Rassegna stampa

L’operaio Caboni aspira a Palazzo Gambacorti

da Il Tirreno

12 Febbraio 2008

Il Partito comunista dei lavoratori presenta il suo candidato alle elezioni comunali a Pisa

PISA. Alle elezioni comunali si presenterà, con la candidatura di un delegato sindacale operaio, anche il Partito Comunista dei lavoratori: la scelta di candidare a futuro sindaco il delegato Fiom Daniele Caboni è volta proprio a restituire ai lavoratori dipendenti una nuova rappresentanza, stando a quando afferma il Pcl. La decisione di presentare una candidatura non soltanto a livello locale ma anche nazionale nasce, come spiega Marco Ferrando.

Ferrando sarà capolista del partito: «Tutto nasce dall’esigenza di prendere le distanze sia dal centrodestra che dal centrosinistra - spiega -. Questo perché neanche il governo Prodi ha rispettato le richieste provenienti dal mondo del lavoro, mentre la sinistra, in particolare partiti come Rifondazione Comunista, hanno tradito le aspettative dei votanti in cambio di ruoli amministrativi».
A livello locale, partiranno da tre punti fondamentali: la riconversione del Camp derby in base civile, l’opposizione all’inceneritore di Ospedaletto attuabile attraverso il massimo potenziamento del sistema di raccolta differenziata e l’opposizione alla realizzazione del rigassificatore Offshore.

«Tra i punti che abbiamo in programma - spiega il candidato sindaco Caboni - c’è anche la forte volontà di restituire ai lavoratori dipendenti una forte rappresentanza: io stesso sono un operaio, e la mia candidatura potrà servire per far capire ai lavoratori che il nostro partito non sarà guidato dai ceti possidenti ma da candidati realmente vicini alle persone». Altri obiettivi in programma per il Pcl a livello locale saranno la ridefinizione dell’urbanistica cittadina nel tentativo di rendere Pisa una città meno congestionata dal traffico e, soprattutto, in linea anche con gli obiettivi nazionali, l’aumento dei salari, l’abolizione del precariato con l’abrogazione delle leggi Treu e 30 ed il reinserimento di un sistema pensionistico a ripartizione.

Per realizzare questi obiettivi, le fonti economiche da cui il Partito Comunista dei Lavoratori intende prelevare vengono individuate nelle spese militari da ridurre o nei privilegi ecclesiastici da abolire, imponendo ad esempio alla Chiesa la contribuzione dell’Ici.

di Elisa Cecchi

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