Dalle sezioni del PCL

Note del Coordinamento regionale toscano del PCL sulle elezioni regionali

19 Settembre 2020
toscana pcl


Articoliamo l’argomentazione su questi tre punti:

1 - CONTESTO ELETTORALE E REGOLE (oggettività)
2 - ASPETTATIVE POLITICHE DEI SOGGETTI COINVOLTI (soggettività)
3 – ALTERNATIVE (progettualità)

Contesto elettorale e regole

Nel 1982, nascosto nella valigia della figlia del Gran Maestro Venerabile della Loggia P2 Licio Gelli, fu trovato un documento contenente il testo del programma massonico che si intitolava “PIANO DI RINASCITA PER L’ITALIA”. Pilastro di questo programma era la nuova legge elettorale di stampo prevalentemente maggioritario. Poi, a seguire, la riduzione dei componenti delle camere, il cambio delle competenze, l’eliminazione delle province eccetera eccetera. Nella cosiddetta seconda Repubblica, attraverso tutta una serie di ritocchi siamo arrivati al 2020 con quella polarizzazione su due schieramenti e possiamo fare un confronto tra il progetto di Gelli e la realtà fattuale. Infatti Gelli arrivò a dire che avrebbe potuto chiedere i diritti d’autore.

Le regioni, hanno, seppur con alcune differenze, adottato lo stesso criterio e il sistema elettorale toscano ne coglie e ne esaspera gli elementi negativi.

Oggi in Toscana, difficoltà di raccolta firme per la presentazione, sbarramento d'ingresso alto, premio con vittoria sopra il 40%, ballottaggio sotto il 40%, indicano il traguardo antidemocratico di rappresentanza, ma anche il livello di continuità per il potere che capitalizza tutto quello che partecipa: la parte di chi vince ovviamente, ma anche quella di chi perde. Lo capitalizza già dal momento che il partecipante (anche poi perdente) accetta il gioco.

Quindi, che dire a commento di un gioco dove il banco vince sempre? Su chi è favorevole a giocare per ritagliarsi uno spazio di rappresentanza e un tornaconto di casta o personale (a sinistra come a destra) non c'è molto da dire salvo che Giani, il candidato del centrosinistra, è quello più a “destra che hanno trovato”. Gli osservatori già oggi, ma domani anche in consuntivo, si domanderanno semmai dove sono finiti i voti del pacchetto Verdini. Verso il portafoglio che gli ha fornito Renzi col “giglio magico” per toglierlo dall'attrazione di Berlusconi, o verso il “cuore” di famiglia e il genero Salvini?

Quindi, un sistema stringente che si polarizza al centro e ivi trascina tutto l’elettorato.
In questa polarizzazione, quelle forze, a sinistra, che hanno già nel DNA la tendenza alla collaborazione di classe (“frontismo popolare”), si trovano a loro agio in quanto non hanno bisogno di cercare alibi, l’alibi di una “conditio sine qua non”.


Aspettative politiche dei soggetti coinvolti

In questa posizione si collocano quindi bene sia il PC di Rizzo che il PCI di Alboresi che condividono un retroterra storico stalinista-togliattiano, una esperienza di partito unito con Cossutta (PdCI 1998), una collaborazione di classe con il governo Prodi con il voto a leggi di precariato del lavoro (Legge Treu, etc), un sostegno e una partecipazione nel governo D’Alema che non si è fatto mancare niente compreso una guerra nei Balcani con bombardamenti all'uranio impoverito.

Crediamo però di poter dire che la presenza alla competizione regionale di PC e PCI sia più interessata ad una proiezione nazionale. Infatti i due “parenti serpenti” sono a contendersi il riconoscimento della continuità storica staliniana. Lo testimonia il fatto che il PCI sarebbe stato nella coalizione multipla di Fattori e di “Toscana a Sinistra” se il simbolo nuovo avesse contenuto, in modo visibile, il simbolo del PCI. Che fine faranno quei voti Rimane l’opzione del voto disgiunto in prima battuta e il voto utile in caso di ballottaggio. Altro no, in quanto non è ammesso apparentamento al ballottaggio.

Più complessa e articolata è stata la nascita della lista “Toscana a sinistra” e l’originale operazione di “Sinistra Italiana” che si è scissa in due tronconi. Nel momento in cui si sono diradate le prime nebbie e sono emersi i primi consolidati orientamenti, Sinistra Italiana, dove era Fattori (già consigliere regionale), ha pensato bene di dividersi in due. Una parte, che si è data il simbolo di “Sinistra Civica Ecologista”, più realista del re, ha aderito subito alla coalizione per Giani, prefiggendosi chiaramente due obiettivi, contenere gli scontenti di Giani con il “voto utile” e, magari, ottenere uno strapuntino nella nuova composizione di giunta.

L'altra parte, con Fattori, ha dato vita alla lista “Toscana a sinistra”, autonoma da Giani, con lo scopo di non perdere quanto avvicinato da Fattori (movimenti di base sia politici che sindacali) negli anni del suo mandato di consigliere regionale e anche prima. Si tratta tentare il contenimento a sinistra!

È intorno a Fattori che si sono svolte le operazioni più “fantastiche” e si sono sprecate parole e aggettivi. Ci sembra corretto, così come fanno PCI e PC, usare il proscenio elettorale per divulgare istanze, programmi e proposta di ogni gruppo politico e/o movimento sindacale o di antagonismo locale aderente. Quello che non è accettabile è la falsificazione delle aspettative.

Guru e filosofi della canzonetta si sono prodigati in magniloquenze, in proiezioni messianiche del sol dell'avvenire, in creazioni di nuovi paladini della riscossa popolare. Se è vera la stringente polarizzazione dei due schieramenti come da noi detto prima, anche per questa formazione plurima, al di la delle roboanti affermazioni di “alternatività” al Giani e al PD, anche “Toscana a Sinistra” si avvia a portare acqua al mulino del fronte popolare con l’aggravante dell’uso di un linguaggio da frontismo populista per suggestionare i militanti dei movimenti coinvolti.

Ribadiamo che non mettiamo in discussione la legittima volontà dei soggetti, che partecipano a “Toscana a Sinistra”, di presentare i propri candidati e di sperare in una elezione in Consiglio Regionale. Critichiamo l'esagerazione di aspettative che non hanno basi reali sia per le oggettività del sistema pigliatutto, che per la soggettività politica del candidato a Presidente.

Se per le oggettività del sistema abbiamo già visto come ogni contributo di ogni partecipante, vincitore o vinto, tornano a vantaggio del “banco”, per la soggettività del presidente, nella remotissima ipotesi di una sua affermazione, non ci si potrebbe aspettare altro che il ritorno al punto di partenza come al gioco dell'oca. È una nostra affermazione gratuita? No! Lo dice la formazione politica di Fattori, i suoi ultimi percorsi. Lo conferma lo stesso Fattori quando rilascia interviste e parla dei propri riferimenti politici.

In lista, nel 2014, per “L’altra Europa per Tsipras”, nelle ultime dichiarazioni ai giornali ribadisce la sua ammirazione per il politico greco che è stato un campione della resa e della collaborazione di classe. Infatti nel luglio 2015, Tsipras, come Primo Ministro, chiede al popolo che si pronunci con un referendum per decidere come trattare con la Troika europea, se accettare il pagamento dei debiti oppure opporsi per impiegare il denaro per altre necessità urgenti e più popolari.
Vince il NO con il 62% dei consensi, anzi stravince!

Un popolo stremato, affamato, che neppure riesce a prelevare i pochi risparmi dal bancomat bloccato, stringe i denti per dare l Primo Ministro Tsipras l’appoggio per resistere. Cosa fa Tsipras? Dopo un debole e balbettante tentativo di mediazione, capitola. Domandiamo a coloro che con molta enfasi hanno trascinato fiduciosi a votare, da populisti di “sinistra”, centinaia di soggetti impegnati a candidarsi, trasformandosi nei fatti in pifferai magici, se questa è l’alternativa al centrosinistra di Giani o di altra da venire. Domanda retorica? No, non lo è!


Alternative

L’alternativa vera sta nel cambiamento dei rapporti di forza tra le classi, nella sconfitta del programma capitalista, nella sconfitta di un modello sociale liberista che immiserisce, distrugge l'ambiente e pratica la guerra diffusa.

È un impegno molto grosso, un impegno contro il quale il potere crea ogni giorno, ogni ora e ogni minuto, contromisure. Ma non c'è altra via. Ogni forza ridotta o distratta da questo progetto favorisce il padronato, il potere finanziario e le caste.

Ci hanno domandato se non riteniamo possibile mobilitarci sia sul fronte elettorale che, contemporaneamente, sulla preparazione di fronti di lotta per creare la forza necessaria (politica e sindacale) a riprendere la marcia per la riconquista dei diritti economici e sociali. Vorremmo poterlo pensare ma a queste domande rispondiamo di no, non è possibile. No in questo momento in cui la capacità di controllo e di lotta della classe è al lumicino. No, se si forniscono false aspettative alla classe circa i risultati di un percorso elettorale (oltretutto con simili regole dopate).

Ce lo conferma la storia che solo la lotta paga.
Ce lo confermano i fatti che, come si diceva in tempo di lotta, hanno la"testa dura".
Ce lo conferma ognuno di quelli negli anni passati ha avuto modo di partecipare alle lotte ambientali che hanno visto contrapposto l'incenerimento al recupero e al riciclo.

Anche in quel caso i profeti (interessati o sciocchi) dell'incenerimento, dopo aver tentato le varie strade lusinghiere, come “dai camini moderni non esce ormai diossina, ma profumo di mughetto; non c'è ricaduta sul territorio, in Svizzera l'inceneritore è in piazza del Duomo, scorie niente!” eccetera eccetera; dopo averle tentate di tutte, finivano per cercare il compromesso ingannevole allora come oggi: «Perché non portare avanti ambedue le scelte, in parallelo: incenerimento e riciclo?»

NO, sono due scelte in antitesi non fosse altro perché immaginano due modi diversi di produrre e consumare, due economie diverse, due società diverse.

Per concludere: non diamo indicazioni di voto, crediamo che i nostri referenti sappiano valutare se votare o no. Nel caso affermativo sapranno per chi votare, ma lo faranno senza illusioni di cambiamento. Contemporaneamente si organizzeranno per fronti di lotta unitari su tutti i terreni di classe. È l'unica strada, invitiamo tutti e tutte i compagni e le compagne a percorrerla con noi.


(a cura della sezione Versilia - Lucca)

Partito Comunista dei Lavoratori - Coordinamento regionale Toscana

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