Dalle sezioni del PCL

Azienda Trasporti Messina: un grande pasticcio

13 Gennaio 2020

Pubblichiamo ampi estratti di un comunicato del PCL e di altre organizzazioni della sinistra di classe

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Da mesi tiene banco la questione arroventata ATM che continua a dividere il fronte sindacale e scomporre e ricomporre la virtuale maggioranza in consiglio comunale.
Se la firma del “SalvaMessina” segnava uno spartiacque netto tra le forze sindacali, in consiglio comunale invece le votazioni sul percorso di liquidazione ATM e costituzione in SPA hanno creato malumori e divisioni nella maggioranza virtuale che sostiene la giunta. Oggi la situazione sembrerebbe in parte rientrata, con l’approvazione del contratto di servizio ATM, precedentemente bocciato dal consiglio, che però non è immediatamente operativo.
Al di là dei tatticismi politici, una cosa è sotto gli occhi di tutti: gli atti presentati dalla giunta in Consiglio relativi alla liquidazione dell’ATM e alla costituzione della nuova società contengono fortissime criticità. Si è tentato impropriamente, dopo intimidazioni e ingiurie da parte del sindaco, di relegare a ruolo di passacarte il Consiglio comunale, che, piaccia o no, è deputato ad approvare atti fondamentali (pertanto anche per le Aziende Speciali), così come previsto dagli artt. 42 e 114 del Testo Unico degli EE.LL.

A noi pare del tutto evidente che la scelta di liquidare l’ATM (Azienda Trasporti di Messina) sia il prodotto di una chirurgica ed ostinata opzione politica, presentata forzatamente come atto dovuto: una decisione necessaria, frutto di una insostenibile mole debitoria.
In sintesi, per rafforzare la diagnosi dell’azienda moribonda e per la quale la soppressione rappresenta l’atto medico necessario, si è alterata la cartella clinica aggravando il quadro clinico del paziente per accompagnarlo alla morte.
Il balletto preoccupante sui debiti dell’azienda, le cifre da capogiro inserite nel Piano di riequilibrio, le delibere di giunta sul passaggio dei beni alla costituenda ATM SPA, le sistematiche osservazioni dei revisori dei conti, le dichiarazioni contrastanti del sindaco in Aula sui vari passaggi del piano di liquidazione, e infine le errate interpretazioni del Segretario comunale dell’art. 50 dello statuto ATM e di una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa sul ruolo del Consiglio sulla liquidazione delle aziende speciali, hanno generato un’immensa confusione.

Cerchiamo di essere chiari: è del tutto evidente che l’azienda da un decennio, per malagestione e meno risorse, non gode di ottima salute, non prendiamoci in giro. Ma è altrettanto vero che da qualche anno la cittadinanza ha sentito un miglioramento del servizio rispetto agli anni in cui i bus erano apparizioni celesti ed interi quartieri erano scoperti.
Alla luce di ciò, quanto è utile alla città e ai cittadini, che pagheranno comunque i debiti inseriti nel Piano di riequilibrio, la liquidazione di una azienda speciale che svolge statutariamente un servizio pubblico essenziale?

A Messina stiamo arrivando ora, e per di più, con una serie di atti amministrativi preliminari del tutto incerti e pasticciati. Siamo preoccupati per le sorti dei lavoratori. Per loro si prevede un nuovo anno incerto sia per lo stipendio di dicembre, attualmente a rischio, come dichiarato dal commissario liquidatore Picciolo, sia per il passaggio contrattuale nella nuova SPA. Siamo preoccupati e indignati per i nuovi aumenti tariffari che colpiranno maggiormente le classi più disagiate della città: il biglietto ATM più economico passa da € 1.20 a €1.50, e varrà per cento minuti, e l’abbonamento mensile a 35€ e quello annuale 250€, tutto esattamente come Roma (!), ma banalmente con un’offerta diversa.

Alla luce di questi fatti riteniamo che solo uno stop netto alla privatizzazione che propone il sindaco De Luca possa fermare la devastazione di un servizio pubblico, da migliorare sicuramente, ma l'unico in grado di soddisfare i bisogni sociali di mobilità dei cittadini e di salvaguardare i diritti dei lavoratori, che verrebbero di fatto eliminati da una truffaldina SPA in house providing. E dati i caratteri consociativi dei consigli comunali, che abbiamo visto all'opera, e dato l'aspetto dirompente dell'attacco neocapitalista ai trasporti, riteniamo in prospettiva che solo il controllo sociale dei lavoratori possa salvaguardare e conciliare efficienza del servizio pubblico e tutele degli addetti al trasporto.
Intanto... se ne vada via al più presto con le lotte sociali il sindaco De Luca, le sue falsità (non ultimo il procurato allarme sull'interruzione del pubblico servizio a partire dal 1 gennaio 2020, smentita da una delibera approvata dalla stessa giunta!). Se ne vada via col suo teatrino volgare, socialmente avvilente, insieme ai gruppi affaristici che lo sorreggono! È questo l'augurio che come sinistre d'opposizione facciamo per il nuovo anno a questa città!


Giacomo Di Leo, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori
Antonio Currò, Rifondazione Comunista di Messina
Nicola Balestri, Sinistra Anticapitalista di Messina
Rodolfo Barbera, PCI di Messina
Ivan Calì, Potere al Popolo di Messina
Cristoforo Tramontana, segretario Circolo comunista ”Ventunounoventuno “ di Milazzo
Antonio Bertuccelli, Fronte di Resistenza Comunista di Messina

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Messina

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