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La civiltà europea difesa dalle Termopili di Alba Dorata

6 Marzo 2020
Migranti_turchiagrecia


Le massime istituzioni della UE chiamano al sostegno della difesa dei confini d’Europa in Grecia.
La presidente della Commissione europea non esita a definire la Grecia come lo “scudo d’Europa”.
Fascisti e nazisti, come gli sgherri di Alba Dorata, si preparano a fermare l’”invasione”, e così si armano e danno la caccia ai migranti a braccetto con la polizia greca. Quest’ultima spara sui migranti, donne e bambini, non si sa bene se solo lacrimogeni e magari proiettili di gomma o anche proiettili veri, come accusa il Ministro degli Esteri turco. Fatto sta che un migrante viene crivellato di colpi.
Dunque secondo le autorità europee e quelle del governo greco, secondo la sua polizia e ovviamente fascisti e razzisti di ogni schiatta, si tratta di un’invasione proprio come fu nel 480 a.C. la battaglia delle Termopili, con la piccola differenza che allora i greci si difendevano dal potente e temibile esercito di Serse I imperatore della Persia, oggi dall’"assalto" di donne, bambini e uomini in fuga dalle guerre di Afghanistan, Siria e centro Africa.
C’è bisogno di commentare? Sembrerebbe superfluo. Eppure le istituzioni europee, i governi dei paesi UE, la grande maggioranza delle forze politiche borghesi, i media asserviti, tutto lo spettro delle destre fino ai “patrioti” nazisti di Alba Dorata, servi tutti degli interessi imperialisti europei, si sforzano di far passare nel senso comune di massa che la civile Europa ha tutto il diritto di difendersi da siffatte “orde”.
Il cinismo del capitalismo e dei suoi servi non ha fondo né confini.
Il regime di Erdogan in Turchia è stato lautamente finanziato con i soldi dei lavoratori europei per tenere i profughi lontano dai confini della UE. Oggi questi finanziamenti non bastano più, perché Erdogan, un alleato della NATO, deve proseguire la sua sporca guerra in Siria dopo aver massacrato i curdi. Allora, come un volgare gangster alza il prezzo e spinge i profughi verso i confini greci.
Per quanto sia giusto condannare il regime turco, non è possibile nascondere le responsabilità delle potenze imperialiste europee che hanno contribuito a portare la guerra in Afghanistan prima e in Siria poi. Qui, dirottando completamente le giuste rivendicazioni delle masse popolari contro il regime di Assad, durante il capitolo siriano delle primavere arabe, hanno precipitato le masse popolari nell’orrore di una guerra civile e internazionale allo stesso tempo, di cui non si vede fine.
Oggi il disprezzo del capitalismo europeo, uno dei regimi più diseguali al mondo, nei confronti delle masse popolari ed del proletariato internazionale raggiunge l’apice poiché, dopo aver depredato quei territori mediorientali delle loro risorse più elementari, arriva a condannare definitivamente alla reclusione nei campi di concentramento, agli spari della polizia, alle morti in mare e di stenti i profughi prodotti da quella rapina.
Le lavoratrici e i lavoratori d’Europa con le loro organizzazioni devono invece correre in soccorso dei migranti ai confini della Grecia, come degli altri paesi europei. Non hanno nulla da guadagnare dalle politiche di respingimento violente, e tutto da perdere ad ammettere tra le proprie file il concetto che il migrante, il profugo, in altre parole il proletario di una altro paese, sia un nemico invasore e non un prezioso compagno.
Un alleato essenziale per abbattere un sistema ingiusto e cinico fino alla morte, come quello del capitalismo europeo e degli interessi delle potenze imperialiste europee i cui governi invariabilmente attaccano lo stato sociale, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e le loro condizioni di vita. Un alleato prezioso per instaurare il governo dei lavoratori, l’unico in grado di promuovere un ordine sociale più civile ed umano.


Rivendichiamo:

- Frontiere aperte per tutti i rifugiati

- Fine di ogni programma di respingimento alle frontiere della UE (Frontex)

- Disarmo dei confini

- Fine di ogni forma di finanziamento diretto e indiretto al governo guerrafondaio di Erdogan

- Fine della vendita di armi a tutti i paesi in guerra (come la Turchia o l’Ucraina)

- Azzeramento delle spese militari

- Disarmo delle squadracce fasciste di Alba Dorata con il metodo dell’autodifesa operaia di massa

- Istituzione di immediati canali di accoglimento per i profughi delle guerre in Medio Oriente e per chi scappa dal dissesto economico dei paesi mediorientali ed africani

- Finanziamento di provvedimenti urgenti per l’accoglienza di tutti i profughi anche tramite l’imposizione di un patrimoniale sulle grandi ricchezze e la tassazione massiccia dei proventi speculativi dello sfruttamento delle economie povere

- Uscita dell’Italia dalla NATO

Partito Comunista dei Lavoratori

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