Dalle sezioni del PCL

7 Novembre 1944: Porta Lame. La battaglia di ieri per una lotta che continua oggi

7 Novembre 2018
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Il 7 novembre celebriamo a Bologna la battaglia di Porta Lame, una delle più grandi battaglie partigiane in una città europea durante la seconda Guerra mondiale.

Il 7 novembre è anche la ricorrenza storica della Rivoluzione d’ottobre, a cui guardavano i partigiani rossi che componevano la Settima GAP e le Brigate Garibaldi, le formazioni che diedero battaglia quel giorno nella speranza di far insorgere tutta Bologna contro fascisti e nazisti.
Nell’immediato era necessario sconfiggere militarmente le forze fasciste repubblichine e i nazisti, ma i partigiani di estrazione proletaria non volevano limitarsi a questo. Non volevano il ritorno del vecchio regime monarchico liberale, nel cui alveo e con la cui complicità era nata la violenza fascista finanziata dal grande padronato industriale e dalla grande proprietà terriera. Insomma, volevano farla finita per sempre allora e per il futuro con ogni forma di fascismo e con la dittatura dei padroni.

La storia purtroppo ci ha consegnato un esito diverso: al riparo di una costituzione “antifascista”, lo Stato borghese ha realizzato la propria continuità nelle istituzioni, nelle leggi e perfino nelle persone del regime fascista. È stato riedificato il capitalismo che con le sue smanie imperialiste aveva aizzato il fascismo, le conquiste coloniali fino alla guerra mondiale. Il sogno socialista dei partigiani rossi si è infranto, perché è stato tradito dalle direzioni opportuniste dei principali partiti della sinistra, il PCI e il PSI, interessati a garantire il potere dei capitalisti pur di avere un giorno la speranza di andare al governo.

Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti i sinceri antifascisti: il governo Lega-5 Stelle riecheggia nei proclami xenofobi e nei provvedimenti di stampo nazionalista e sovranista (“prima gli italiani”) i grandi proclami del ventennio fascista. Nel Paese, le sparate di Salvini spandono i mefitici miasmi razzisti tra le classi popolari, come allora contro le popolazioni africane (guerra in Libia e in Etiopia) e gli ebrei (leggi razziali). I diritti dei lavoratori sono compressi, i salari impoveriti, mentre la borghesia possidente continua a godere di sgravi fiscali e condoni. Infine questo terreno è fertile per la crescita militante delle formazioni neofasciste e neonaziste, come CasaPound e Forza Nuova, impegnate nello sviluppo di una violenta campagna contro i migranti, i centri sociali e gli attivisti della sinistra.

La lotta, dunque, deve continuare.
La lotta deve continuare dal versante della classe lavoratrice e dei ceti popolari, gli unici interessati a cambiare l’ordine sociale da cui continuamente scaturiscono le organizzazioni fasciste.
La lotta partigiana di ieri si ricollega alla necessità della lotta antifascista e antirazzista di oggi.

Tutti a Roma sabato 10 novembre!

Antifascismo di Classe - Partito Comunista dei Lavoratori, sezione di Bologna

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