Dalle sezioni del PCL

25 aprile 2020 a Castiglion Fiorentino

Un tentativo squadrista di azzerare la giornata della Liberazione

23 Aprile 2020
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25 aprile 2020 a Castiglion Fiorentino.
Il sindaco del paese Mario Agnelli, vestito in camicia nera, smesso il tono da venditore di materassi che di solito usa per comunicare con il popolo castiglionese e assunto un tono fra il contrito e il solenne, approfittando del fatto che tutti se ne devono stare reclusi in casa, annuncia che nell'occasione del 25 aprile verranno esposte le bandiere a mezz'asta per celebrare i morti di coronavirus ma anche per "coloro che muoiono per morte naturale" (dixit).
Inizialmente abbiamo perfino pensato che l'esimio Agnelli, parato a lutto, avesse scambiato il 25 aprile con la festa dei defunti del 2 novembre.

Capiamo – lo abbiamo sempre saputo – che la festa del 25 aprile ad Agnelli non appartiene, e che la festa della Liberazione dal nazifascismo non faccia parte, come si usa dire adesso, del suo DNA. Siamo convinti che la festa del 25 aprile, ogni anno, rappresenti per il sindaco Agnelli una fastidiosa ricorrenza a cui sottoporsi con la banda del paese, il prete, gli assessori e i consiglieri comunali, qualcosa di simile, insomma, a un'immensa rottura di coglioni, in buona sintesi.

Ma quest'anno è differente: tutti, come sappiamo, se ne devono stare in casa. Nessuno può replicare alle trovate di Mario Agnelli che dal suo studio nel palazzo comunale annuncia indisturbato che il 25 aprile a Castiglion Fiorentino è diventato il giorno dei morti.

In realtà questo comportamento si sposa in maniera lineare con le richieste del partito del camerata La Russa e della signora – pure lei camerata – Meloni, che premono per annullare la festa del 25 aprile, sulla scorta di anni di tentativi provocatori portati avanti da vari gruppi neofascisti ogni volta sotto varie forme. Quest'anno, con la scusa del coronavirus, questa delirante teoria è amplificata da alcuni quotidiani padronali.
Quindi il nostro sindaco, per dimostrare il proprio zelo presso coloro che sembrano viaggiare con il vento dei sondaggi a favore, si lancia in questa che per noi costituisce una volgare provocazione.

Il voler trasformare la festa della liberazione dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista del nostro paese in una commemorazione dei morti di queste settimane è una cosa che ci fa gridare vendetta, un insulto alle migliaia di vittime delle stragi nazifasciste perpetrate anche nella nostra provincia. È, in sostanza, un'offesa alle vittime di una guerra voluta da un regime corrotto e criminale, un'onta verso tutti coloro che vennero rinchiusi nei vagoni piombati per terminare la propria esistenza nei campi di sterminio, un'ingiuria alla memoria degli eroici partigiani che presero le armi per combattere per la libertà.

Il signor Mario Agnelli ha non solo approfittato in maniera faziosa e volgare della propria carica e della assoluta inconsistenza o inesistenza dell'opposizione in consiglio comunale, ma si è anche biecamente approfittato del fatto che i cittadini siano costretti a casa in virtù delle normative di contenimento della pandemia per lanciare una provocazione squadrista, un tentativo di vile manipolazione della memoria nei tempi e nelle forme. In breve, nessuno può contestare il sindaco Agnelli, perché nessuno può uscire di casa senza incorrere in pesanti sanzioni.

Noi del Partito Comunista dei Lavoratori non resteremo certo in silenzio, festeggeremo il 25 aprile come potremo, faremo sentire le nostre voci e le musiche di lotta. Cercheremo, come potremo, di riprendere lo spazio pubblico che è negato ai cittadini. Senza cadere in questa volgare provocazione, ma non la dimenticheremo. Torneremo a lottare nel nome della Resistenza, con la prospettiva del socialismo.
Perché la pandemia prima o poi finirà, mentre i martiri delle Resistenza rimarranno sempre nella memoria di tutti, proprio come i defunti causati dal virus e dal capitalismo che ha favorito coscientemente la propagazione della pandemia. Ma la ricorrenza del 25 aprile, lo ribadiamo, deve essere rispettata sempre e per sempre, in quella data, ogni anno: deve essere gridata ad alta voce da tutti gli antifascisti, poiché la resistenza continua per mano dei vecchi e dei nuovi partigiani.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Arezzo

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