Interventi

Risposta pubblica al compagno Cristian Briozzo

26 Settembre 2020


Il compagno Cristian Briozzo ha sentito il bisogno di dare informazione pubblica (sul suo profilo Facebook) della propria uscita dal PCL. Più precisamente ha dichiarato “l’addio al Partito Comunista dei Lavoratori per continuare la militanza per la rivoluzione comunista” in Italia, in Europa, nel mondo. Naturalmente non dubitiamo del fatto che Briozzo sia un militante rivoluzionario. Ma pensare che la rivoluzione mondiale possa essere agevolata dalla propria uscita dal Partito Comunista dei Lavoratori riflette, diciamo così, una invidiabile considerazione di sé stessi.

Peraltro, sono gli stessi argomenti usati a suo tempo da qualche altro compagno uscito dalle nostre file nel nome della costruzione di progetti più grandi, dell’“apertura” di nuovi e più ampi orizzonti che l'uscita dal partito “settario” avrebbe finalmente dischiuso. Sono tutti compagni rimasti soli nel deserto, mentre il PCL continua la sua strada. Il fatto che qualcuno di loro possa vedere nella scelta di Cristian un conforto postumo della propria solitudine è psicologicamente comprensibile. Ma non riguarda il futuro della lotta di classe né tanto meno della rivoluzione.

Il compagno Briozzo peraltro ha esteso la propria scomunica a “quasi tutte le organizzazioni che si rifanno al comunismo e al marxismo rivoluzionario classista”, tutte immancabilmente “inerti” e “rinchiuse su sé stesse”. Tutte prive di quella visione aperta, lungimirante, strategica, adeguata ai tempi nuovi della storia che il compagno Briozzo possiede. Non dubitiamo che Cristian le informi delle loro disgrazie e provveda a dar loro la luce. A noi purtroppo il compagno non l’ha fornita in dieci anni, ma altri magari saranno più fortunati.
Solo di una cosa li avvisiamo: il compagno muta ciclicamente le proprie posizioni sostenendo tutto ma anche il suo opposto, come ha fatto da noi in un decennio senza peraltro darne mai spiegazione. La Rivelazione sarà solo un attimo fuggente e non sarà facile coglierla. Il profeta andrà interpretato, non solo ascoltato.

Quanto a noi, comuni mortali, siamo impegnati in cose più serie che star dietro alle elucubrazioni narcisiste di un compagno che abbandona il partito cercando l’attenzione dei suoi avversari politici (e che per di più nella sua vita di sezione ha mostrato intolleranza con chi contestava il suo verbo). Ci stiamo umilmente occupando dell’unità d'azione dell'avanguardia di classe, ad esempio contribuendo, con un ruolo significativo, all’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi che si tiene a Bologna il 27 settembre, o alla manifestazione contro la repressione padronale che si terrà a Modena il 3 ottobre. Ovunque combinando la politica dell’unità d'azione con un progetto di rivoluzione. Che è sempre inseparabile dall’organizzazione militante, dalla sua fatica, dalle sue difficoltà. E sempre incompatibile con chi confonde il proprio ombelico col mondo, in attesa che il mondo si occupi di lui.

Partito Comunista dei Lavoratori

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