Dalle sezioni del PCL

Rispondere alla vigliaccheria di Bucci con la mobilitazione antifascista!

11 Maggio 2018
bucci


Il sindaco di Genova Bucci nasconde la testa sotto la sabbia e cerca vili escamotage per non ammetere l'evidenza: l'autorizzazione all'utilizzo della fascia tricolore per l'assessore Gambino, alla commemorazione dei fascisti repubblichini, l'ha fornita lui.

Nel suo discorso, infatti, arrampicandosi tra uno specchio e l'altro, ha anche rivendicato l'equidistanza rispetto alle morti durante la guerra di Liberazione e la Resistenza al nazifascismo. Un'equidistanza che su quegli eventi storici significa proprio la riabilitazione del regime e di chi si è battuto per difenderlo con eccidi, torture, rastrellamenti, deportazioni, occupazione e dittatura.

Ma non è qualcosa che possa stupire. La collateralità della giunta Bucci, come della giunta regionale di Toti, alle organizzazioni neofasciste si è messa in mostra già in più occasioni nella storia recente, fino al tentativo di ridimensionare e deresponsabilizzare CasaPound rispetto all'accoltellamento compiuto da una squadraccia di suoi militanti contro un attivista di Genova Antifascista. Eventò che portò oltre 5.000 persone in piazza il 3 febbraio.

La copertura e la legittimazione fornita alle organizzazioni neofasciste in città non fa che concedere campo e fornire galvanizzazione alle provocazioni e alle aggressioni dei militanti di tutta la galassia nera. Dopo la commemorazione dei repubblichini, infatti, si sono già consumate la commemorazione del fascista Venturini, l'aggressione ad un turista svizzero "in onore di Hitler" e la vandalizzazione della targa del comandante partigiano Bisagno.
A tutto questo si aggiunge lo spalleggiamento di Toti alla scelta della giunta comunale di non fornire il patrocinio al Gay Pride, continuando ad alimentare un clima di odio e discriminazione che colpisce migranti, omosessuali e comunità LGBTQI, antifascisti, poveri.

Di fronte a tutto questo, rivendichiamo con maggior forza la contestazione contro Bucci e Tori, alla quale abbiamo partecipato, nella piazza del 25 aprile. Una contestazione che venne condannata anche dal presidente dell'ANPI Bisca, che ne prese le difese, salvo poi doversi accorgere tre giorni dopo che proprio chi stava difendendo dagli antifascisti si è riconfermato come lo spalleggiatore dei neofascisti.
Abbiamo quindi salutato positiviamente la volontà di reagire a quell'ennesimo sfregio con l'appello per un presidio, assieme alla CGIL e alla FIOM, a cui ha aderito anche il coordinamento di Genova Antifascista, l'8 maggio sotto il consiglio comunale. Una risposta necessaria ma a nostro giudizio ancora debole, timida, basata sulla convinzione che si possa chiedere a Bucci e alla compagine politica che rappresenta di fare un passo indietro rispetto alla loro stessa essenza reazionaria.
Il comunicato dell'ANPI nazionale è sicuramente più netto e chiaro, ma anche quello non può essere sufficiente.

Facciamo un'appello a tutte le forze antifasciste coerenti della città, ai partiti della sinistra coerentemente antifascista e antirazzista, alla CGIL e alla FIOM e a tutti i lavoratori e le lavoratrici, all'ANPI e a tutte le sezioni, gli iscritti e le iscritte, a tutti i sindacati conflittuali e classisti – SiCobas, USB, CUB – a tutti i centri sociali, collettivi e a tutti i movimenti sociali, ad organizzare una grande mobilitazione generale, sostenuta da uno sciopero politico, contro le organizzazioni neofasciste – a partire da CasaPound, Lealtà Azione e Forza Nuova – per la chiusura delle loro sedi, e per la cacciata della giunta comunale di Bucci e di quella regionale di Toti.
Come membri e parte attiva del più largo raggruppamento di Genova Antifascista, saremo in prima linea perché ciò accada e perché non ci si limiti a comunicati e parole.

Sosteniamo e partecipiamo alla mobilitazione lanciata da Genova Antifascista per un corteo del 30 giugno di lotta.

Perché si contrapponga la forza della classe lavoratrice e della massa a chi vuole dividere e colpire l'unità degli sfruttati contro gli sfruttatori, alimentando la guerra tra poveri!
Perché la battaglia antifascista diventi il collettore di tutte le lotte e di tutte le resistenze all'imbarbarimento del sistema capitalistico, al razzismo e al sessismo, alle discriminazioni e alla restrizione delle libertà di dissenso e di sciopero, all'aggressione alle condizioni di lavoro con l'aumento dello sfruttamento, della precarietà e della disoccupazione!

Gli antifascisti e le antifasciste non si offendono, si mobilitano e lottano!
Contro il fascismo, unità di classe e mobilitazione di massa!
Alla reazione si risponda con la rivoluzione!

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Genova

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