Dalle sezioni del PCL

Il fantasma Cotticelli e dintorni: una tragicommedia calabro-romana

9 Novembre 2020
Zeccatello leu


La proclamazione della zona rossa in Calabria ha innescato una situazione esplosiva.

La giunta regionale di centro-destra ha subito ottenuto la convocazione d’urgenza del consiglio per esporre il suo ricorso contro questo provvedimento, tutto in base allo scenario di alcune manifestazioni di piccoli commercianti e artigiani e alla comparsa sui social della fake news del ritorno della Calabria a una condizione meno severa (zona gialla).

La scelta della zona rossa è stata causata soprattutto dalla situazione catastrofica della sanità regionale: chiusura di reparti e ospedali, ridimensionamento dei posti letto, sottodimensionamento degli organici (anche dopo le prime misure anti-covid) e, infine, la scandalosa mancanza di un piano per la seconda ondata che doveva essere predisposto dal commissario straordinario alla sanità, Saverio Cotticelli, nominato a questo incarico ventidue mesi addietro dal governo Conte-Di Maio-Salvini e che ha ammesso, candidamente (?), di ignorare questa fondamentale incombenza.

Assurdo! Da qui il dimissionamento di Cotticelli e la sua sostituzione con Giuseppe Zuccatelli (area LeU già autore di incredibili dichiarazioni sull’inutilità delle mascherine). Dopo undici anni di commissariamento, la sanità calabrese è rimasta in uno spaventoso caos: aziendalismo, tagli governativi, logiche speculative, parassitismo e baronie l’hanno resa terra di conquista mentre la sanità privata è diventata sempre più una gallina dalle uova d’oro.
In ultimo la sostituzione (tardiva) di Cotticelli rende più chiare le responsabilità del governo che è venuto meno a un doveroso ruolo ispettivo, tanto più necessario nel precipitare della pandemia.

Tra qualche mese in Calabria si tornerà alle urne; pandemia e crisi sociale condizioneranno pesantemente il voto.
Gli interessi delle masse calabresi non possono essere più affidati a uno screditato ceto politico espressione di oscuri potentati borghesi.

Per il PCL occorre dare voce a queste masse, organizzare una lotta per la sanità pubblica, difendere le condizioni di vita e di lavoro facendo pagare la crisi della pandemia ai responsabili della propagazione del contagio.

Fermare il montare di un’ondata reazionaria con una linea politica di segno anticapitalistico e socialista. È questo il compito dei comunisti anche in Calabria.

Partito Comunista dei Lavoratori - coordinamento Calabria

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