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Francia. Terminato con successo lo sciopero dei postini del 92° dipartimento

19 Luglio 2019
postini in francia


Dopo quindici mesi di sciopero permanente, la dura lotta dei postini del 92° dipartimento francese (periferia nord-ovest di Parigi, con capoluogo Nanterre) si è chiuso con successo. Il nostro sito ha riportato regolarmente le informazioni su questa battaglia di classe diretta, tramite il sindacato SUD, dai nostri compagni della tendenza Anticapitalisme et Revolution del Nuovo Partito Anticapitalista (NPA), che nei limiti delle nostre forze abbiamo sostenuto concretamente.
Riproduciamo qui di seguito il comunicato sulla conclusione della lotta emanato dal sindacato SUD-Poste del 92° dipartimento, di cui è segretario il nostro compagno Gaël Quirante.


Comunicato del 2 luglio

La firma di un protocollo di accordo segna la fine di una lotta esemplare di 15 mesi delle postali e i postali del 92° dipartimento.
Ieri, lunedì 1 luglio, dopo 463 giorni di sciopero, la direzione delle Poste e la nostra organizzazione sindacale hanno firmato un protocollo di fine conflitto. I 150 lavoratori in sciopero (20% degli effettivi delle postine e dei postini del dipartimento) ricominceranno a lavorare giovedì 4 luglio 2019.
Usciamo più forti da questo storico conflitto, nel quale non ci siamo mai arresi.

Lo sciopero svela un furto di tempo di lavoro su larga scala

La nostra mobilitazione è infatti riuscita ad evidenziare a livello nazionale la sottrazione del tempo di lavoro portata avanti dalle Poste: come è stato indicato dall’inchiesta di Libération del 25 giugno 2019, gli algoritmi utilizzati per calcolare il carico di lavoro dei 70.000 postali del paese sono completamente sfasati rispetto alla realtà dei luoghi di lavoro. Le postine e i postini francesi e i loro solidali hanno ora la possibilità di servirsi di questo come punto di appoggio per rimettere in discussione i piani di tagli di posti di lavoro, di settori e della qualità del servizio messi in atto dalle Poste. Ne discuteremo ampiamente con la nostra federazione e con tutti i collettivi militanti che hanno a cuore la difesa dei postini e del servizio pubblico.

Dei piani di soppressione di posti di lavoro respinti

I piani di soppressione di posti di lavoro previsti per gli uffici postali in sciopero sono stati rimandati fino a gennaio 2021. Così, inoltre, degli uffici come quelli di Asnières o di Levallois continueranno a non subire tagli dei turni, che non si verificano dal 2010; allo stesso modo quelli di Clichy o di Gennevilliers, che non ne hanno dal 2011... Più di dieci anni senza riorganizzazioni quando il tempo che intercorre fra due progetti di riorganizzazione altrove in Francia è di due anni.
Le Poste ammettono così che non potranno dare seguito a riorganizzazioni, come minimo, per un periodo che, in funzione degli uffici, può estendersi fino al 2021. Al termine di questo periodo, la disputa circa la fondatezza di queste ristrutturazioni aziendali resta, e per la nostra organizzazione sindacale è inconcepibile approvare questi progetti e il metodo usato per porli in essere.

Niente interruzione meridiana

Per la maggior parte degli uffici in questione, a partire da adesso abbiamo già ottenuto che l’interruzione meridiana, i turni di distribuzione ulteriori e gli altri dispositivi che implicano lo smantellamento del mestiere di postino resteranno nel dimenticatoio per anni. Il nostro movimento ha così provato che era possibile tenere testa ai maggiori datori di lavoro del paese dopo lo Stato. L’ufficio di Boulogne, la cui riorganizzazione è rinviata come minimo a maggio 2020, non sarà investito né dell’interruzione meridiana né dalla messa in atto dei turni di distribuzione ulteriori, proprio come l’ufficio di Levallois- Perret (nessuna riorganizzazione prima di marzo 2020) e di Asnières (nessuna riorganizzazione prima di gennaio 2021).

142 assunzioni a tempo interminato

A seguito dello sciopero si sono inoltre ottenuto 142 assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori interinali, di cui 70 nel 2019: assunzioni in quantità, e una riduzione della precarietà. Si tratta di un avanzamento duplice da mettere sul conto dello sciopero. All’inizio queste risorse sono state assunte per provare a controbilanciare gli effetti dello sciopero… che però ha finito per ottenere la conservazione di questi posti di lavoro!

Una svolta in materia di diritto sindacale

Lo sciopero ha ugualmente strappato un avanzamento che costituirà un precedente giurisprudenziale in ambito di diritto sindacale: la possibilità per un rappresentante sindacale (qui il nostro segretario Gaël Quirante) di continuare ad intervenire nell’azienda dalla quale è stato licenziato evidenzia una svolta che non chiede che di essere ripresa in altri settori del mondo del lavoro. Se un esempio di tale portata si sistematizzasse, i padroni rifletterebbero due volte prima di licenziare un rappresentante sindacale.

Cassa di resistenza e sostegno esterno sono stati decisivi

I lavoratori in sciopero hanno inoltre ottenuto delle condizioni di ripresa del lavoro che garantiscono loro il versamento di una somma pari a 4000 euro netti dalla fine di luglio per quelle e quelli che hanno scioperato tutti i giorni della mobilitazione.
La cassa di resistenza delle postine e dei postini del 92° dipartimento è la più importante che sia stata mai realizzata nel paese. Ritorneremo più in dettaglio su questo, che è stato cruciale per portare avanti il braccio di ferro con la direzione del Gruppo La Poste.
Ringraziamo calorosamente l’insieme delle organizzazioni sindacali, politiche e associative che ci hanno sostenuto. Senza questo supporto, non saremmo stati in grado di resistere. In particolare il comitato di solidarietà allo sciopero ha giocato un ruolo decisivo nell’ottenimento di tutto ciò.

Di fronte allo sciopero, le Poste hanno dovuto indietreggiare

All’inizio del conflitto, l’obiettivo delle Poste era di spezzare le reni al nostro sindacato e di porre un freno alla combattività che esso incarnava a livello delle postine e dei postini del 92°. Ha subito una sconfitta: la nostra organizzazione sindacale, gli scioperanti e la strategia di raggruppamento degli uffici, dei settori e dei fronti di lotta che ha portato avanti escono da questo conflitto storico rafforzati.
Che la nostra determinazione dia forza ad altri! Perché di fronte alla barbarie di questo mondo, è ora di riunire tutte le mobilitazioni.
Che siano i nostri compagni di Geodis Genneviliers alle prese con la repressione, i medici del pronto soccorso che si battono per la salute di tutte e tutti, il personale del mondo dell’istruzione in sciopero dell’esame di Stato, i gilets gialli la cui determinazione è contagiosa, i/le militanti dei quartieri popolari che non si rassegnano di fronte alle violenze della polizia, o le capitane che hanno soccorso dei migranti rischiando la loro libertà personale: uniamo le nostre resistenze, colpiamo insieme in vista di una controffensiva globale del mondo del lavoro e dei giovani!




Articolo di Libération


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Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione internazionale

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