Dalle sezioni del PCL

Cerreto d'Esi: un consiglio comunale "nero"!

6 Febbraio 2019
cerreto


Il consiglio comunale che si è svolto nel pomeriggio del 4 febbraio, di fatto, sottolinea la preoccupante deriva di destra che, arrivati a questo punto, non può essere più nascosta sotto il tappeto. Le nostre mozioni portate all'interno del dibattito su questioni nazionali (antifasciamo, legge 194, stato di crisi della JP [azienda del Sindaco Giovanni Porcarelli]) sono state respinte e non approvate.
Questo lo sapevamo, e non ci siamo meravigliati più di tanto, ma non possiamo non denunciare e rimarcare la pochezza dei contenuti esposti dalla maggioranza e anche dall'altra minoranza per motivare il voto contrario e non favorevole.

Sulla questione della JP il Sindaco ha preferito non partecipare alla discussione e al voto per un chiaro e palese conflitto di interessi. Questo la dice lunga, e non vogliamo più dilungarci sul tema, ma non possiamo non prendere una dura posizione sul fatto che un'impresa che non genera benessere per il territorio, che non tutela i lavoratori ai quali non viene versato lo stipendio da tre mesi, dove non esiste un progetto a lungo termine, riesca ad ottenere la proroga dell'ennesimo anno di cassa integrazione pagata con soldi pubblici sottratti dalla busta paga della classe lavoratrice. Ma la forza del capitalista si misura anche sulla capacità attrattiva e strumentale che riesce a tessere anche nei confronti di chi, teoricamente, dovrebbe opporsi e non legittimare certe dinamiche politiche e culturali.
Sappiamo benissimo che sui banchi vicini al nostro consigliere comunale non siedono dei marxisti rivoluzionari e che, legittimamente, non possiedono la nostra stessa visione dialettica e materialista dei problemi. Rimane a nostro avviso però troppo facile smarcarsi e confondere il proprio posizionamento reale sulla scusa della terminologia e della tradizione politica che le parole e i concetti rappresentano e descrivono.
Su questo non ci sentiamo di costruire una polemica con chi rivendica posizioni moderate e centriste (per noi di destra), ma quello che imputiamo da tempo all'altra minoranza è la visione generale distorta del problema lavoro ed occupazione, e la volontà politica di non contrapporsi concretamente alla distruzione continua dei posti di lavoro sul territorio.
Ci aspettavamo una dura critica sul fatto che il Sindaco da decenni amministra e distrugge la vita di centinaia di lavoratatori e lavoratici, ci aspettavamo una dura posizione sul fatto che la JP è un morto che cammina non con le gambe proprie ma con quelle di chi tutti i giorni paga il peso della crisi e ne subisce le conseguenze. Non ci aspettavamo una critica così leggera e virtuale sul pensiero marxista e leninista, per altro mal posta e ridicola, ma speravamo in un posizionamento più duro e vicino al tema che noi abbiamo portato e sul quale da sempre ci battiamo.
Respingere una mozione che denuncia la verità politica di fondo e analizza una situazione chiara ed inattaccabile (possibile chiusura dell'azienda, licenziamenti di massa, precarietà e povertà), per noi è sintomo di sottomissione e per un certo senso di ben peggio.

Sul tema della legge 194 e il femminicidio, abbiamo assito ad uno spettacolo patetico e ridicolo da parte del consiglio comunale che - a parte il consigliere Pellegrini (di maggioranza) che ha votato a favore della nostra mozione - in maniera ermetica si è astenuto. La motivazione principale è stata quella che votare una mozione contro una proposta di decreto legge ancora non definita sarebbe stato poco opportuno e non veritiero. Come dire: prima stupriamo, prima picchiamo, prima ammazziamo, poi si vedrà!

Meriterebbe un capitolo a parte la discussione che ne è scaturita sulla questione dell'antifascismo e sulle organizzazioni razziste e xenofobe. Per tutto il consiglio comunale del nostro piccolo paese, casapound (volutamente senza l'inizale in maiuscolo) è un'organizzazione democratica e non fuori legge solo perché è riconosciuta dalle istituzioni, perché gli viene concessa agibilità politica e territoriale, ed è libera di presentarsi alle elezioni di qualsiasi livello. Vogliamo solo ribadire che per quanto ci riguarda ci impegneremo a contrastare ogni forma di fascismo e razzismo sulla base della militanza e dell'avanzamento della nostra linea politica. A tutti i membri del consiglio comunale vorremmo ricordare che i mafiosi e i camorristi esistono ed agiscono anche se non sono contemplati dalla legge, che i terroristi massacrano e uccidono anche se non contemplati dalla legge, che esistono stupratori ed assassini anche se essi non vengono contemplati dalla legge, ecc ecc. Potremmo fare infiniti esempi a riguardo, ma per tornare al tema centrale dell'ultimo pezzo del nostro articolo, vorremmo ricordare un brano dei 99 Posse e il ritornello di una delle canzoni più famose conosciute: "Per noi l'unico fascista buono è quello morto".

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Ancona

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