Internazionale

Grecia. Da ora in avanti, asilo dappertutto!

Sconfiggiamo il governo, il ministero e le amministrazioni universitarie!

13 Agosto 2019

Pubblichiamo la traduzione di un articolo scritto dai giovani di OKDE-Spartakos (Organizzazione degli Internazionalisti Comunisti di Grecia) in merito al tentativo del nuovo governo greco di abolire l’asilo universitario, la norma che, dal 1982, vieta alla polizia di entrare nelle università della Grecia se non in casi eccezionali e su esplicita richiesta del rettore o del senato accademico

asilouniversitario


Il nuovo governo ha approvato il 29 luglio un documento che abolisce l’asilo universitario. Con un processo rapido, il governo sta cercando di mettere una pietra tombale sopra i sindacati studenteschi e le lotte sociali all'interno delle università. L’asilo universitario è stato preso di mira per anni, per disorientare l’opinione pubblica, come capro espiatorio per dipingere le università come “luoghi di violenza e iniquità”. Coloro che sono indignati per l’asilo dimenticano di denunciare finanziamenti e contratti per la scuola insufficienti, carenze del personale educativo, amministrativo e di ricerca, o contratti di lavoro senza nessuna garanzia. Insomma, non dicono una sola parola riguardo ai veri problemi dell’università.

Il governo, i media e i rettori stanno tentando di diffamare l’asilo universitario e creare un’immagine distorta degli spazi sociali all’interno delle università. Parlando di “illegalità”, tentano di collegare l’attività dei sindacati studenteschi, le lotte studentesche militanti e l'intensa conflittualità nei luoghi di studio allo spaccio di droga. È vero, lo spaccio di droga è un fenomeno reale, che però non ha nulla a che vedere con l’esistenza dell’asilo universitario. La polizia “sposta” lo spaccio ogni volta come più le aggrada, per non disturbare l’immagine di una città (Atene) turistica, pulita e tranquilla. Il problema della droga ovviamente non viene mai affrontato seriamente. Non è una coincidenza, quindi, che vi sia spaccio di droga all’interno delle università, finalizzato a mettere in cattiva luce l’esistenza dell’asilo universitario agli occhi di lavoratori, studenti e dell’opinione pubblica. Allo stesso tempo, è anche una buona occasione per criminalizzare i tossicodipendenti e affrontare il problema della droga solo dal versante della repressione.

La narrazione secondo la quale i luoghi di studio sono “luoghi di illegalità e criminalità” è legata alla forte agenda repressiva da parte del governo di Nuova Democrazia. È evidente che il mantra dell’insicurezza sociale viene riprodotto per giustificare la “democrazia della polizia” e la tolleranza zero. È una tattica che lo Stato utilizza per prevenire potenziali reazioni di giovani e lavoratori alle politiche del governo. L'intensità della repressione all’interno delle università e nei centri urbani evidenzia anche il progetto di trasformare le città in luoghi “raffinati”, inaccessibili alla stragrande maggioranza della popolazione. Un esempio tipico di questo progetto è la discussione in merito al trasferimento del dipartimento di architettura del Politecnico e la trasformazione di una delle sedi del Politecnico stesso in un museo.

L’abolizione dell’asilo universitario ha inoltre lo scopo di facilitare l’esclusione dagli studi degli studenti che sono fuoricorso di oltre due anni. Sarà più facile collegare la ricerca e gli studi universitari al mercato, svalutare il valore dei titoli di studio, aumentare il legame tra aziende ed università ed abbassare i posti disponibili nelle università. È questo il motivo per cui si vogliono università nelle quali la polizia possa intervenire per schiacciare chiunque ostacoli questi progetti. Vogliono un movimento studentesco indebolito, che non disturbi i loro piani di ristrutturazione. E tutto ciò l’abbiamo visto anche di recente, nel 2014, quando Fortsakis, all’epoca rettore dell’Università di Atene e ora membro di Nuova Democrazia, dopo l’abolizione dell’asilo universitario sancita dalla legge Diamantopoulou [PASOK], autorizzò l’ingresso della polizia dopo che gli studenti occuparono l’università.

L’abolizione dell’asilo significherà anche più autoritarismo da parte delle amministrazioni universitarie e l’intensificazione dei programmi scolastici. È evidente quale tipo di laureati vogliano il mercato e il capitale: laureati flessibili in termini di diritti e prospettive nei luoghi di lavoro, con la testa chinata e in competizione gli uni con gli altri.

Non sorprenderà il fatto che il nuovo governo, da poco insediatosi, stia tentando di schiacciare definitivamente il movimento studentesco, che si trova oggi in una fase di debolezza. L’ex governo Syriza gli ha spianato la strada. Syriza ha ripristinato l’asilo similmente agli standard della legge Giannakou ([Ministro dell’Istruzione del precedente governo PASOK nel 2007]), aggiungendo, per esempio, la vaga formulazione, indirizzata contro il movimento studentesco, della “presenza d’ufficio della polizia se la vita umana è minacciata”. Poi vi è stata la “scoperta” dell’ex ministro della giustizia Paraskevopoulos: le lotte degli studenti sono collegate allo spaccio, sono due “atti illeciti” uguali. Tentando, allo stesso tempo, di ridefinire il sindacato studentesco come un edificio o una stanza dell’università in cui gli studenti potessero avere la libertà, dopo aver consultato l’amministrazione, di fare la loro… rivoluzione!

Il fatto che l'abolizione dell'asilo possa essere votata a metà estate con le nostre università chiuse non significa che la partita sia persa, che staremo a guardare e vedremo che fare a settembre. La prima risposta del movimento è stata impressionante. Migliaia di studenti delle superiori, studenti universitari e lavoratori sono scesi in piazza martedì 23 luglio, dicendo al governo che il movimento è qui per bloccare i suoi propositi. È necessario continuare ed intensificare le nostre mobilitazioni.

Per noi la difesa dell’asilo universitario non è la difesa generica della libera circolazione delle idee, ma è la difesa dell’azione e agibilità politica e sindacale all’interno delle università, l’autorganizzazione dei sindacati studenteschi e la loro indipendenza da governo, ministeri e amministrazioni universitarie. È la battaglia per l’utilizzo delle università da parte degli studenti che la vivono, che mettono in piedi attività politiche e culturali. È necessario rilanciare il movimento studentesco per combattere ogni tentativo di abolire l’asilo universitario. L’asilo universitario deve essere protetto da tutto il mondo universitario, al fine di creare un fronte che possa rispondere alla ristrutturazione dell’istruzione pubblica e rilanciare la battaglia per i suoi bisogni e diritti.

Ogni tentativo di abolire l’asilo universitario ci troverà in prima linea!

Atene, 6 agosto 2019

Giovani di OKDE-Spartakos

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