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Per un movimento LGBT+ antifascista, anticlericale, anticapitalista

16 Giugno 2018
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Mentre il governo reazionario di Salvini e Di Maio prende forma, assistiamo all'avanzata del peggior trogloditismo poltico omofobo e misogino. La situazione sociale per le persone LGBT+ non naviga in buone acque. Le briciole concesse dal "democristianissimo" Renzi sono solo fumo negli occhi atto a mascherare un disegno conservatore legato al pensiero dominante. La negazione dei diritti è una negazione di dignità.

La liberazione della sessualità e la libera costruzione della propria soggettività sono messe in discussione innanzitutto dalla tremenda crisi economica che da oltre dieci anni ci priva di diritti, salute e speranze; dall'altro l'avanzata dell'oscurantismo religioso e dei loro fedeli alleati fascisti ci impone con violenza – non solo simbolica – modelli eteronormati conservatori, basati sulla subordinazione femminile al ruolo di moglie-madre e l'esaltazione della virilità maschile in chiave nazionalista di cui francamente faremmo volentieri a meno.

Rivendichiamo la piena parità, dignità e libertà declinate in leggi e diritti come il matrimonio egualitario, il riconoscimento delle unioni civili e di fatto nella sua interezza, nonché della genitorialità tanto per i single quanto per le coppie omosessuali. Siamo contro la patologizzazione purtroppo tuttora in atto delle persone trans. Vogliamo una salute realmente pubblica, efficiente e laica sotto controllo sociale e contraccezione sicura e a prezzi popolari. L'autonomia economica e l'accesso ai diritti - a partire dalla rivendicazione della riduzione del'orario di lavoro per tutte e tutti a parità di salario, dal reintegro dell'art. 18 e sua estensione a tutto il mondo del lavoro, all'abolizione del Jobs act – nonché la difesa degli spazi di incontro e autodeterminazione come consultori, centri antiviolenza ecc. sono la migliore ricetta contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Il movimento LGBT+ ha davanti a sé una importante sfida: intrecciare le proprie istanze a quelle dell'antifascismo, del mondo del lavoro, degli studenti e dei migranti. Ma oggi più che mai, una affermazione comune di libertà non può non mettere in discussione i privilegi e il ruolo reazionario della Chiesa cattolica in Italia: la rivendicazione dell'abolizione del Concordato e di tutte le regalie che concediamo al Vaticano, a partire dalla truffa dell'8 per mille e dall'insegnamento religioso nella scuola pubblica, deve essere centrale. Una battaglia indiscutibilmente ambiziosa, però l'unica che realisticamente possa garantirci la libertà e i diritti che meritiamo.

Partito Comunista dei Lavoratori

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