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La mancata zona rossa di Alzano e Nembro denunciata dal PCL già il 9 aprile

11 Giugno 2020

Comunicato del Partito Comunista dei Lavoratori

zonarossa


Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la propria soddisfazione per la scelta della procura di Bergamo di interrogare il Presidente del Consiglio e i ministri degli interni e della salute in merito alla mancata istituzione della "zona rossa" nei comuni di Alzano e Nembro. E non potrebbe essere altrimenti: è stato il PCL infatti, tramite il suo portavoce nazionale Marco Ferrando, a presentare per primo (alle procure di Bergamo, Brescia, Milano e Roma) denuncia contro il governo, nonché contro la Regione Lombardia e Confindustria. E lo ha fatto in tempi certamente non sospetti: il 9 aprile scorso, quando tutti facevano muro minimizzando ciò che accadeva e rimpallandosi le responsabilità. A cominciare dalla Lega di Salvini, che oggi sostiene «finalmente si fa giustizia», ma allora difendeva a spada tratta la politica delle fabbriche aperte a tutti i costi. I costi di migliaia di morti.

Nel nostro esposto abbiamo sottolineato come la mancata zona rossa non era frutto di un semplice “errore di valutazione” del rischio, ma era stata il risultato di un cinico calcolo economico: “costava troppo” chiudere una zona ad alta concentrazione industriale. Era la tesi di Confindustria Lombardia, e sia la Regione che il governo l’hanno fatta propria. Adesso assistiamo allo squallido palleggiamento di responsabilità su chi poteva e doveva decidere. Potevano e dovevano sia la Regione che il Governo. Ma hanno lasciato che, nei fatti, decidessero gli industriali. E il risultato sono stati i cortei dei camion militari pieni di bare.

Questo dimostra la vera natura di questo governo, che qualcuno si illude sia progressista. Pur sapendo che solo le mobilitazioni di massa di lavoratori e giovani – e un governo che riflette i loro interessi – possono cambiare le cose, ci auguriamo che tutti i responsabili di questo massacro ne rispondano davanti alla giustizia.

Partito Comunista dei Lavoratori

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