Dalle sezioni del PCL

Monfalcone: la giunta Cisint censura Il Manifesto e Avvenire dalla biblioteca

comunicato stampa

3 Ottobre 2018
censura_monfalcone


Il ritorno, per mezzo delle cronache nazionali, della vicenda della proibizione dei quotidiani Avvenire e Il Manifesto presso la biblioteca comunale di Monfalcone ha rimesso in evidenza il carattere culturalmente ottuso e bigotto della giunta della sindaca leghista Cisint, pregna di terze linee democristiane, craxiane e missine.
Il fatto assume anche connotazioni ridicole se si pensa che le due pubblicazioni non rappresentano certo un’opposizione rivoluzionaria all’establishment capitalistico, così ben difeso dalla Lega tanto da essere indicata come partito di riferimento dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, vista anche la reintroduzione del sistema di ultraprecariato dei voucher voluta fortemente da Salvini e sostenuta quindi da Cisint. I due quotidiani proibiti, infatti, sono l’uno di indirizzo clericalista e l’altro di orientamento riformista-socialdemocratico, sostenitore critico dei governi di centrosinistra. Nulla di antisistemico. Appare pure evidente l’intento “tattico” di coinvolgere nell’attività repressiva il quotidiano dei vescovi, giusto per fare da bilanciamento alla proibizione del quotidiano che un tempo fu del PdUP. La censura del giornale della CEI ha fatto smuovere anche la cordata di vecchi giornalisti DC un tempo in forza alla redazione Rai regionale e attivi oggi a vari livelli della governance del loro ordine professionale.
Vedremo se la giunta della sindaca Cisint diventerà una congregazione dell’Indice che colpirà direttamente sugli scaffali della biblioteca quelle opere di autori da essa non graditi per motivi politici, religiosi o di orientamento sessuale, come già attuato da qualche omologa amministrazione comunale leghista in Veneto.

Partito Comunista dei Lavoratori - nucleo isontino

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