Dalle sezioni del PCL

Le comunali nel ragusano confermano l'avanzata delle destre

16 Giugno 2018
ragusa_elezioni


La sezione di Ragusa del Partito Comunista dei Lavoratori, preso atto della drammatica situazione politica e sociale in cui versa il territorio, constatata l'inaffidabilità e la subalternità alla troika capitalista dei partiti e delle coalizioni che sosterranno i candidati sindaco in vista dei ballottaggi del 24 giugno a Comiso e Ragusa, e condannando con estrema preoccupazione l’ulteriore spostamento a destra dell’asse politico anche nel nostro territorio, invita le masse popolari ad astenersi dal voto e contribuire alla costruzione del fronte di massa anticapitalista che le avanguardie stanno cercando di costruire attorno ad un programma reale di lotta nella prospettiva di un governo dei lavoratori, l'unico in grado di garantire i bisogni delle masse lavoratrici e della maggioranza della società.

A Ragusa, Tringali e Cassì domenica 24 si contenderanno lo scranno di sindaco al ballottaggio. Appena di due punti di percentuale la differenza tra loro, 22,67% del primo, contro il 20,83% del secondo. Tumino al 14%.
Soprende il risultato Cassì, a capo di liste civiche e sostenuto Fratelli d’Italia. L’ex cestista della Virtus Ragusa, esordiente, ha dichiarato di non voler fare alleanze con nessuno.
Il M5S non sfonda. Per il presidente del consiglio comunale uscente (con un passato in Forza Italia) il ballottaggio si preannuncia difficile, anche perché il suo movimento, in base a quanto sancito dallo statuto, non prevede apparentamenti, salvo smentirsi come avvenuto in ambito nazionale. Risultato molto al di sotto di quello delle ultime politiche e regionali, che ha messo in evidenza l'incapacità di governare e la contiguità del partito di Di Maio e Casaleggio con chi l'ha preceduto. Buon risultato per Massari a capo di una coalizione riformista con LeU e per Calabrese (nonostante un PD caduto all'8% seguendo il trend regionale e nazionale), rispettivamente al 15 e al 13,8%.
Sonia Migliore, sostenuta da liste civiche di destra, si attesta al 12%.
Risultato molto deludente invece per Ialacqua, che non va oltre il 2,2%. Le sue liste, che puntavano sull'autonomismo e sul civismo trasversale, non sono riuscite a far breccia tra le fasce popolari, anche perché non hanno ricevuto molto spazio mediatico.
Pare che solo cinque liste avranno rappresentanti in consiglio comunale. Ad oggi, solo metà dei consiglieri è certa del posto, in quanto la ripartizione avverrà in base delle liste che eleggeranno il sindaco dopo il ballottaggio.

A Modica viene riconfermato il sindaco uscente Ignazio Abbate, che ottiene una larghissima vittoria con il 64,76% dei consensi. Un successo favorito dalla compattezza della cerchia costituitasi attorno a lui, e dall’essersi presentato da tempo come uomo lontano dai partiti. Dall’altra parte una opposizione che tale non è stata, arrivata solo negli ultimi mesi con nomi e candidati improbabili dell’ultima ora e apparsi a questo proposito poco credibili.
Il Movimento 5 Stelle passa dall'oltre 50% delle politiche ad uno stentato 8% col suo candidato sindaco Cartier.
Pessimo risultato anche per il candidato leghista Gabriele Amore, sostenuto da Forza Italia che non è andato oltre il 6%.
Salvatore Poidomani ha ottenuto un buon risultato, considerato che era sostenuto dal PD (21,7%), ma non ha convinto del tutto le masse cittadine nei toni, e soprattutto nei contenuti.
Abbate ha avuto dalla sua il vantaggio di aver gestito senza fronzoli l'ordinaria amministrazione negli ultimi cinque anni. Ma la città ha bisogno di opere infrastrutturali importanti e di un impegno serio a favore dei giovani e dei lavoratori, non bastano le rotonde e il verde pubblico. Evidentemente parte delle fasce popolari cittadine pensa che Abbate possa adempiere a questo compito.

Ballottaggio anche a Comiso, che vedrà sfidarsi il sindaco piddino uscente, Filippo Spataro, e Maria Rita Schembari sostenuta del centrodestra.
Spataro ostenta sicurezza, convinto ché gli elettori della coalizione riformista che ha sostenuto l'ex sindaco Di Giacomo convergeranno su di lui al secondo turno. Tuttavia, lo stesso Di Giacomo tramite un post ha fatto sapere di non gradire troppo questa ipotesi e di voler stringere apparentamenti.
La Schembari invece avvierà i contatti con il M5S, viste anche le convergenze avute nel corso della passata amministrazione. I punti di contatto tra i due schieramenti sono molti, a cominciare dalla privatizzazione del cimitero, per cui l'apparentamento appare probabile.

Ad Acate, Giovanni Di Natale è il nuovo sindaco.
Ha conquistato quasi il 38% dei consensi, superando di quasi cinque punti percentuali Vito Cutrera del M5S. Si ferma al 21% Fracanzino del PD.

Aumenta l'astensione in tutti e quattro i comuni iblei. Nel capoluogo la percentuale di votanti non ha raggiunto neppure il 60%, mentre Modica non è andata oltre il 62,65%. Anche Comiso e Acate si sono attestate intorno al 60%.
Un calo costante, elezione dopo elezione che conferma come le masse abbiano ben chiara la subalternità della politica borghese locale alle imposizioni provenienti da Roma e Bruxelles, su tutte il famigerato Patto di stabilità che non permette cambiamenti nelle politiche di bilancio locali.
La tendenza è, non a caso, comune in tutti i comuni siciliani in cui si è votato.

Angelo Fontanella, sezione di Ragusa

CONDIVIDI

FONTE