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Licenziare i padroni Whirlpool!

Occupare la fabbrica, per la sua nazionalizzazione a garanzia del lavoro

13 Giugno 2019

Volantino del PCL

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Lavoratori, lavoratrici,

il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene apertamente la vostra lotta, e sosterrà tutte le azioni di lotta che vorrete intraprendere contro i padroni della Whirlpool.

La Whirlpool si comporta come centinaia di aziende. Prima intasca 27 milioni di risorse pubbliche, pagate dai lavoratori, poi straccia gli accordi pattuiti e mette sulla strada 400 famiglie. La vendita e riconversione dell'azienda è il massacro dei posti di lavoro. Vogliono rifare l'operazione fatta a Carinaro (Caserta) nel 2015. Prima annunciarono la chiusura per creare il panico, poi negoziarono la “riconversione” dell'azienda in piattaforma logistica. Risultato: da 900 operai a 200, di cui 100 in contratti di solidarietà. Una decimazione.

A Napoli non può e non deve finire così. Il piano del padrone non va “negoziato”, ma respinto. Di Maio è venuto a farsi bello per recuperare voti minacciando di ritirare i fondi concessi all'azienda. Ma Di Maio aveva annunciato che avrebbe impedito le delocalizzazioni. E invece continuano come prima in tutta Italia, gli accordi sindacali vengono stracciati (Ilva, Mercatone Uno, Knorr, Almaviva...), i padroni fanno ciò che vogliono, e il governo regala loro un altro taglio alle tasse sui profitti. Dov'è il “governo del cambiamento”? La stessa minaccia di ritirare i fondi a Whirlpool può rivelarsi un'arma spuntata se l'azienda pensa di guadagnare di più con la chiusura.

Noi pensiamo che la risposta migliore, in ogni caso, sia l'occupazione dell'azienda da parte degli operai, e la richiesta della sua nazionalizzazione senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo dei lavoratori. Se i padroni vogliono disfarsi degli operai, gli operai possono disfarsi dei loro padroni. Non sta scritto da nessuna parte che è impossibile. Tutto dipende dai rapporti di forza, cioè dalla forza degli operai. Solo la forza degli operai può far paura all'azienda e strappare risultati.

L'unità fa la forza. Invece che inseguire un negoziato a perdere in ordine sparso con governo e padroni, i sindacati dovrebbero unire le centinaia di vertenze a difesa del lavoro che attraversano l'Italia, per trasformarle in un’unica grande vertenza: per ripartire fra tutti il lavoro che c'è attraverso la riduzione generale dell'orario, a parità di paga. Una vertenza sostenuta dall'occupazione di tutte le aziende che licenziano, e dalla rivendicazione del loro esproprio. Solo così si può rovesciare l'arma padronale del ricatto, della divisione e frammentazione degli operai. Solo così si può ricostruire tra gli operai la fiducia nella propria forza.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sarà in ogni caso al vostro fianco, fino in fondo, a sostegno di tutte le forme di lotta che sceglierete.
Il posto di lavoro non si tocca!

Partito Comunista dei Lavoratori

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