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Una testimonianza della lotta dei lavoratori Whirlpool

22 Novembre 2020

Pubblichiamo una dichiarazione di un operaio della Whirlpool sugli ultimi sviluppi della lotta di resistenza contro la chiusura dello stabilimento di Napoli della multinazionale

whirlpoolAD


Buonasera, sono Antonio Donnarumma, operaio della Whirlpool di Napoli, e voglio aggiornarvi su quello che sta succedendo nella fabbrica dove lavoro.

La vertenza Whirlpool è ormai tristemente nota per tutto quello che sta rappresentando, sia per il mondo sindacale sia per il mondo del lavoro, in quanto il 31 ottobre scorso ha licenziato 350 operai della fabbrica e altri 700 operai facenti parte dell’indotto.
Dal primo novembre la fabbrica è presidiata 24 ore su 24 dagli operai, e nonostante l’emergenza Covid, stiamo gestendo le turnazioni in modo da non lasciare mai il presidio, ma allo stesso tempo di non creare assembramenti. Il presidio è davanti alla portineria, e mantenendo il distanziamento possono starci al massimo 40 persone.

Siamo in una situazione di stallo totale, ma ancora più preoccupante è che siamo in una situazione di silenzio totale. Mentre il sindacato chiede la costituzione di tavoli permanenti, dall’altra parte il governo sembra non sentire la voce dei lavoratori e soprattutto sembra essersi arreso alla volontà della multinazionale. Questo lo dico perché in settimana durante un’interrogazione parlamentare fatta dai senatori Ruotolo ed Errani, il Ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli ha detto che non ci sono più mezzi per fare in modo che la direzione Whirlpool torni indietro, e che sono state avviate trattative con diversi imprenditori “seri” che dovrebbero rilevare la fabbrica con tutti i lavoratori.
Noi lavoratori non crediamo a questa soluzione, anche perché in più di un’occasione, soprattutto durante l’ultima campagna elettorale, il ministro Patuanelli, la candidata alla Regione Campania per il M5S Valeria Ciarambino, e il ministro Di Maio assicurarono che la fabbrica non avrebbe chiuso, e che sarebbe stato loro preciso impegno scongiurare tale chiusura, fatto sta che la chiusura c’è stata.

Riteniamo inaccettabile sia che in diciotto mesi il governo non abbia preparato un piano, da una parte per costringere la multinazionale Whirlpool a tenere la fabbrica aperta, dall’altra per tutelare oltre mille posti di lavoro; sia che venga data la possibilità ad una multinazionale di aprire una fabbrica e poi di chiuderla alla bisogna.
Prendiamo atto pertanto della mancanza di autorevolezza e di competenza dello Stato nel gestire queste situazioni.

Se le restrizioni anti-Covid lo permetteranno, nelle prossime settimane intraprenderemo ulteriori azioni di lotta, in aggiunta a quelle già fatte in autostrada, ferrovia e aeroporto. Purtroppo non è facile con le restrizioni adottate nelle zone rosse, ma contiamo di riuscire a portare avanti la nostra causa.
Nel frattempo stiamo aspettando una convocazione al MISE per una soluzione seria e che includa Whirlpool, e voglio ribadire che non è tollerabile che sia consentito ad una multinazionale di entrare, acquisire soldi pubblici e chiudere licenziando migliaia di lavoratori.

Colgo l’occasione per ringraziare l’area di minoranza CGIL, che ha fatto mettere all'ordine del giorno una relazione sulla nostra situazione, e che si è impegnata a promuovere la nostra cassa di resistenza, istituita lo scorso anno per far fronte alle spese delle manifestazioni e del presidio permanente. Assieme agli altri operai ringrazio e ringraziamo tutti i sodali, la risposta che stiamo ricevendo, sia come partecipazione alle iniziative di lotta sia come contributo alla cassa di resistenza. Significa che dopo anni si sta ricostituendo una coscienza di classe, che è stata nel tempo progressivamente e colpevolmente smantellata, ma che ora stiamo dimostrando di avere.
Concludo dicendo solo che uniti si vince!



Per sostenere la cassa di resistenza:

Conto Cral - 106810, intestato a Cral aziendale Whirlpool Napoli

Codice IBAN IT81 N030 6909 6061 0000 0106 810

Antonio Donnarumma

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