Dalle sezioni del PCL

Decennale dell'alluvione dell'ottobre 2009. Giustizia non è fatta!

2 Ottobre 2019
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Oggi, 1 ottobre 2019, è il decennale della tragica alluvione di Giampilieri (Molino, Altolia Pezzolo) e Scaletta Zanclea, Messina, che ha provocato 37 vittime. Oggi è un giorno di dolore, ma anche un giorno di riflessione. Abbiamo assistito ad una serie di celebrazioni, dibattiti, proiezioni di cortometraggi, funzioni religiose, tutte legittime quando sono improntate al rispetto di chi è morto tragicamente e dei loro parenti.
Noi, come Comitato No frane-No precarietà, e come Partito Comunista dei Lavoratori, vogliamo fare delle riflessioni di carattere critico sia sulla mancata giustizia (nessun colpevole) per i fatti accaduti, sia sulle opere incompiute, come ad esempio l’allargamento del ponte sul torrente Racinazzi e quindi anche della foce, la sistemazione del terreno adiacente e l’uso di rallentatori acustici in prossimità del ponte per evitare ulteriori danni e insicurezze alle popolazioni già stremate da questi anni di precarietà e di ansie, accresciute anche dalla presenza di amianto sul territorio scalettese, in particolare nelle cosiddette ex “casette popolari” sotto il viadotto autostradale.
La presenza di amianto è una costante nella storia del post-alluvione scalettese. Sin dalla denuncia inascoltata del Comitato No frane-No precarietà della presenza nel dopo alluvione in spiaggia di resti di amianto, questa affermazione era suffragata anche dalla testimonianza dell’ex ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, che si era espresso in tal senso sulle pagine di un noto giornale messinese.
Rispetto a queste criticità sarebbe necessario un intervento tempestivo ed efficace delle autorità competenti, tempestivo per evitare altre tragedie. Rispetto all’assoluzione degli imputati per l’alluvione, non è un bel giorno per i parenti delle vittime. A nostro avviso gli organi inquirenti avrebbero dovuto concentrare la loro attenzione non tanto su un singolo comunicato della protezione civile, ma sulla gestione urbanistica del territorio – leggi cementificazione inappropriata del territorio – in particolare dei torrenti, e mancata loro pulizia, nonostante le segnalazioni di cittadini alle autorità competenti, avvenute prima della tragica alluvione. Così come sulla mancanza all’epoca dei fatti di un piano di protezione civile. Inoltre, particolare non secondario, il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) regionale aveva in un certo qual senso avvisato amministratori, tecnici e politici locali e regionali dell’altà pericolosità del territorio in oggetto. Ma nulla si è fatto PRIMA dell’alluvione, tranne scaricare su un solo soggetto la responsabilità di questa tragedia.
Tutti assolti, unico colpevole la Natura! Giustizia non è fatta!


Servizi giornalistici del Tg3 Sicilia con brevi interviste a cittadini e rappresentanti dei comitati locali (Comitato No Frane-No Precarietà, Comitato Divieto):

Interviste

Interviste 2

Giacomo Di Leo, coordinamento provinciale PCL Messina

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