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Marco Rizzo, le sardine, i comunisti

12 Dicembre 2019
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L'attacco rizziano alle sardine, sponsorizzato - come in altre occasioni - dal sito di CasaPound Il Primato Nazionale


La visione che Marco Rizzo ha del movimento delle sardine e più in generale dei movimenti sociali è simile a quella delle questure. I movimenti non sarebbero mai autentici e complessi quanto piuttosto la longa manus di sobillatori o di registi occulti. Nel caso del movimento ambientalista, e delle sardine, il regista occulto sarebbe l'Unione Europea. Sembrerebbe la stessa visione di Bolsonaro e Trump.
Ma non si tratta di questo. Si tratta della genuina forma mentis di una cultura stalinista, secondo cui tutto ciò che non è controllato dal proprio apparato, grande o piccolo, è sospetto di collusione col nemico, quindi meglio tenersi alla larga. Il disastro di questa politica è che favorisce esattamente ciò che denuncia: getta i movimenti nelle braccia del PD, che già usa l'arretratezza della coscienza politica dei movimenti per subordinarli al centrosinistra e al liberalismo progressista.
I comunisti invece hanno il compito esattamente opposto: non quello di fare il verso a Salvini contro le sardine ma quello di stare (anche) nelle piazze anti-Salvini delle sardine per portarvi i temi del lavoro e dell'anticapitalismo, in alternativa al PD.
È l'intervento del Partito Comunista dei Lavoratori in tutte le piazze. Lo sarà anche il 14 dicembre a Roma.

Partito Comunista dei Lavoratori
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Il Secolo d'Italia, già quotidiano del MSI, altro grande megafono delle esternazioni del "Segretario Generale" del PC

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