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Graduatorie provinciali per le supplenze: una tragedia annunciata

14 Settembre 2020
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Oggi, almeno sulla carta, dovrebbe cominciare l'anno scolastico 2020/2021. Mai come in questo caso, però, il condizionale è d'obbligo, vista la situazione delle scuole italiane, soprattutto in termini di personale.


SOLO "QUALCHE PICCOLO ERRORE"?

Con queste parole la Ministra Azzolina definiva nella giornata di mercoledì 9 settembre i problemi sorti nel varo delle nuove Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), che si sono rivelate all'insegna del caos totale e con gli Uffici Scolastici Provinciali totalmente privi di direttive. È il caso, ad esempio, di quello di Milano, dove il direttore, l'ex titolare dell'allora MIUR Bussetti, ha ben pensato di ovviare al fatto che le GPS milanesi sono totalmente intasate e piene di errori (calcolo punteggio di servizio, titoli, ecc.) da provare a far partire le convocazioni per le migliaia di cattedre vacanti dalle vecchie graduatorie d'istituto. Una manovra che rischia di aggiungere ancora più caos al fatto che solo su Milano sono state presentate ben 112000 domande di iscrizione alle nuove GPS. Domande di iscrizione che a livello nazionale superano le 800000, con una esclusione, in molti casi dettata da errori di calcolo o di riconoscimento, di oltre 40000 aspiranti docenti.


LA MANCANZA DI DOCENTI CHE PENALIZZA MILIONI DI STUDENTI

Quest'anno scolastico è, forse, quello con maggiori cattedre vacanti nella storia della pubblica istruzione italiana. Si parla infatti di oltre 210000 posti, e di oltre 50000 posti ATA anch'essi vacanti.
Non è un caso che tra le cattedre con maggior numero di posti vacanti ci siano quelle di sostegno, un incarico che nella maggioranza dei casi è assegnato a docenti precari. Si parla di oltre 20000 cattedre vuote. Una mancanza che non può che costituire un pesante attacco alla classe lavoratrice già penalizzata dai licenziamenti previsti in autunno, previsti tra i 600000 ed i 2 milioni.


IL GOVERNO CONTE, UN ENNESIMO NEMICO DEI LAVORATORI. DELLA SCUOLA E NON

Ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola è in atto una vera e propria macelleria sociale. Un'offensiva a tutti gli effetti contro i docenti e tutto il personale scolastico, che hanno garantito supporto e vicinanza ai milioni di studenti e studentesse anche nei giorni più neri della pandemia. Un attacco che nega la pensione a tutti quei lavoratori affetti da patologie croniche, che a scuola sarebbero estremamente a rischio di contagio, e che nega la stabilizzazione a decine di migliaia di insegnanti precari, che stanno vedendo pendere sopra le proprie teste la spada di Damocle di un concorso straordinariamente umiliante, alla luce anche del servizio prestato per anni senza alcuna speranza di stabilizzazione. Un concorso iniquo, parziale e divisivo, perché porterebbe alla stabilizzazione di soltanto 32000 docenti.


LE RIVENDICAZIONI DEL PCL PER LA SCUOLA

Per risolvere il problema del precariato e contrastare l'oramai palese progetto di privatizzazione della scuola, portato avanti indistintamente dai governi di centrodestra e centrosinistra a favore di multinazionali e Chiesa (in una modalità estremamente simile a ciò che è stato fatto nel settore sanitario, con le conseguenze che l'epidemia di Covid-19 ci sta mostrando in tutta la sua drammaticità), e di attacco costante ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, il Partito Comunista dei Lavoratori è presente nelle lotte della scuola con queste rivendicazioni:

- stabilizzazione di tutti gli insegnanti della scuola.
Siamo per un piano di assunzioni che parta dalla trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto, e l'ingresso di tutti gli insegnanti con tre anni di servizio in un processo di formazione e stabilizzazione che non sia diviso, a differenza di come hanno sinora fatto i governi, con il risultato che migliaia di insegnanti abilitati sono ancora senza ruolo (basti pensare ai 2000 vincitori del concorso 2016 ed ai 5000 vincitori del concorso 2018, abilitati con le SSIS ed i PAS).

- un grande piano di lavori pubblici per la scuola.
È urgente provvedere al risanamento degli oltre 2400 siti scolastici nei quali è stata accertata la presenza di amianto, e alla messa in sicurezza di tutte le scuole i cui plessi non sono a norma di criteri antisismici. Si trovano in questa condizione ben 44.486 scuole pubbliche, su un totale di 50.804 censite.

- no al blocco per i neoassunti, sia esso quinquennale che triennale.
Ogni lavoratore deve avere il diritto di poter lavorare vicino alla propria famiglia. Con ciò condanniamo fermamente il progetto avanzato dal ministro Azzolina di deportare letteralmente, in cambio del ruolo, migliaia di docenti dalle regioni meridionali costringendoli per cinque anni a vivere in altre regioni o province.

- internalizzare tutti gli educatori.
Il settore delle cooperative sociali è una vera giungla dove migliaia di educatori, soprattutto giovani e donne, sono sfruttati con salari minimi. In queste settimane moltissimi sono gli educatori che, non potendo lavorare essendo chiuse le scuole ed i centri diurni, hanno assistito ad una forte riduzione del salario. Chiediamo l'assunzione di tutti gli educatori con lo stesso profilo negli enti locali.

- no ad ogni proposta di autonomia differenziata.
L'esempio dei docenti del Trentino-Alto Adige è a portata di mano. Alle 18 ore settimanali si sono aggiunte due ore in più da prestare eventualmente per supplenze. Inoltre, tutti i docenti altoatesini devono prestare ben 220 ore annue come attività funzionali all'insegnamento, a differenza del resto del paese, in cui si svolgono 40+40 ore. In queste 220 ore ricadono consigli di classe, consigli di plesso, collegi docenti, programmazioni settimanali di dipartimento, le ore annuali dei corsi di aggiornamento obbligatorie, le udienze dei genitori. Il tutto in cambio di un aumento lordo di poche centinaia di euro.

Con queste rivendicazioni il Partito Comunista dei Lavoratori ha sostenuto lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola del 14 febbraio, e resta a fianco dei docenti e degli ATA precari per bloccare ogni scellerato progetto di privatizzazione e divisione della scuola e degli insegnanti.

Mandiamo a casa la ministra Azzolina, esponente di punta di un governo nemico dei lavoratori e servo di Confindustria, come i casi di Alzano Lombardo e Nembro ci hanno dimostrato, e che come PCL abbiamo denunciato anche giudiziariamente.

Solo con la lotta questo governo nemico dei lavoratori e dei precari potrà essere cacciato, contro ogni compromesso con i partiti nemici delle lavoratrici e dei lavoratori, per la sconfitta delle burocrazie sindacali complici di governo e padronato che, burocrazia CGIL e Landini in primis, hanno firmato protocolli su protocolli bloccando sul nascere le decine di scioperi che ci sono stati soprattutto a marzo nelle fabbriche e sui luoghi di lavoro. Ma anche e soprattutto contro ogni logica corporativistica e di intermediazione politica tramite deputati e senatori di maggioranza o di opposizione.
Solo l'unità delle lotte può realmente portare ad un governo dei lavoratori, l'unico che possa realmente difendere gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, della scuola e non solo.



Di questo e altro parleremo in un'assemblea online sulla pagina Facebook del PCL il 16 settembre. Ti aspettiamo!

Vincenzo Cimmino

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