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Le Tesi di aprile e lo strano scherzo di Rizzo

Fotoritocco: dalla tragedia alla farsa

21 Aprile 2020
tesi d'aprile prima e dopo la cura


Ieri, in ricorrenza dell'anniversario delle Tesi di aprile, il partito di Rizzo ha messo sulla sua pagina Facebook la celebre foto di Lenin che arringa la folla dal pulpito. Ma, scherzo del destino, la foto scelta per la celebrazione non è quella falsificata da Stalin con le persone che scompaiono, ma quella vera (a colori, per l'occasione) con Trotsky di guardia di lato.

Subito, una marea di compagni è accorsa divertita a “trollare” sulla pagina, chi dicendo: «Finalmente il PC passa alla rivoluzione permanente!»; chi gridando: «Viva Lenin, il capo della Rivoluzione! Viva Trotsky, il capo dell’Armata Rossa!»; chi scherzando: «Compagni, occhio, è un fake, avete aggiunto Trotsky che non c’era!».

Di norma, i post del PC sono seguiti da una marea di commenti agiografici, ma ieri, a parte i commenti dei trotskisti, il post è rimasto pressoché privo di autocelebrazioni, segno dell’evidente imbarazzo degli iscritti.
Chi però pensava che dall’errore che ripristinava la verità storica potesse nascere una qualche riflessione, o anche solo un segno di ripensamento da parte degli stalinisti, è presto smentito.

Oggi la foto, come ai tempi d’oro di Stalin, è stata ritoccata: Trotsky è stato ricancellato con un pennarello nero, non si capisce bene se elettronico o meno. L'effetto è tanto penoso quanto dilettantesco: Stalin era decisamente più professionale.
E così aprile, che poteva essere il mese della verità, resta invece il mese delle Tesi di Lenin per i partiti comunisti che le celebrano, e dei partiti stalinisti più strampalati che le scimmiottano, come quello di Rizzo: uno scherzo di partito.

Partito Comunista dei Lavoratori

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