Emergenza coronavirus

Razza padrona

L'esordio del nuovo Presidente di Confindustria

20 Aprile 2020
bonomi


Carlo Bonomi nuovo Presidente di Confindustria. Un industriale del biotech e del medicale scala la rappresentanza del padronato italiano. La candidatura del Presidente di Assolombarda era avanzata da tempo, ben prima della crisi del coronavirus, ma il nuovo scenario aggiunge alla sua affermazione un tocco surreale. Confindustria è stata nei lunghi anni della grande crisi (2008-2012) il principale alfiere dei tagli sistematici alla sanità pubblica nel nome dell'ascesa della sanità privata. La Lombardia è stata il principale teatro di questa politica e di questi affari. Che il Presidente di Assolombarda diventi il Presidente di Confindustria sullo sfondo della più grande emergenza sanitaria è già di per sé una notizia. Che lo diventi un industriale del settore medicale è davvero un curioso paradosso.

Ma il nuovo Presidente è andato più in là. Ha voluto immortalare il giorno della propria elezione con un appello accorato ai sentimenti profondi della sua base elettiva: «La politica ci ha esposto ad un pregiudizio fortemente anti-industriale... Non pensavo di sentire più l'ingiuria che le imprese sono indifferenti alla vita dei propri collaboratori. Sentire certe affermazioni da parte del sindacato mi ha colpito profondamente. Credo che dobbiamo rispondere con assoluta fermezza».

Ora, preferiamo tralasciare per misericordia il cosiddetto pregiudizio anti-industriale da parte della politica, a ridosso della lunga stagione di politiche confindustriali contro lavoro, pensioni, sanità, istruzione, perché si tratta di delirio puro. Ci soffermiamo invece sul sentimento offeso della sensibilità di Bonomi verso i propri “collaboratori”, come il nostro chiama i suoi operai. Carlo Bonomi – assieme al suo diminutivo Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia – è stato colui che in veste di capo di Assolombarda ha avuto un peso determinante nell'imporre il veto sulla zona rossa nel bergamasco. Governo nazionale e regionale hanno subito quel veto a capo chino, a proposito di “pregiudizio anti-industriale”. E quel veto ha prodotto, come tutti sanno, una impressionante catena di morti in tutta la Val Seriana, e per propagazione in larga parte della Lombardia, facendone il picco più alto di contagio al mondo.

L'unica vera "ingiuria" è che il nuovo capo di Confindustria rivendichi il proprio amore per gli operai. Questo sì, non si può più sentire.

Partito Comunista dei Lavoratori

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