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#6 Garantire il diritto alla casa

Troppe case sfitte e troppa gente senza casa!

3 Marzo 2019

Verso l'8 marzo

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Avere una casa è un bisogno così fondamentale che diventa difficile e paradossale persino rivendicarne la centralità. Senza casa non ci si scalda, non si cucina, non ci si riposa, non si crescono i figli. Senza casa non si può lavorare. Senza lavoro non si può mantenere una casa. E questo la classe padronale lo sa. Sono le banche, il clero, i grandi proprietari, la classe degli sfruttatori ad avere in mano milioni, letteralmente (sette, l’anno scorso) di case sfitte che preferiscono veder marcire per non abbassare il prezzo degli affitti.
La costante ricerca di un lavoro per avere un tetto fornisce alla grande massa degli sfruttati la necessaria “motivazione” per accettare qualsiasi ricatto padronale. Gli sfratti sono in aumento, eppure il 90% di essi avviene per morosità incolpevole. Chi sono questi “debitori incolpevoli” che non riescono a pagare gli affitti innaturalmente elevati dei tuguri che abitano alle periferie delle grandi città? Sono famiglie, spesso donne con figli, migranti, singoli o gruppi di persone che a volte un lavoro ce l’hanno, ma il cui salario non è più sufficiente da garantire loro un tetto.
La rivendicazione del diritto alla casa è imprescindibile, non solo per le donne, ma per qualsiasi essere umano; tuttavia il soddisfacimento di questo bisogno primario non deve basarsi su una pelosa carità cristiana, ma va rivendicato e ottenuto con una lotta che affonda le sue radici nell’eliminazione totale di qualsiasi forma di sfruttamento. Il padrone non solo ci toglie il tempo, ci obbliga a passarlo a produrre plusvalore per lui, ma ci sottrae persino il diritto a un tetto, per renderci più malleabili, pronte al compromesso, dedite al lavoro. Tutto ciò avviene nella speculazione edilizia più vergognosa, mentre si detassano le abitazioni di lusso e si esonera il Vaticano dal pagamento delle imposte.
A chi resiste, a chi decide di reclamare il proprio diritto a vivere, lo Stato borghese riserva il manganello. I piani di edilizia popolare sono fermi, le graduatorie infinite, l’assegnazione degli alloggi scatena spesso guerre di carattere razzista, in un conflitto tra poveri di cui approfitta solo il capitale.
Il piano casa di Renzi e Lupi colpiva chi occupa impedendo alle famiglie di stipulare contratti di acqua, fornitura elettrica, ecc. con l’impossibilità di ottenere la residenza, con tutte le conseguenze sociali che ne derivano, in termini di diritti, dall'accesso alla sanità, alla scuola, fino ai permessi di soggiorno. E il decreto Sicurezza di questo governo reazionario peggiora ulteriormente la situazione con una stretta sulle occupazioni degli immobili: non esita a buttare per strada famiglie, donne con figli, immigrati, mentre nulla accade agli abusivi neofascisti di CasaPound, che occupano da decine di anni un palazzone in centro a Roma e hanno accumulato oltre 300.000 euro di utenze.
In questi giorni si parla di lotta alla violenza di genere, intendendo per violenza sempre un atto di tipo fisico o psicologico. Ma anche negare il salario, l’abitazione, l’istruzione e le cure mediche è un atto di violenza e della peggior specie.
A tale violenza da parte della borghesia si può rispondere solo con una violenza uguale e contraria.


Rivendichiamo:

- Abolizione del decreto sicurezza, un vero e proprio atto di guerra fascista alla classe subalterna, agli sfruttati, alle donne e ai migranti.

- Blocco a tempo indeterminato degli sfratti: nessuno deve essere più gettato per strada dalla violenza borghese.

- Esproprio senza indennizzo dei grandi patrimoni immobiliari di banche e clero. Le case per tutti ci sono, vanno espropriate a chi le tiene vuote per non fare abbassare il prezzo degli affitti. E non parliamo della seconda casa di qualche piccolo risparmiatore, o ereditata dai parenti, ma dei grandi patrimoni di centinaia e migliaia di strutture in mano a banche e Vaticano.

- Introduzione di una legge per calmierare il mercato dei fitti. Il guadagno sui fitti si aggira secondo gli analisti del settore sul 4% medio annuo (al netto di tasse e spese). Senza nulla fare, solo per essere proprietari. Spesso un affitto supera il 40% dei guadagni di una persona.

- Programma di edilizia popolare. Lo Stato deve mettere in campo un vasto piano di edilizia popolare, in modo da dare un tetto alle famiglie che da anni attendono in graduatoria.

Partito Comunista dei Lavoratori - commissione oppressioni

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