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25 aprile. Per un antifascismo di classe. Per un antifascismo anticapitalista

18 Aprile 2019

Testo del volantino che verrà distribuito ai cortei antifascisti del 25 aprile

25aprile2019



Sono ormai anni che in Italia si assiste ad una ripresa impetuosa di manifestazioni politiche e organizzazioni fasciste, mentre il razzismo e una cultura di destra radicale hanno fatto una breccia enorme nelle classi lavoratrici, nei quartieri popolari e in quello che era il blocco sociale di riferimento della sinistra.
Il Ministro dell’Interno, Salvini, con un ruolo sempre più preponderante nel governo giallo-bruno Lega-M5S, soffia sul fuoco della xenofobia fino al punto di commettere un crimine contro l’umanità respingendo dei rifugiati in un paese in guerra, come la Libia.
Lo stesso Salvini è oggi il campione di settori popolari affascinati dalla retorica dell’estrema destra e delle organizzazioni fasciste. Le sue ruspe distruggono i campi nomadi, i fascisti di CasaPound e Forza Nuova completano il pogrom aizzando i residenti dei quartieri poveri contro i rom e i migranti che cercano una soluzione abitativa.
Ancora una volta razzismo e fascismo vengono utilizzati dalle destre per dividere la classe lavoratrice; ponendo da una parte i cosiddetti lavoratori autoctoni e dall’altra i migranti, si crea un falso nemico contro cui scatenare le proprie frustrazioni e sofferenze. I poveri e i poverissimi diventano i nemici di Stato, mentre il padronato continua indisturbato nei suoi affari. I porti chiusi in faccia ai migranti che scappano da guerra e miseria sono il prodotto dell’intervento imperialista del capitalismo italiano in Libia, l’effetto collaterale delle politiche padronali sul piano internazionale. Non un caso, un accidente o un’eccezione.
Per questo oggi non può bastare un antifascismo di maniera, retorico, da celebrare solo alle feste comandate.
No. È urgente e necessario un ritorno alle mobilitazioni di classe.
È evidente. Lo dimostra proprio questo governo: le leggi contro la ricostituzione del partito fascista, la sua propaganda la Costituzione non bastano a respingere il fascismo. Se quelle leggi servissero, non potrebbero esistere un governo e un ministro che favoriscono la crescita dell’estrema destra e delle organizzazioni fasciste. La maschera grottesca di Salvini, le sue leggi sulla sicurezza (decreto sicurezza) e sulla legittima difesa lo dimostrano eloquentemente.
È necessario riprendere, oggi come non mai, il filo dell’antifascismo come lotta di classe del mondo del lavoro contro il padronato.


PER UN ANTIFASCISMO ANTICAPITALISTA

«Nessuno deve restare indietro, sia esso italiano, nero o rom». Un ragazzino di quindici anni, figlio di un licenziato di Almaviva, ha fronteggiato da solo i fascisti nella borgata di Torre Maura a Roma, la sua borgata. Lo ha fatto dopo che ha visto i fascisti calpestare il pane destinato ai rom, sospinto da un senso elementare di umanità e di giustizia.
L'episodio dice molto, soprattutto a sinistra.
La prima cosa che dice è che è possibile contrastare i fascisti, anche sui temi più difficili. CasaPound e Forza Nuova hanno imposto la propria legge, cioè la legge della forza squadrista. Ora la loro vittoria rischia di propagare l'esempio in altri quartieri e città, offrendo una bandiera miserabile a settori popolari immiseriti e declassati. È necessario allora recuperare l'iniziativa antifascista costruendo il fronte unitario più largo e determinato.
La seconda cosa che l'episodio coraggioso indica è come contrastare il fascismo. “Nessuno deve restare indietro, italiano, nero o rom” corrisponde ad una piattaforma di mobilitazione che vada ben al di là della solidarietà ai rom e agli immigrati. È necessario avanzare rivendicazioni comuni capaci di unire tutti gli sfruttati al di là di ogni differenza etnica. Casa per tutti anche attraverso l'esproprio di grandi proprietà immobiliari; un lavoro per tutti anche attraverso l'investimento pubblico nel risanamento di case fatiscenti e strade disselciate; un sistema di servizi sociali, a partire dagli asili, che dia supporto alle famiglie povere... sono rivendicazioni patrimonio dell’iniziativa antifascista. I fascisti occupano spazi che la sinistra politica ha abbandonato e tradito. Solo rioccupando quegli spazi è possibile tagliare l'erba sotto i piedi dei fascisti. Ma ciò non significa tenere convegni sull'abbandono delle periferie, magari sotto elezioni. Significa organizzare gli sfruttati e la loro lotta contro il loro vero nemico. Che è il capitalismo, innanzitutto quello di casa nostra.
L'antifascismo, più che mai, o è anticapitalista o non è.

Partito Comunista dei Lavoratori

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