Dalle sezioni del PCL

Isernia. Come il capitale trasforma l'accoglienza in fonte di sfruttamento e profitto

L'inchiesta "Welcome to Italy" e il sindaco double face di Sant'Agapito, esponente della destra sovranista locale

24 Ottobre 2019
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L’operazione “Welcome to Italy” condotta dalla Procura di Cassino ha coinvolto anche il sindaco di Sant’Agapito, esponente della destra locale e già candidato alle regionali a sostegno della giunta regionale Toma, di cui fa parte anche la Lega di Salvini. L’accusa è di aver favorito una cooperativa nell’appalto del servizio di accoglienza di minori migranti, in cambio di assunzioni di propri familiari.
Un’inchiesta che si estende a più province, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, estorsione, truffa allo stato ed enti pubblici, frode nelle pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione e fatture false. Tutto sulla pelle dei migranti e a vantaggio di sfruttatori e speculatori, italianissimi e di pura razza ariana.

In particolare, ci pare alquanto paradossale la posizione del suddetto sindaco di Sant’Agapito, nonché consigliere provinciale di Isernia.
Quale consigliere provinciale è tra i più accaniti oppositori alla nostra proposta di stabilizzazione degli operai ex precari cantonieri presso la Provincia, mostrandosi altamente timorato – a sproposito – di immaginifiche “illegalità”, laddove la nostra piattaforma rivendicativa è perfino del tutto conforme ai requisiti normativi e finanziari, come abbiamo ampiamente e pubblicamente dimostrato.
Quale sindaco di Sant’Agapito, invece, nessun timore ha avuto nel compiere i discutibili atti amministrativi di cui è accusato dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Cassino: appalto pilotato verso una cooperativa in cambio dell’assunzione di propri familiari, in un contesto in cui opera un’associazione per delinquere.

Sul piano giudiziario sarà la magistratura a definire l’esito delle indagini, e v’è l’innocenza giudiziaria sino a prova contraria.
Ma a parte la nostra osservazione politica sull’operato paradossale del sindaco-consigliere provinciale suddetto, sul piano sociale questa ennesima vicenda di malagestione dell’accoglienza ci deve far riflettere su aspetti ancora più rilevanti: il sistema del mercato trasforma persino l’accoglienza umanitaria di minori in sfruttamento e profitto, attraverso la privatizzazione del servizio. Per i migranti luoghi fatiscenti, ambienti sporchi, cibo scadente; per gli imprenditori sfruttatori, italiani di pura razza ariana, auto di lusso e vita di lusso. Tutto a danno dei fondi pubblici e sulla pelle dei migranti.
Nel mentre, chiediamo al Prefetto di Isernia quali attività abbia svolto per prevenire o per controllare tali enormi misfatti.

Sicché appaiono a dir poco demenziali, oltre che false e fuorvianti, le reazioni dei tre parlamentari leghisti che, nel commentare questa vicenda, si sono scagliati “contro i migranti”, anziché contro gli speculatori italianissimi della falsa accoglienza privatizzata, e contro i politici di destra loro alleati sovranisti, coinvolti nella vicenda.
Non a caso tutta l’operazione mediatica e politica di Salvini è stata quella di smantellare ogni tentativo di buona gestione dell’accoglienza (vedi il caso dell’attacco ignobile al sindaco di Riace).
La gestione pubblica e sotto controllo sociale, trasparente e ottimale dell’accoglienza, senza privatizzazioni e far west, che noi stiamo proponendo anche nel Molise, sarebbe infatti di ostacolo alla falsa propaganda delle camicie brune salviniane e dello sparuto ciarpame neofascista.

D’altro lato i fascioleghisti, da storici e rozzi servi del potere, istigano all’odio contro i migranti e alla guerra tra poveri proprio per fuorviare le masse, per salvare e coprire i veri responsabili della crisi e dei veri mali sociali: la minoranza di capitalisti, banchieri, faccendieri che sfruttano il resto della società, e il loro sistema ingiusto che semina solo miseria e violenze.
Il nostro compito è esattamente opposto: unire ciò che il capitale divide, unire tutti i lavoratori italiani e migranti nella lotta per una società più giusta, perché la società non si divide tra bianchi e neri, ma solo tra sfruttati e sfruttatori.

Partito Comunista dei Lavoratori - coordinamento Molise

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