Dalle sezioni del PCL

Dalla parte delle donne contro ogni strumentalizzazione

24 Ottobre 2018
salvinisciacallo


Questa mattina abbiamo partecipato a un presidio nel quartiere romano San Lorenzo contro la strumentalizzazione da parte di Matteo Salvini della tragedia di Desirée, la ragazza di 16 anni morta probabilmente per overdose, dopo aver subito violenze sessuali. Una vicenda drammatica, che chiede soprattutto giustizia e rispetto.

Al presidio sono stati molti i cori che definivano giustamente Salvini "sciacallo". Lo sciacallaggio e la strumentalizzazione di questa tragedia emergono in tutto il loro squallore se si pensa al tentativo di affossamento mediatico che è stato riservato per altre vicende di stupro o femminicidio, quando il violento è un soggetto scomodo, come un uomo in divisa, per non parlare della diffamazione e delle minacce che ha subito Ilaria Cucchi per aver continuato a chiedere giustizia per suo fratello Stefano, brutalmente massacrato dai carabinieri.

La ricetta del ministro degli Interni per "risolvere" il problema dell'emarginazione sociale così come della violenza maschile sulle donne, si riassume in "pugno di ferro", ossia sostanzialmente più marginalizzazione, più repressione, più xenofobia, cioè l'esatto opposto di ciò di cui abbiamo bisogno.

Abbiamo bisogno che si dica la verità sulla violenza maschile sulle donne, ossia che è un fenomeno reale e diffuso, socialmente radicato, che si manifesta in tutti gli ambiti della nostra vita, ma che trova il suo regno incontestato al riparo delle mura domestiche; vogliamo che i partiti di governo passati e presenti smettano di strumentalizzare e dividere le tante tragedie che purtroppo contraddistinguono la fase contemporanea in tragedie di serie A e tragedie di serie B, solo per poter promuovere politiche repressive e securitarie che hanno l'unico effetto di acuire la crisi sociale e la ghettizzazione, inasprendo e basta la situazione. Abbiamo bisogno di consultori e centri antiviolenza pubblici, laici e diffusi capillarmente sul territorio (inspiegabile in questo senso la crociata della giunta Raggi per chiuderli), abbiamo bisogno che la scuola, il welfare e la sanità siano realmente pubblici, gratuiti, efficienti e, nel caso dell'istruzione, democratica.

E dove si trovano le risorse per finanziare tutto ciò? Abolendo il pareggio di bilancio in costituzione (che la Lega ha votato), abolendo le spese militari, abolendo il debito pubblico e nazionalizzando le banche senza indennizzo e sotto controllo sociale.

La vita, il benessere e la felicità delle donne e delle giovani valgono bene queste misure.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Roma

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