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Contro la repressione, unità di classe!

Tutte e tutti a Modena il 3 ottobre

1 Ottobre 2020

No alla repressione antioperaia! Facciamo fronte unico contro la dittatura padronale e dello Stato borghese!

italpizza.modena


Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene, partecipa e invita fortemente lavoratrici e lavoratori e le loro organizzazioni a partecipare alla manifestazione in difesa delle operaie e degli operai che nel territorio di Modena stanno subendo la persecuzione giudiziaria direttamente funzionale agli interessi padronali. La mostruosità del maxiprocesso intentato dalle autorità giudiziarie dello Stato borghese deve essere rigettata dalla classe lavoratrice. Quello Stato che proprio in questi mesi di pandemia ha dimostrato la propria responsabilità criminale perseguìta nel dissesto trentennale della sanità pubblica e nella messa a repentaglio della sicurezza per milioni di lavoratori con la conseguenza di decine di migliaia di morti.
Non si tratta solamente di esprimere la propria scontata solidarietà, ma di organizzare la propria autodifesa pregiudicata dalle istituzioni dello Stato piegato, come sempre, alle esigenze padronali. Il reato di cui si sarebbero macchiate queste lavoratrici e questi lavoratori è semplicemente quello di aver scioperato, organizzato picchetti e occupazioni, in difesa di diritti salario e sicurezza, ossia i normali e tradizionali strumenti della lotta di classe. Il mondo del lavoro non può e non deve subire questo attacco alle sue libertà fondamentali.

Le compagne e i compagni del PCL sono stati parte attiva della grande assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi che si è tenuta domenica 27 settembre a Bologna. Quell’assemblea ha indicato l’assoluta necessità della più ampia mobilitazione il 3 ottobre a Modena, perché le rivendicazioni essenziali del movimento operaio non subiscano il randello delle forze dell’ordine al servizio degli interessi padronali.
Perché sia possibile lottare per:

- la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario;
- la patrimoniale sulle grandi ricchezze per far pagare la crisi ai padroni;
- il salario medio garantito a tutti i proletari occupati e disoccupati, eliminando contratti precari e paghe da fame;
- l’eliminazione del razzismo istituzionale, a partire dall’abolizione delle attuali leggi sull’immigrazione e da una regolarizzazione di massa slegata dal ricatto del lavoro.

Insomma, un programma di rivendicazioni antitetico a quello padronale, per uno scontro classe contro classe, forza contro forza. Se il padronato stringe le file attorno alla propria piattaforma, la classe operaia deve rispondere con una politica uguale e contraria.
Unità, radicalità, autodifesa sono i mezzi per aprire uno spazio non solo di liberazione al soffocamento delle lotte, dei diritti sindacali e delle condizioni di vita della classe lavoratrice, ma anche alla prospettiva di un ordine sociale alternativo a quello capitalista.
Come Partito Comunista dei Lavoratori ci impegneremo in ogni lotta e in ogni fronte unitario di avanguardia per sostenere la proposta del fronte unico di classe e di massa nella prospettiva di una alternativa anticapitalista. L’unica alternativa vera.



Volantino allegato in fondo a questa pagina

Partito Comunista dei Lavoratori

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