Dalle sezioni del PCL

Modica. Cede il tetto di un capannone, operaio precipita giù

30 Maggio 2018
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La notizia di un'altra tragedia sul lavoro sfiorata giunge da Modica, dove un operaio addetto allo smontaggio delle attrezzature alla Fiera Agroalimentare Mediterranea – Mostra Agricola della Contea, che si è conclusa domenica scorsa, è precipitato dal solaio che copriva uno stand, il cui pannello ha ceduto probabilmente perché non ha retto il peso della vittima, che ha fatto un volo di alcuni metri.

È accaduto al Foro Boario, situato nella Modica-Pozzallo nel pomeriggio di lunedì scorso. L'operaio, trentacinquenne di Randazzo, ha riportato la frattura del braccio e diversi traumi, ma fortunatamente (vista la dinamica dell'incidente) non è in pericolo di vita.
Il lavoratore è stato trasferito in un centro per politraumatizzati dell'ospedale Cannizzaro di Catania, dove è ricoverato.

Siamo nel 2018, ma quello dei morti e degli incidenti sul lavoro è uno dei maggiori problemi che riguardano la società attuale. Ci sarebbero tutte le risorse e le tecnologie per evitare che queste cose accadano, ma chi ha in mano i mezzi di produzione e le leve dell'economia fa di tutto per risparmiare sui costi e sulla sicurezza del lavoro, per aumentare i propri profitti, con la connivenza dello Stato borghese e delle sue istituzioni.

Così ci troviamo a dover piangere ogni giorno lavoratori che non ci sono più o che subiscono gravi conseguenze per poter lavorare, come se fosse un bollettino di guerra. Ed in effetti è una guerra, quella che il capitale e le sue istituzioni borghesi hanno dichiarato ai lavoratori, che in cambio di un salario misero devono sottostare a qualsiasi angheria da parte di padroni senza scrupoli.

Chiaramente al Sud e in Sicilia il dato è ancora peggiore rispetto al trend nazionale, già parecchio preoccupante. E chissà quanti altri lavoratori subiscono la stessa sorte, se non addirittura peggiore, ma di cui non si sa niente perché assunti in nero o costretti alla clandestinità.
È una situazione che non può più andare avanti. I lavoratori devono unirsi in un fronte unico, al di là della propria categoria, e far leva sulla propria forza per rivendicare i propri interessi, difendere e ripristinare i propri diritti, che il capitale si è ripreso negli ultimi trent'anni. Le aziende che non rappresentano luoghi di lavoro sicuri vanno espropriate e poste sotto il controllo diretto dei lavoratori. Non è più tempo di elemosinare qualche minima concessione, o illusioni riformiste che la politica borghese non può più garantire.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, la sua sezione di Ragusa, si schiera dalla parte dei lavoratori e manifesta loro la massima solidarietà e vicinanza, cercando di porre al centro e di stimolare la costruzione del fronte unico di massa dei lavoratori.

Angelo Fontanella - sezione di Ragusa

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