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L’unica salvezza per il pianeta Terra è l’estinzione del capitalismo

In ricordo di Tiziano Bagarolo

24 Settembre 2019
capitalismo_pianeta


Gran parte di quelle giovanissime e quei giovanissimi che in tutto il mondo si stanno mobilitando contro i cambiamenti climatici e in difesa dell’ambiente, nel 2010 iniziavano i loro primi giorni di scuola.

Nove anni sono un’enormità per i cambiamenti sociali e politici. Il 2019 vede ancora una forte crisi del movimento operaio internazionale e della coscienza di classe in uno dei periodi storici ricorrenti di massima difficoltà del capitalismo. Lo scontro tra i blocchi imperialisti e il conseguente neocolonialismo ha portato lo sfruttamento del pianeta e delle popolazioni che lo abitano ad un punto di non ritorno. Quei giovanissimi hanno preso coscienza di questo punto di crisi e si stanno mobilitando spontaneamente e globalmente contro un percepito conto alla rovescia dell’umanità e della vita sulla terra. Vorrebbero fermare l’inesorabile orologio. Ma non hanno ancora percepito come per fermare il conto alla rovescia verso la distruzione del pianeta la sola soluzione sia l’estinzione dell’unico responsabile di questo stato di cose: il capitalismo.

Il 29 settembre del 2010 moriva prematuramente a Milano un dirigente del nostro partito, Tiziano Bagarolo, che aveva speso gran parte della sua vita di militante rivoluzionario per difendere e dimostrare il concetto elementare che non può esiste un ambientalismo senza la lotta di classe e l’anticapitalismo.
Tiziano aveva appena portato a termine il più importante dei suoi lavori di militante marxista autodidatta insieme ad altri compagni, tra i quali Dante Lepore (anch’egli prematuramente scomparso), Lavoro e energia. L'atto di nascita dell'economia ecologica, un saggio sugli studi del rivoluzionario marxista russo Sergej Andreevic Podolinskji, nel quale era messa in evidenza la relazione tra l'ambiente e l'analisi delle classi e della società.
In questo studio è dimostrato il legame strettamente attuale tra sfruttamento del pianeta e dell’umanità da parte del capitalismo e i cambiamenti climatici.
Il concetto termodinamico di entropia, visto scientificamente da parte dei marxisti rivoluzionari, lega la fisica all’economia politica e porta ad una sola conclusione, cioè che la salvezza della Terra passa solo attraverso l’estinzione del capitalismo.
Molto semplicemente: solo la rivoluzione socialista può portare ad un possibile nuovo mondo.

Il fisico Kelvin in merito all’entropia si esprimeva in questo modo: «In un processo ciclico, non è possibile convertire interamente calore in lavoro senza che avvenga una qualche variazione dell’ambiente.»

Qualsiasi “macchina”, che sia biologica o meccanica, e quindi anche costruita dall’uomo, utilizza solo una parte di energia di una sorgente trasformandola in lavoro. La parte rimanente viene assorbita da altre sorgenti disperdendo calore.
L’energia non utilizzata e quindi dispersa non si è distrutta, si è trasferita nell’ambiente. Questo per la conservazione dell’energia, secondo il primo principio della termodinamica che non è possibile contraddire.

Se leghiamo questo concetto ad una logica marxista capiamo immediatamente che esiste una relazione tra lo sfruttamento sfrenato capitalistico in nome del profitto delle risorse energetiche fossili, quelle naturali, quelle degli animali e dell’umanità, e una dispersione anomala e incontrollata di energia anche sotto forma di calore.

Il mio ricordo personale di Tiziano è quello di un militante irriducibile della lotta di classe dentro un pianeta che riteneva così vicino da pensarlo – il pianeta stesso – un essere sfruttato ed oppresso da difendere con ogni mezzo. Il suo entusiasmo era così contagioso che se oggi fosse ancora in vita avrebbe dato tantissimo come teorico ed avanguardia comunista in questi movimenti ambientalisti.
Abbattere il capitalismo è una necessità vitale, ed è il nostro dovere di militanti rivoluzionari.

Per questa ultima settimana di settembre è stata lanciata la mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici. L’impegno del PCL è quello di portare la prospettiva rivoluzionaria dentro queste mobilitazioni come la sola possibile soluzione in difesa del pianeta e in difesa dei nostri principi, che sono quelli di Tiziano Bagarolo.



«Nella tragedia complessiva dell’involuzione staliniana della rivoluzione sovietica, rientra anche il capitolo della tragedia dell’ecologia sovietica. L’impulso geniale dato da Lenin in questo campo fu non solo soffocato e tradito nella pratica, ma anche pressoché cancellato dalla memoria. È a questo tradimento e a questo oblio, in verità, che dobbiamo imputare, almeno per quello che riguarda la sua causazione ideale, il “divorzio” durato a lungo fra il movimento operaio e l’ambientalismo.
Anche se questo non è il luogo per ricostruire l’intera vicenda dell’ecologia sovietica, è utile riferire qui sommariamente il seguito della sua storia e in particolare il modo in cui lo stalinismo, anche in questo campo, ha rovesciato e negato l’eredità di Lenin.
»

(Tiziano Bagarolo, 2004) [1]




[1] Lenin sconosciuto. La rivoluzione sovietica e l'ecologia

Ruggero Rognoni
tiziano

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