Emergenza coronavirus

Emergenza povertà: sussidio e patrimoniale straordinaria

30 Marzo 2020
supermercato


La situazione in Italia è tesa non solo per la paura del Covid-19, ma anche per le tasche degli italiani più poveri. Ieri, oltre al Presidente del Consiglio Conte, anche Renzi ha proposto la sua via d'uscita a questa crisi, sanitaria ed economica: “Riapriamo. Perché non possiamo aspettare che tutto passi. Perché se restiamo chiusi la gente morirà di fame. Perché la strada sarà una sola: convivere uno o due anni con il virus”. Una proposta degna del più servile crumiro: inviare al macello tutta la classe operaia per soddisfare il profitto dei pochi. Semplicemente squallido. Una posizione che non ha nulla da invidiare alle politiche neofasciste di Bolsonaro. Una proposta semplicemente disgustosa, tanto più che non l'abbiamo sentita da Confindustria, ma dal suo valletto politico Renzi.

Il problema è la salute e la sussistenza dei poveri.
Molte persone, molte famiglie si trovano in grande difficoltà. Il lavoro è fermo e le attività commerciali, ad esclusione di poche categorie essenziali, sono chiuse al fine di limitare il contagio. Conte non ha proposto che elemosine, solo briciole verso le fasce più disagiate della popolazione. In attesa di conoscere i criteri di selezione di chi potrà usufruire di questo aiuto, l’unico vero e concreto sostegno per chi dopo un mese è già in ginocchio, non avendo nulla, risiede nel sussidio economico: un sussidio di emergenza per le fasce più deboli, ovvero chi non lavora e non ha fonti di reddito. Un sussidio per chi rischia che il proprio reddito precipiti sotto la soglia di povertà, perché in questa fase più che in altre la priorità deve essere rappresentata da chi non ha nessuna garanzia.


UNA PATRIMONIALE STRAORDINARIA

Una tassa patrimoniale straordinaria a carico delle grandi ricchezze (per esempio di almeno il 10% dei beni posseduti nella misura di oltre 2 milioni di euro di patrimonio individuale o di 4 milioni di euro di patrimonio familiare) non è altro che una manovra equa di redistribuzione della ricchezza, ciò che significa reperire le risorse laddove sono state ingiustamente accumulate, ossia nelle tasche di ricchi e padroni che devono restituire ciò che hanno tolto in questi anni a salari, pensioni, stato sociale e servizi. L'unico metodo corretto per arginare una situazione di per già drammatica e potenzialmente esplosiva. Inoltre, vanno immediatamente requisite e poste sotto gestione pubblica le strutture sanitarie private (comprese quelle di proprietà del Vaticano), nonché le proprietà immobiliari da adibire ad uso sanitario per fronteggiare l'emergenza.

Il capitale ha sempre lucrato sulla povera gente, anteponendo il profitto ai reali bisogni della popolazione. È ora che cominci a saldare il conto.

Partito Comunista dei Lavoratori

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