Dalle sezioni del PCL

Contro Zaia e la destra reazionaria!

Nessuna fiducia nel PD liberale e nel centrosinistra! Vota a sinistra!

16 Settembre 2020

Nessuna illusione sul riformismo. Per un'alternativa delle lavoratrici e dei lavoratori in Veneto, in Italia e in Europa. Unire le lotte per il fronte unico di classe e di massa. Costruire il partito rivoluzionario

pcl veneto


Il 20 e 21 settembre si terranno anche in Veneto le elezioni regionali. Nelle liste elettorali regionali il Partito Comunista dei Lavoratori non sarà presente per via di una legge elettorale profondamente antidemocratica che impone alle forze nate fuori dai palazzi del potere un numero esorbitante di firme da raccogliere in tutte le province della regione. Questo elemento, connesso poi ai meccanismi truffaldini di assegnazione di seggi in consiglio, conferma lo spirito di questa “democrazia”: negare l'accesso ai lavoratori e alle sue avanguardie ai parlamenti, lasciare indisturbati i giochi di spartizione di interessi tra le solite forze del regime.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, avendo comunque raccolto le firme necessarie, è invece presente alle elezioni del Comune di Venezia con una propria lista autonoma e con un programma anticapitalista e rivoluzionario.

In Veneto la devastante crisi capitalista e le conseguenze della pandemia hanno provocato e provocheranno migliaia di licenziamenti in tutti i settori economici, dall'industria al commercio, dall’edilizia ai servizi, colpendo lavoratori e lavoratrici, nativi e migranti. L'aumento della disoccupazione, della precarietà e delle nuove forme di schiavismo, come il caporalato, soprattutto in edilizia e in agricoltura, ne sono l'inesorabile risvolto sociale.

Come è ampiamente prevedibile, Zaia sarà incoronato nuovamente governatore del Veneto, aiutato non poco dalla presenza costante nei media durante i duri mesi del lockdown. L’annunciato plebiscito per Zaia rappresenta uno dei fattori, insieme all’esito del voto nelle altre regioni, al referendum e alle incognite legate all’andamento della pandemia, che segnerà lo scenario politico nazionale, a partire dalla tenuta o meno del governo.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, in questa situazione, non si sottrae alla responsabilità di dare un’indicazione di voto alle tante e ai tanti attivisti, lavoratrici e lavoratori, giovani che cercano un’alternativa a Zaia e al suo “modello veneto”.

Il “modello veneto” rappresentato da un territorio regionale devastato dalla politica delle grandi opere realizzate, in via di realizzazione o in progettazione (Passante di Mestre, Pedemontana Veneta, Nogara Mare, Mose, Ospedali...). Un modello veneto dove la corruzione è l'inevitabile lubrificante nella ricerca del massimo profitto, proprio del sistema capitalistico; l'elezione diretta del presidente regionale e del sindaco accresce il meccanismo corruttivo, clientelare e banditesco della democrazia borghese. L'inchiesta sul Mose ha fatto emergere un sistema di potere che vedeva nel libro paga di poche grandi imprese di costruzione e finanziarie i vertici politici del governo regionale e della giunta veneziana. Un sistema che coinvolgeva politici di entrambi gli schieramenti della borghesia, di governo e di opposizione, esponenti dell'apparato amministrativo statale e regionale e della curia veneziana. Un processo degenerativo che, oltre alla corruzione, evidenzia l'inserimento nel tessuto produttivo di imprese mafiose “vicine alla politica lagunare”.

Lorenzoni, già vicesindaco di Padova e candidato del centrosinistra e del PD in Veneto, non rappresenta un argine alla destra reazionaria, né un’alternativa credibile alla realtà della gestione borghese della crisi capitalista.
Diamo quindi indicazione ai compagni militanti, aderenti e simpatizzanti di votare a sinistra del PD. Un’indicazione di voto che vuole parlare alle migliaia di lavoratori, giovani, donne che nei mesi precedenti alla pandemia hanno animato le manifestazioni ambientaliste, antirazziste, antifasciste, femministe, studentesche, e che vogliono esprimere anche attraverso il voto la propria opposizione a Zaia e la propria demarcazione dal PD.

Il nostro sarà un voto necessariamente critico, perché nessuna lista presente alle elezioni rappresenta le ragioni del rilancio del movimento operaio e dei bisogni delle classi popolari. Noi sappiamo che molti compagni tendono ad astenersi in queste elezioni, perché profondamente delusi dalla politica delle forze a sinistra del PD. Pur comprendendo questa posizione per la nostra netta critica della sinistra riformista di vario tipo, riteniamo però che in questa occasione sia più logico, per combattere la giunta reazionaria e il PD sempre liberale nonostante la segreteria Zingaretti o la candidatura di Lorenzoni, esprimersi con un voto per l’unica lista a sinistra del PD presente sulla scheda elettorale, ovvero “Solidarietà Ambiente Lavoro”, promossa da PRC e PCI.

La nostra indicazione di voto è priva di ogni illusione. Al di là della buona fede di attivisti e militanti che la sostengono, compagne e compagni presenti nelle fabbriche e nelle lotte sociali (la lotta degli Inquilini ATER, le lotte in difesa dell’ambiente, del lavoro, al fianco dei migranti, etc.), la lista “Solidarietà Ambiente Lavoro” (SAL) è proposta da partiti (PRC e PCI) i cui gruppi dirigenti hanno ciclicamente sostenuto le politiche antioperaie dei governi Prodi (precarizzazione del lavoro, detassazione dei profitti, tagli sociali, campi di detenzione per gli immigrati, spese e missioni militari, etc.), e hanno governato per anni nelle amministrazioni locali insieme al centrosinistra o si sono candidati in passato, anche in Veneto, in alleanza con il PD. Oggi in Veneto questi partiti (che governano magari, come fa il PRC, in qualche grande città come Padova fianco a fianco al PD) hanno scelto una candidatura autonoma. Ma rimangono una sinistra subalterna al capitalismo e alle compatibilità borghesi, come dimostra la contraddizione palese del PRC, autonomo dal PD alle elezioni regionali e invece a sostegno del candidato del centrosinistra nella Venezia di Brugnaro, in contrapposizione alla lista del PCL, l’unica coerentemente dalla parte della classe lavoratrice. Una scelta giustificata in nome dell’ “autonomia delle federazioni”, che nasconde in realtà soltanto l’autonomia di scegliere quando fa più comodo saltare sul carro del centrosinistra e della collaborazione di classe. Una contraddizione che ben poco si sposa con lo slogan “Vota la coerenza!” utilizzato da SAL nel corso della campagna elettorale, e che denunciamo agli occhi delle compagne e dei compagni che sostengono la lista PRC-PCI.

Nei fatti, SAL non si batte per una alternativa dei lavoratori e degli oppressi. Né si batte – di conseguenza – per una svolta unitaria e radicale del movimento operaio sul terreno dell'unificazione delle lotte.

Proprio da qui passa invece l'unica prospettiva di alternativa vera: un'alternativa anticapitalista, su scala italiana, europea, internazionale. Un'alternativa anticapitalista che ripartisca il lavoro fra tutti attraverso la riduzione dell'orario a 30 ore pagate 40; che sviluppi un grande piano di nuovo lavoro, a partire dalla riconversione ambientale, finanziato dalla tassazione progressiva dei grandi patrimoni, rendite, profitti; che abolisca il debito pubblico verso le banche nazionalizzandole senza alcun indennizzo per i grandi azionisti; che espropri le aziende che licenziano o che inquinano, a tutela di lavoro e salute e sotto il controllo dei lavoratori.

Solo un governo di lavoratori, lavoratrici, precari, operai, impiegati, solo un governo basato sulla loro organizzazione democratica e la loro forza può realizzare queste misure di svolta.

Il nostro partito non ha potuto presentare questo programma alle elezioni regionali. Ma questo programma lo portiamo in ogni lotta dei lavoratori e degli oppressi, anche al fianco delle compagne e dei compagni che sostengono la lista del PRC-PCI, come in ogni percorso unitario dell’avanguardia politica e sindacale oggi in campo, a partire dal Patto d’azione per il fronte unico anticapitalista, che in Veneto vede il PCL tra i suoi promotori.

Attorno a questo programma e a questa prospettiva lavoriamo per costruire il partito rivoluzionario. Un partito che lotti controcorrente per elevare la coscienza politica degli sfruttati. Perché solo una rivoluzione può cambiare le cose.

Partito Comunista dei Lavoratori - Coordinamento Veneto

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