militarismo. Il militarismo, nella sua forma imperialistica, porta con sé tutti i germi della sua stessa distruzione.

Ciò che non poté compiere la democrazia borghese del 1848, precisamente perché era borghese e non proletaria, cioè dare alle masse lavoratrici una volontà il cui contenuto corrisponda alla loro condizione di classe: questo sarà infallibilmente realizzato dal socialismo (comunismo). E ciò significa far saltare in aria dall’interno il militarismo e, con esso, tutti gli eserciti permanenti (Anti-Dühring, sezione II, capitolo III: Teoria della violenza).

La terza sezione dell’Anti-Dühring tratta del socialismo. Abbiamo già visto come Bebel valutava i predecessori di Marx ed Engels, i socialisti utopisti. Dühring nei suoi lavori distorce non solo la storia dell’economia politica, ma anche la storia del socialismo. Il libro di Engels diede un nuovo e potente impeto per lo studio del socialismo. Tutti gli scritti di Kautsky, Bernstein, Plechanov e Mehring su questo soggetto hanno il loro punto di partenza, sia riguardo ai temi che riguardo alla costruzione generale, nelle tesi fondamentali che Engels formula nel suo excursus sulla storia del socialismo.

Ma questo non è tutto quello che contiene la terza sezione dell’Anti-Dühring. Per la prima volta dal Manifesto del partito comunista, sulla base delle esperienze rivoluzionarie del 1848, della Prima Internazionale e della Comune di Parigi, le questioni fondamentali del programma e della tattica del proletariato sono formulate in modo completo. Per la prima volta fu mostrato il valore inestimabile de Il capitale di Marx per dare risposta a queste questioni. Engels per la prima volta ha esposto come il capitalismo fa nascere tutti gli elementi materiali e intellettuali per il futuro ordine sociale. Nella stessa sezione dell’Anti-Dühring per la prima volta, la concezione marxista sul ruolo e le origini dello Stato, già accennata ne L’ideologia tedesca, è sviluppata in dettaglio in opposizione non solo a Dühring ma anche contro gli anarchici, i lassalliani e gli eisenachiani, che non furono capaci di liberarsi dal culto lassalliano dello Stato.

Non è un caso che l’elaborazione attenta delle questioni del programma comincia dopo la comparsa dell’Anti-Dühring. Il Programma di Erfurt della socialdemocrazia tedesca, che nella sua essenza è frutto in parte di Engels, sarebbe stato inconcepibile senza lo straordinario lavoro preparatorio dell’Anti-Dühring. Lo stesso può essere detto per il programma del gruppo per la “Liberazione del Lavoro” e per il primo programma del nostro partito. La parte più importante del libro di Engels intitolato L’evoluzione del socialismo dall’utopia alla scienza, che insieme al Manifesto del partito comunista costituisce oggi il migliore manuale per comprendere i fondamenti del marxismo, è tratta dalla terza sezione dell’Anti-Dühring.

Nel libro di Antonio Labriola Discorrendo di socialismo e filosofia, noi troviamo un pensiero interessante:

Ogni nazione ha, pur troppo, i suoi Dühring. Un Engels di altra nazione, chi sa quali altri anti-chi sa che cosa avrebbe scritto o scriverebbe. L’effetto vero di quel libro mi pare debba esser questo su i socialisti di altri paesi e lingue, che li abiliti a fornirsi di quelle attitudini critiche, che giovano per iscrivere tutti gli altri anti-x occorrenti a combattere ogni altra qualche cosa, che imbarazzi od inficii il socialismo, in nome di tante sociologie pullulanti d’ogni parte (Discorrendo di socialismo e filosofia, IV).

Labriola aveva ragione. In ogni paese dove il marxismo comincia a svilupparsi deve cessare di essere il frutto di una “creazione straniera”. Il marxismo può trionfare in un paese solo se riesce a spiegare, sulla base dei principi fondamentali del marxismo stesso, le realtà concrete del paese in questione; se riesce a mostrare che il metodo dialettico, il materialismo dialettico, rappresenta un metodo onnicomprensivo nel senso che la concreta realtà in questione, per quanto possa presentare “qualità” particolari, ha in se stessa la sua spiegazione, nelle contraddizioni interne alle sue lotte; che tutti questi “caratteri specifici” risultano dal conflitto di classe, dallo sviluppo della lotta delle contraddizioni in quella particolare sezione: sia essa storica, economica o geografica.

Nel suo pamphlet Che cosa sono gli amici del popolo? Lenin sottolinea ancora una volta la stessa idea, cioè che il marxismo non può che condurre il proletariato contro la borghesia del paese in questione quando diventa per il proletariato e per la nuova intelligenza rivoluzionaria una nuova visione del mondo comunista, in contrapposizione alle varie filosofie borghesi. Il merito immortale di Engels in questo senso – e in questo hanno ragione quanti dicono che l’Anti-Dühring è dopo e di fianco al Capitale, il più importante libro marxista – è che in opposizione alla visione del mondo propria della filosofia borghese, per la prima volta ha proposto questa visione comunista. Ha lasciato come compito ai marxisti di sviluppare questa visione del mondo sulla base delle nuove esperienze nazionali e internazionali, e di renderla più completa, più inclusiva, senza dimenticare che il risultato può essere raggiunto solo grazie all’aiuto di un’arma incomparabile come è quella del materialismo dialettico.




Traduzione a cura di Marxist Internet Archive

David B. Rjazanov

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