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Papa Francesco con Salvini e Fontana

17 Giugno 2018
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«L'unica famiglia a immagine di Dio è quella tra un uomo e una donna». «L'aborto è un crimine nazista». Sono il distillato del pensiero di Papa Francesco espresso ieri in occasione dell'incontro in Vaticano con il Forum delle associazioni familiari.

Non è un intervento casuale. Né solo un modo per assecondare il proprio uditorio d'Occasione, come scrive minimizzando il quotidiano Il Manifesto. Il Papa ha voluto intervenire dopo il trionfo della legalizzazione dell'aborto prima in Irlanda e poi in Argentina per alzare la diga contro la laicità e l'espansione dei diritti. La forte polemica dei vescovi argentini contro l'atteggiamento “pilatesco” del presidente Macri nello scontro sul diritto di aborto è un risvolto significativo della posizione papale.

Ma l'intervento del Papa coincide anche con la giornata di mobilitazione del Gay Pride in diverse città italiane, sullo sfondo di uno scenario politico che vede il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana dichiarare candidamente che “le famiglie arcobaleno non esistono”, e che l'”unica famiglia esistente è quella composta dal papà, dalla mamma, dai loro figli”. Ora, paradossalmente, persino Salvini di fronte a dichiarazioni tanto imbarazzanti del proprio ministro le aveva derubricate a mezza bocca, e ipocritamente, a opinioni personali. Il Papa invece non solo le ha riprese, ma le ha solennemente rivendicate in sede pubblica col plauso entusiasta di Gigi De Palo, già assessore alla famiglia della giunta Alemanno.

Questo è il cosiddetto Papa progressista, per anni decantato dalla cultura liberale (Scalfari) come protagonista di un nuovo corso democratico universale della Chiesa, e spesso portato in palma di mano dalle sinistre cosiddette radicali come esempio e riferimento di un altro mondo possibile. Vogliamo ricordare che tutti i partiti del Brancaccio, da Bersani ad Acerbo, un anno fa sottoscrissero un appello che rivendicava Papa Francesco tra i numi tutelari della nuova sinistra da ricostruire?

Ma i fatti hanno la testa più dura delle favole. Il Papa che fa il verso a un ministro omofobo non è un incidente. È il Papa che cavalca la deriva reazionaria che si sta dispiegando in Italia, per le stesse ragioni per cui contrasta il movimento delle donne e le sue vittorie sul piano internazionale. La verità è che la Chiesa è istituzionalmente un baluardo della conservazione mondiale. Lo è dal punto di vista sociale, come parte organica del blocco dominante e del capitalismo mondiale; lo è dal punto di vista ideologico e culturale contro i diritti delle donne e delle minoranza oppresse, a guardia del patriarcato e della sua tradizione millenaria.

È la riprova, una volta di più, che solo una posizione coerentemente anticapitalista può essere coerentemente anticlericale, e dunque coerentemente democratica e antipatriarcale.

Partito Comunista dei Lavoratori

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