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Per la democrazia nell’opposizione CGIL-Il sindacato è un'altra cosa

Una lettera censurata

21 Gennaio 2020
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È purtroppo necessario indicare ai compagne e alle compagne che seguono il nostro sito che nell'ultima fase, in seno all’area di opposizione CGIL-Il sindacato è un'altra cosa (Riconquistiamo tutto!) si è aperto un grave problema di democrazia. Senza entrare nei dettagli, cosa che non è lo scopo di questa breve introduzione alla lettera che segue, possiamo riassume il tutto dicendo che si è aperta una polemica esasperata, fatta di mancanza di rispetto e atteggiamento insofferente nei confronti di ogni elemento di critica, ad esempio anche nei confronti di semplici emendamenti a documenti dell’area, visti come fossero inaccettabili elementi distruttivi.
In questo quadro si è sviluppata la situazione descritta nella lettera che pubblichiamo, sottoscritta dalla compagna Giusi Di Pietro, delegata metalmeccanica e dirigente dell'opposizione CGIL in Toscana. I compagni e le compagne potranno vedere i fatti leggendo il testo della lettera. Diciamo solo che un gruppo di operai combattivi, ma estremamente settario, presente con un ruolo importante alla Piaggio di Pontedera, ha sviluppato un'azione di gestione totalmente antidemocratica nella FIOM di Pisa, cercando non solo di marginalizzare, ma addirittura di annullare, con trucchi formalistici del tutto irregolari, il ruolo e la presenza di chi non era d’accordo con loro, come appunto la compagna Di Pietro e i/le compagni/e a lei più vicini. Ciò in aperto contrasto con la stragrande maggioranza del Coordinamento regionale toscano dell'area di opposizione CGIL, ma con una sostanziale copertura o almeno passività politica del nucleo dirigente centrale dell’area, a partire della sua coordinatrice nazionale.
Alla fine è stato lo stesso organismo statutario nazionale della CGIL a dover ripristinare, almeno in parte, le regole – formalmente democratiche – dell'organizzazione. Da qui il titolo, volutamente ironico-provocatorio, della lettera della compagna Di Pietro. La compagna ha chiesto che la lettera venisse pubblicata sul sito dell'opposizione; cosa logica, visto che così si era fatto nel passato, anche per le discussioni interne, e visto che l’opposizione CGIL
non dispone di nessuna forma di bollettino interno.
L’esecutivo dell’area sindacale ha respinto a larga maggioranza la richiesta. Una censura antidemocratica che ha obbligato il nostro compagno Luca Scacchi, uno dei due gestori del sito, ad autosospendersi da tale ruolo.
Segnalando la gravità del tutto e il suo inserirsi in un quadro di limiti democratici più generali, per rendere finalmente pubblico quanto avvenuto abbiamo quindi deciso di pubblicare sul nostro sito la lettera della compagna Di Pietro.

FG, FD






È LA BUROCRAZIA CGIL A GARANTIRE LA RAPPRESENTANZA A PISA

La scorsa settimana siamo entrati nel Comitato Direttivo Provinciale della FIOM di Pisa.
Ci è voluto oltre un anno – e quasi 1 Kg di incartamenti – affinché la CGIL, tramite il Collegio Statutario Nazionale, rimediasse (non completamente) alla nostra esclusione avvenuta a opera dei compagni del documento “Riconquistiamo tutto!” che hanno gestito il Congresso a Pisa.

Ricordiamo in sintesi i fatti che si collocano nella situazione dell’area pisana, che vede la componente delle compagne e dei compagni FIOM presenti in Piaggio contrapporsi al resto delle compagne e dei compagni dell’area della FIOM e delle altre categorie.

Nella fase precongressuale, nel comitato direttivo CGIL Pisa erano presenti quattro compagni dell’area, 2 afferenti a una parte e 2 all’altra.
Per risolvere la questione del congresso imminente, pur informati dal coordinamento regionale circa tutti i risvolti della situazione a Pisa, la prima firmataria del documento "Riconquistiamo tutto" in via unilaterale dà la gestione del congresso alla componente Piaggio nonostante le scorrettezze da questi praticate verso gli altri compagni e compagne di Pisa e la loro scarsissima partecipazione sia alla vita dell’area provinciale e Toscana, che a qualunque vertenza esterna alla propria fabbrica.
Visti tali pregressi e non ritenendosi in alcun modo garantiti, il resto dei compagni e delle compagne dell’area si vede quindi costretto a non partecipare al congresso di Pisa pur rendendosi disponibile a fare assemblee nelle altre province.

Fermo restando quanto sopra, come compagne e compagni di 3 aziende metalmeccaniche pisane decidiamo di presentare una lista del 3% in appoggio a “Riconquistiamo tutto!” nei nostri luoghi di lavoro, lista che ottiene complessivamente il 5,21% dei voti FIOM su Pisa, corrispondenti al 18,46% dei voti ottenuti in FIOM a Pisa dal documento 2.
La componente Piaggio, presente con un proprio esponente in CGT-Pisa – nonostante la presa di posizione di compagne e compagni dell’area della Toscana inviata anche al coordinamento nazionale – si attribuisce i resti della lista del 3%, e ci troviamo quindi a partecipare al congresso provinciale FIOM con un numero di delegati insufficiente per poter presentare una nostra lista.
Nonostante il 18,46% dei voti ottenuti dal documento 2 derivi dalla lista del 3%, la componente Piaggio non inserisce nessuno di noi nell’elenco del documento 2 per il direttivo provinciale FIOM, appropriandosi dell’intera nostra quota e di fatto cancellando la nostra rappresentanza nell’organismo.
Questo a riprova del fatto che assegnare la rappresentanza del documento congressuale alla corrente Piaggio non avrebbe dato garanzie al resto delle compagne e dei compagni qualora si fossero impegnati nel congresso a Pisa.
(Tra l’altro, il 2 novembre 2018 è stato inviato agli organismi nazionali dell’area un documento firmato da 40 compagne e compagni dell’area della Toscana, poi diffuso in cartaceo al coordinamento nazionale di dicembre, in cui si mettono in fila fatti che evidenziano dati congressuali anomali per il
documento 2, riferiti al congresso pisano).

Nella riunione dell’esecutivo nazionale dell’area del 20 ottobre, un compagno e una compagna della Toscana relazionano sulla questione e i compagni Grisolia e Scacchi presentano una risoluzione che, senza entrare nel merito della spaccatura pisana, pone la questione democratica della rappresentanza; tale risoluzione viene messa in votazione e respinta a larga maggioranza dall’esecutivo, perseverando così nel non riconoscere legittimità ad una parte delle compagne e dei compagni dell’area di Pisa.

Parallelamente, presentiamo ricorsi alle varie istanze di garanzia congressuali (la CGT di Pisa rigetta il ricorso all’unanimità!) e successivamente, dato che la commissione nazionale di garanzia congressuale aveva concluso il proprio mandato lasciando in sospeso il nostro ricorso, alle istanze di garanzia ordinarie.

Con la delibera del CSN del 16/09/2019 è la burocrazia della CGIL che riconosce il diritto di rappresentanza alla lista del 3%, seppur ci assegni meno di quanto ci spetti. Diritto che ci è stato negato dagli organismi nazionali della nostra area che su Pisa, da tempo, attuano nei confronti della parte “non Piaggio” i metodi che con tanta veemenza criticano alla maggioranza.

Sottolineiamo anche che, per via della scelta fatta dal nazionale a inizio congresso, solo la corrente Piaggio è presente nel direttivo CGIL di Pisa, col rischio che si usi questo risultato distorto a pretesto di ulteriori “conferimenti” di ruoli.

Oggi la democrazia in CGIL fa un piccolo passo avanti. Sarebbe importante che lo facesse anche all’interno della nostra area.


Pisa, 10 novembre 2019

Giusi Di Pietro
(RSU FIOM Scienzia e Fabrica Machinale)



P.S. Cogliamo l’occasione per ringraziare le compagne e i compagni dell’area che ci hanno sostenuto, a cominciare dai nostri compagni presenti negli organismi confederali nazionali di garanzia.

P.P.S. Siamo disponibili a fornire ulteriori documenti nonché chiarimenti e delucidazioni riguardanti l’intera questione (e-mail: giusi.dipietro@yahoo.it).

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