Dalle sezioni del PCL

Storia e deriva di un sistema di potere da Fantalandia al nuovo porto

31 Gennaio 2008

La trasformazione radicale di Sestri Levante si manifesta in forme sempre più clamorose che muovono da un lungo processo di disgregazione e di ricomposizione sociale e politica iniziato sul finire degli anni ’70 ed esplosi nella loro materialità compiuta con la vicenda della crisi e della fine della F.I.T.
Il controllo operaio sul territorio, attraverso una sua cultura egemone, determinava avanzate politiche sociali persino a prescindere dalla coloritura delle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni.
Sestri Levante fu così una delle prime città italiane a dotarsi di un piano regolatore generale e di consigli di quartiere e praticamente l’unica sul territorio a preservare le sue colline dalla speculazione edilizia.
Controllo operaio significava anche cultura del lavoro oltre i cancelli delle fabbriche. Numerose erano, infatti, le imprese artigianali, le botteghe, le aziende agricole e di pesca: l’intera città regolava i suoi ritmi sulle sirene di Cantiere e Tubifera. Tutto questo si relazionava al turismo e al resto delle attività economiche (affitti, speculazioni, rendite) in un quadro di sostanziale paritarietà.
L’estinzione di quella cultura egemone, la fine di quel controllo sociale (Fantalandia segnò simbolicamente l’inizio di quel processo) hanno determinato, da una parte, la creazione di un nuovo ceto dirigente, dall’altra il crollo di quell’originale equilibrio che si basava sulla cultura del lavoro.
Speculatori, faccendieri, strozzini e lobbisti di ogni tipo, prendendo di fatto il controllo di partiti operai, sindacati ed istituzioni non solo hanno segnato le infelici scelte urbanistiche, sociali ed economiche della città, ma hanno dato il via ad una reazione a catena che non cenna ancora a fermarsi: il pauroso aumento degli affitti con la conseguente espulsione dal cuore della città dei ceti popolari, la precarizzazione del lavoro, la negazione assoluta di spazi sociali.
Il processo di mercificazione, di monetizzazione del tempo e di ogni spazio, l’individualismo sono determinati da uesto perverso meccanismo sociale che ha indotto gran parte della popolazione operosa a trasferire dal lavoro alla speculazione e alla rendita le proprie speranze di sopravvivenza.
I livelli di questa trasformazione sono sempre più insopportabili fino al punto di bloccare la stessa vita economica e democratica della città insieme alle speranze di radicamento nelle nuove generazioni condannate alla coabitazione coatta o all’espulsione: quale attività artigianale, quale associazione, quale giovane coppia non politicamente corretta e introdotta può permettersi infatti di pagare affitti come quelli correnti?
Paradossalmente in parallelo a questo quadro di scomposizione sociale assistiamo ad un curioso processo di compattamento politico tra i partiti che, in assenza di una differente rappresentanza sociale, preferiscono una prospettiva di generale ammucchiata con conseguente spartizione di quote e di potere. Una deriva qualunquista e populista che crea un profondo baratro tra i ceti popolari e proletari e la politica il cui esempio più eclatante si è verificato in occasione del recente referendum sul porto che ha visto la clamorosa sconfitta della Giunta comunale e del gruppo di potere che la ispira e la sostiene. Sarà così la definizione di una nuova prospettiva sociale e di un nuovo gruppo dirigente che pongano il lavoro e la socialità al centro della proposta politica ad indicare l’unica e seria via praticabile per una futura alternativa a questo corrotto sistema di potere.

Partito Comunista dei Lavoratori
Sez. Sestri Levante
Via Aurelia, 146
Sestri Levante (fraz. Trigoso)
Tel.: 3490544071 - 3341268139

Sezione di Sestri Levante (GE)

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FONTE

  • maninblues1964@alice.it